Addio a Giacchettill: si è spento Michele Del Signore, compagno e amministratore

Si è spento questa notte all’età di 77 anni Michele Del Signore, professore, ex assessore alla Cultura del Comune di Sulmona (nella giunta Di Masci negli anni Novanta) e, soprattutto, comunista. Come amava definirsi e come era profondamente nell’animo.

Carattere mite e grande intuizione, a Sulmona fu il primo a ideare l’isolato della cultura, progetto realizzato solo in parte e che aveva condiviso con importanti attori e registi del panorama nazionale. Quello di mettere insieme e a rete cinema-teatro-centro di aggregazione-università in un’unica entità fisica e produttiva; per fare dell’isolato tra via Roma e via De Nino, il grande cuore pulsante di una nuova stagione culturale e di sviluppo.

“Era uno dei dirigenti più popolari del PCI di Sulmona – lo ricorda Gianni Melilla -. Generoso, disponibile, coerente, un esempio di militanza comunista. Con lui tante giornate e serate passate insieme a discutere di tutto, in sezione, al bar o in piazza XX settembre e lungo corso Ovidio”.

“Un grande amministratore locale e un appassionato militante, questo è stato Michele – è il commento dei segretari provinciale e regionale, nonché del senatore Pd, Michele Fina -. Una persona prodiga di buoni consigli, che non ha fatto mai mancare il suo sostegno e il suo consiglio, anche nei momenti più difficili. Lascia una lezione di umanità e coerenza politica, un ricordo che conserveremo a lungo. Da oggi la comunità democratica di Sulmona è più povera ma continueremo, anche per lui, a testimoniare i nostri valori che sono stati i suoi per tutta la vita”.

“Persona mite, profondamente convinto dei principi per i quali si è sempre democraticamente battuto – aggiunge il segretario cittadino, Franco Casciani -, sempre pronto a dare il proprio contributo e i preziosi consigli di cui, spesso, ho personalmente fato tesoro”.

Giacchettill, come veniva soprannominato, era originario di una famiglia di compagni, come amava ricordare, raccontando la storia avventurosa del padre emigrato in America per sfuggire ai fascisti.

Era malato da tempo, in guerra, anche lui, contro il Male, che questa notte lo ha sopraffatto nella sua abitazione.

I funerali si terranno domani alle ore 16,30 nella cattedrale di San Panfilo. La camera ardente è stata allestita nella Casa funeraria Santilli in via Lear.

8 Commenti su "Addio a Giacchettill: si è spento Michele Del Signore, compagno e amministratore"

  1. beatrice ricottilli | 9 Settembre 2023 at 13:47 | Rispondi

    CIAO, MICHELE
    In fondo siamo quello che lasciamo e tu,caro Michele, lungo le strade di Sulmona percorse da te con il bagaglio grande della conoscenza e la curiosità del viaggiatore, accompagnato dalla tua prodiga umanità, lasci a coloro che hanno incrociato il tuo cammino la certezza che la Morte altro non è che Libertà e Verità. Tu, Michele nelle nostre vite rimani Uomo Libero e Vero. Ciao Michele

  2. Ti restituisco la carezza con la quale mi davi forza ogni volta che ci incontravamo.
    Ciao Michele,amico sincero.
    Un abbraccio grande a Nina e alle tue figlie.

  3. Noooooo 😢

  4. Ciao, Michele. La tua morte è per me una sorpresa, non sapevo che fossi malato.
    Per me eri un compagno e anche un amico, anche se ci vedevamo di rado, data la distanza.
    Eri un po’ il simbolo del vecchio PCI, quello che non c’è più.
    Ogni volta che ci incontravamo mi salutavi col sorriso e con affetto sincero.
    Riposa in pace.
    Condoglianze alla moglie e alla famiglia tutta.
    Nevio

  5. Michele,
    già in quinta elementare eri convinto della tua fede politica e lo abbiamo ricordato tante volte, anche quando ci siamo incontrati a Lucca dove mi hai dato dimostrazione della tua cultura di storico dell’Arte. Con te va via un pezzo della mia Sulmona.
    Ciao carissimo amico.

  6. Caro Michele,
    con chi parlerò degli ideali comunisti camminando sul molo lungo di Imperia Porto Maurizio?
    In questa città ti abbiamo conosciuto ed apprezzato, liguri e abruzzesi giunti nel ponente negli anni sessanta.
    Incontrare te nei locali del sindacato scuola CGIL o nella sezione del PCI era sempre un grande piacere. Ognuno diventava subito un amico, un compagno sincero. E tu eri capace di affrontare con calma e leggerezza anche le questioni più spinose, le situazioni più difficili, con la voglia di capire a fondo l’animo umano, le condizioni e le ragioni di ogni singola persona. Tu mancherai molto a me e ai tanti che ti siamo stati amichevolmente vicino. Poi, negli anni, abbiamo dovuto realizzare di essere rimasti al ‘900, che il comunismo era stato cancellato dai potenti della Terra, che eravamo rimasti soli perchè oramai difficili ad essere compresi. Già, non ci capivano più! E quante volte, di fronte alla pochezza politica, ci siamo chiesti insieme “ma chi legge ancora Marx”?
    Chissà se passeggiando a Sulmona davanti ad Ovidio avremmo potuto darci finalmente una qualche risposta, farci una convinzione comune, capire insieme il silenzio dei comunisti.
    A Sulmona e ad Imperia continueremo sempre a sentirti vicino, ad interrogarci seguendo l’insegnamento dell’ottimismo della volontà e il pessimismo della intelligenza, come ci ha insegnato Gramsci.
    Certo tornerò ancora a Sulmona che tu mi hai insegnato tanto ad amare e porterò nella memoria i momenti comuni di Imperia.
    Caro Michele, ci hai fatto un torto ad andartene, avevamo ancora tante cose da dirci.

    Renato Erasmo

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