Poliziotti alla sbarra: il Riesame accoglie il primo ricorso. Di Loreto può tornare in servizio

Era stato uno dei quattro a non rispondere alle domande del giudice il 15 giugno scorso, che si era avvalso cioè della facoltà di non rispondere. Una scelta presa dal suo avvocato, Augusto La Morgia, soprattutto in virtù del fatto che gli atti consegnati al momento dell’interrogatorio erano parziali: quattro faldoni su dieci.

Una lesione dei diritti della difesa, insomma, che questa mattina è stata riconosciuta dal tribunale del Riesame che ha accolto il ricorso presentato da Paolo Di Loreto, uno dei dieci poliziotti della sottosezione di Pratola Peligna sospesi dal servizio il 18 luglio scorso nell’ambito dell’inchiesta dei “furbetti del sonnellino”.

Il poliziotto, insomma, salvo provvedimenti disciplinari, dovrà essere rimesso in servizio secondo il giudice del Riesame che ha però ritenuto anche fondato il secondo motivo del ricorso presentato, ovvero il fatto che il giudice di Sulmona non abbia tenuto in debito conto la differenza delle posizioni dei dieci indagati per i quali è stata decisa la interdizione.

Di Loreto era accusato di non aver ottemperato alle disposizioni del comandante ed essersi addormentato durante il servizio, di falso nell’aver cioè manipolato i fogli di servizio e di truffa per aver intascato cioè straordinari che non gli spettavano. Il giudice di Sulmona, Alessandra De Marco, lo aveva per questo interdetto dagli uffici per otto mesi, uno e mezzo del quale già scontati.

La decisione del Riesame è in un certo senso un colpo di scena, anche se bisognerà vedere se la linea sarà mantenuta anche nei confronti degli altri nove poliziotti sottoposti a misura interdittiva e che saranno sentiti nei prossimi giorni.

In tutto gli indagati sono diciannove, per i quali la procura a breve chiederà verosimilmente il rinvio a giudizio.

12 Commenti su "Poliziotti alla sbarra: il Riesame accoglie il primo ricorso. Di Loreto può tornare in servizio"

  1. Il fallimento della Giustizia | 7 Settembre 2023 at 15:55 | Rispondi

    Sempre detto : la procura con i furbi nn c’è la fá…nn sono in grado…-
    alla prova del Riesame ,tante ordinanze di custodia o misure interdittive vengono annullate ,chiudete sto Tribunale tempo , soldi persi e sentenze farlocche …!!!!!!!!!poveri cittadini sbeffeggiati

  2. L'Avanguardista | 7 Settembre 2023 at 17:16 | Rispondi

    Non saprei se un Tribunale è da chiudere, bisognerebbe chiederlo agli addetti ai lavori. Una cosa è certa che l’eccessiva immigrazione, dedita spesso a spaccio, rapine, sfruttamento della prostituzione, ha portato negli ultimi 20 anni ad un fortissimo aumento dei crimini soprattutto nelle metropoli.
    Non ce la fa la Polizia, i Carabinieri, Finanza, e alla criminalità nostrana si è aggiunta negli anni la mafia albanese, ed ora anche la mafia nigeriana.
    Non ce la fanno più neanche le carceri diventate a strisce bianche e nere, più nere che bianche viste che la maggior parte sono ormai immigrati africani.
    Le nostre zone tutto sommato sono ancora un oasi ma credo non per molto.

  3. X avanguardista le carceri sono diventate nere perche’ ormai in questo paese dilaga la corruzione e in galera i bianchi furbi e “protetti” non vanno piu’. A buon intenditor…..

    • L'Avanguardista | 7 Settembre 2023 at 19:49 | Rispondi

      Se poi si riferisce a quell’Antonio che conoscevo, sono proprio ansioso di sapere quali sono stati i motivi che hanno indotto molti di coloro che videro a non denunciare, cercherò di capire se questo paese è un far west, credo che ci siano stati altri casi qui, staremo a vedere.

  4. L'Avanguardista | 7 Settembre 2023 at 18:25 | Rispondi

    Sig. Antonio non è vero ciò che dice, in carcere si và se si commette un reato e se vieni denunciato, che a volte non succede per paura e per omertà. Sono sempre più piene di immigrati perchè arrivando qui 100 mila africani ogni anno e non sapendo che fare trovano l’eldorado nelle tasche degli italiani. Un esempio è L’Aquila dove dilagano bande minorili e non si è più sicuri neanche a passeggio in piena piazza. In men che non si dica passano dal coltivar la terra a un euro l’ora a spaccio e droga con belle auto e donne schiavizzate.

  5. PRIMA DI TUTTO BASTA IMMIGRATI…LE FORZE DELL’ORDINE SONO PERSONE BRAVE ONESTE E SERIE CHE FANNO IL LORO LAVORO RISCHIANDO LA VITA OGNI GIORNO PER TUTELARE NOI MA PURTROPPO ANCHE LI’ (COME IN TUTTI GLI AMBIENTI DI LAVORO)CI SONO LE MELE MARCE E VANNO CACCIATE ALL’ISTANTE E FARGLI PAGARE LE GIUSTE PUNIZIONI…C7SULMONA

  6. La cosa che mi infastidisce è non poco e’ leggere alcuni commenti…. quando le sentenze non rispettano le aspettative forcaiole e giustizialista di taluni, allora anche i giudici sono corrotti o ancora di più sempliciotti che si fanno raggirare da “furbi”. A nessuno può passare per la testa che forse il castello accusatorio fa acqua e qualche PM ci vuole solo far carriera, attiva il procedimento e dopo i 5 anni che viene sottoposto a valutazione poco importa se le accuse non hanno retto o peggio, non erano fondate su prove certe e scevre dal ragionevole dubbio???? Chissa’ cosa penserebbe il giustizialista se toccasse a lui…..

  7. Tre anni di indagini per un mese di sospensione…stai a vedere che i poliziotti sono stati ingiustamente accusati e verranno anche risarciti🤣

  8. Si vedra’ con le sentenze. Finiamola di elevarci a accusatori, giudici ed esecutori delle condanne di piazza.

  9. L'Avanguardista | 8 Settembre 2023 at 21:02 | Rispondi

    Avete ancora una volta tolto i miei due commenti, il capitale locale ha forse in mano il giornalismo locale…???

    • Abbiamo tolto i suoi commenti perchè palesemente diffamatori e che per questo sono stati già oggetto di denuncia-querela. Ci auguriamo che il giudice le infligga una pena esemplare

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