Poliziotti alla sbarra, accolti altri cinque ricorsi dal Tribunale del Riesame

Una motivazione cumulativa, quella redatta dal Gip a valere di tutti gli indagati, senza tenere conto degli specifici elementi sui quali ha fondato il giudizio cautelare. Con questa motivazione il Tribunale del Riesame dell’Aquila ha accolto questa mattina i ricorsi di altri cinque dei dieci poliziotti della sottosezione di Pratola Peligna sospesi dal servizio il 18 luglio scorso nell’ambito dell’inchiesta dei “furbetti del sonnellino”. Un riassunto, in sostanza, della tesi accusatoria senza riferimento a fatti e contestazioni specifiche. A riottenere il tesserino sono Alfonso Bartoli, Gianni Ranieri (difesi dall’avvocato Alessandro Scelli), Luca Madonna (difeso del legale Andrea Marino), Alessio Imperatore e Angelo Tarola (difeso dal legale Enzo Margiotta), per i quali incombe il possibile ricorso in Cassazione in fase cautelare.

L’ultimo episodio addebitato a Bartoli risale al novembre 2021, per Ranieri all’agosto 2022 e per Tarola, addirittura, al giugno 2020. Il Riesame ha così ritenuto che gli agenti non abbiano reiterato condotte delittuose per un apprezzabile lasso di tempo. Le lunghe pause caffè di Bartoli con i colleghi, che rientrano nel castello accusatorio costruito con tre anni di indagini, dal 2019 al 2022, a detta del Riesame, sarebbero servite a quest’ultimo per scambiare le informazioni utili per il servizio che stavano svolgendo.

Secondo il Riesame, che ribalta nuovamente la decisione del Gip del Tribunale di Sulmona, Alessandra De Marco dopo aver accolto il ricorso di Paolo Di Loreto, sarebbe inoltre venuta meno la continuazione del reato.

Rimangono in attesa di verdetto altri quattro agenti della Sottosezione di Pratola Peligna. Per loro le due udienze sono fissate il 14 e il 18 settembre.

Tra i 705 capi d’imputazione, variamente attribuibili, figurano il furto, il peculato, l’omissione d’atti d’ufficio, la truffa e falso ai danno dello Stato. A ciò si aggiungono l’omissione di soccorso e l’interruzione di pubblico servizio. Un quadro accusatorio che è stato costruito dagli accertamenti investigativi portati avanti dalla procura di Sulmona con l’ausilio delle intercettazioni ambientali e telefoniche, geolocalizzazione tramite dispositivi gps e telecamere.

I poliziotti, secondo la posizione dell’accusa, si sarebbero sistematicamente imboscati durante le ore di servizio per dedicarsi ai propri affari personali, utilizzando l’auto di servizio, dormendo durante le ore di pattugliamento, falsificando gli orari di servizio, rifiutandosi di soccorrere auto in panne o colleghi che avevano chiesto supporto e, per quattro di loro, persino di aver rubato in un autogrill caramelle e mascherine, nascondendoli sotto la divisa.

Accuse che stanno man mano crollando sotto i colpi del Riesame.

10 Commenti su "Poliziotti alla sbarra, accolti altri cinque ricorsi dal Tribunale del Riesame"

  1. … 705 capi d’imputazione?
    Sicuramente c’è un errore di trascrizione…

  2. POLIZIA? mamifacciailpiacere | 11 Settembre 2023 at 20:55 | Rispondi

    in sintesi, i reati li hanno compiuti, dal FURTO (tanto di ripresa delle telecamere!!!) alle pause tra caffè, pennichelle e notti svolte dormendo, ci SONO. ma non sono state in modo ‘continuativo’ o perlomeno non sono state ACCERTATE in modo continuativo.
    bella storia eh!
    tutto si prescrive! (?)
    mi ricorda tanto le indagini dei furbetti del cartellino del comune di sulmona.
    quindi queste indagini devono DURARE MENO E CONTESTARE I REATI PRESTO, NON DICO IN FRAGRANZA MA PERLOMENO PRIMA CHE SI PRESCRIVE IL REATO.
    IN OGNI CASO AUSPICIAMO IN UNA BUONA REAZIONE DEL CAPO DELLA POLIZIA SOPRATUTTO PER L ONORE DEI COLLEGHI CHE QUESTE COSE NON LE HANNO FATTE!
    TIPO TRASFERIMENTO IN SEDI DOVE NON POSSONO REITERARE

  3. Risarcimento sicuro | 11 Settembre 2023 at 21:22 | Rispondi

    Questi 19 uomini saranno risarciti e anche caramente. Buon lavoro ragazzi da un pensionato che è al vostro fianco.

  4. Viva l’Italia, ecco perché tutti vogliono venire da noi. Mah….

  5. Si è appreso da subito leggendo la notizia, delle sterili accuse che venivano contestate a questi 19 uomini in divisa. Adesso speriamo che si concentrino le attenzione sui ladri in appartamento che stanno continuando a massacrare la Valle Peligna. Credo sia più importante, il furto in abitazione che contestare il caffè ad un padre di famiglia.
    Auguri a chi il Tribubale ha reintegrato in bocca lupo a chi dovrà ancora sostenere questo processo. Un abbraccio a loro e alle famiglie, in questa giornata di festa e di giustizia.
    ❤️❤️❤️❤️

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