Non riceveranno il Leone d’Oro, non per il momento almeno, ma il loro passaggio sul red carpet, o meglio al Teatro Piccolo Arsenale di Venezia, lo hanno fatto da protagonisti. E’ stato d’altronde il professore sulmonese Guerino Sciulli, martedì scorso, a presentare e introdurre al pubblico, il film-documentario di Francesco Dinolfo nato dal progetto MABArt che da ottobre a marzo scorsi ha coinvolto 216 studentesse e studenti e 52 docenti, in rappresentanza di 32 scuole, 25 città e 18 regioni italiane. Sciulli ha spiegato alla folta platea la sfida e la frontiera della nuova scuola, i nuovi metodi della didattica e la necessità di cambiare non solo linguaggio, ma paradigma educativo, per una generazione, quella dei Millennial, per i quali il problema non è più la ricerca, ma la selezione delle nozioni.
Al suo fianco, in un percorso che li ha visti viaggiare per l’Italia e il mondo, da Venezia, a Milano, a Trieste fino a New York, la studentessa Federica Giancola, diciassettenne del liceo classico Ovidio. Protagonista, insieme al professor Sciulli, del docufilm proiettato all’ottantesima Mostra di Venezia.
Il MABArt è un percorso di formazione dedicato agli studenti di tutta Italia, fondato su metodologie didattiche inedite, sperimentali e innovative. La finalità è quella di far vivere ai partecipanti di ogni età una duplice esperienza, che consenta l’acquisizione di nuove competenze di cittadinanza digitale applicate ai linguaggi dell’arte, secondo due modelli di apprendimento da esplorare in tutte le loro implicazioni: fisiche, digitali e ibride.
Dall’outdoor learning (ovvero un laboratorio di mappatura collettiva e partecipata dei luoghi, che integra i dati percettivi con le conoscenze culturali e geografiche), all’art based learning (una forma di apprendimento simulativo che consiste nell’offrire ai ragazzi una vera e propria residenza artistica, vale a dire un laboratorio/atelier dove lavorare insieme per più giorni immaginando e progettando opere d’arte).
Un lavoro lungo e complesso, raccontato nel docufilm The art of you, proiettato martedì scorso in anteprima al Festival di Venezia. Palco sul quale, in verità, il Polo Ovidio è tornato per la seconda volta quando, quattro anni fa, venne presentato il docufilm Lectura Ovidii di Davide Cavuti.
Complimenti a Guerino e alla sua attenzione all’innovazione educativa e artistica.
Grande Guerino!!
Complimenti 💯