Il senatore Michele Fina che ha presentato l’interrogazione la definisce “agghiacciante”, perché la risposta data oggi dal governo, per voce della sottosegretaria all’Istruzione Paola Frassinetti, relega il destino dei tribunali abruzzesi non di provincia al “sentimento” del governo.
Fina, insieme a Verini, aveva chiesto che intenzioni ha il governo per sopperire alla grave carenza di organico nei tribunali di Sulmona, Avezzano, Vasto e Lanciano, dove la giustizia si fa fatica ad amministrare data la carenza di cancellieri e personale amministrativo, con punte estreme, come ad Avezzano, dove la scopertura dei posti supera il 50%.
La risposta, lunga e articolata, della sottosegretaria è stata tranciante: i tribunali sono soppressi sulla carta e le loro piante organiche sono annullate. Il personale, ha detto la rappresentante del governo Meloni, viene concesso a discrezione e non automaticamente, nonostante la sentenza del Tar che ha dato ragione agli avvocati marsicani nel loro ricorso.
I numeri fanno comprendere quale sbilanciamento ci sia all’interno della stessa provincia: in quella dell’Aquila, ad esempio, la scopertura dei posti è del 14,7% a fronte della media nazionale del 25%. Ma viste le carenze negli altri due tribunali sulla carta al capoluogo accorpati, è facile e matematico intuire come nel ciclo delle nuove assunzioni (circa 300 in tutto) L’Aquila abbia fatto man bassa.
“State alimentando in questo modo un cattivo servizio alla giustizia e determinando problemi gravi di malfunzionamento – ha detto Fina -. Vi chiediamo di tornare a considerare i quattro tribunali aperti perché tali sono, occorre un approccio di buon senso, altrimenti diventa proibitivo garantire personale: i vincitori di concorso tenderanno naturalmente a non scegliere sedi considerate già chiuse”.
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