Scanno, doppia incursione dell’orsa Gemma: divora la torta in albergo e poi blitz in villetta

Due incontri ravvicinati in poche ore dell’orsa Gemma nel Comune di Scanno in pieno giorno. Il plantigrado, adottato simbolicamente dal paese, è prima entrato nella cucina dell’albergo “Mille Pini”, attirata dall’odore dei dolci appena sfornati, divorando una crostata e una torta. L’orsa è stata avvistata da un’inserviente, che si è recata in cucina a seguito del trambusto avvertito. L’Ente Parco è stato immediatamente avvertito, intervenendo sul posto.

Poche ore dopo l’orsa è stata filmata all’interno del cortile di una villetta, sempre nel territorio Comunale di Scanno. “Io non posso vivere così, muoio, sono da sola, non posso uscire di casa e ritrovarmi l’orso”, sono le parole della proprietaria della villa che si sentono in sottofondo- Immediato l’intervento dei guardiaparco e dei carabinieri forestali.Due incursioni che hanno riportato alla mente quelle di Juan Carrito, e che assumono ancor più clamore, a nemmeno quattro giorni dall’uccisione di Amarena.

Una convivenza non semplice quella tra uomo ed orso. Lo sottolinea anche già commissario straordinario della Comunità Montana Valle Peligna, sul quotidiano “Il Messaggero”: “E’ mai possibile che Gemma gironzoli tutti i santi giorni senza soluzione di continuità per il centro abitato di Scanno o appaia addirittura durante un concerto musicale, entri nella cucina di un albergo e faccia razzia di torte e crostate, spaventi seriamente una donna incinta e di notte segua un altra donna alle spalle senza che quest’ultima, per fortuna, se ne accorga e mai nessuno intervenga?- commenta Gentile – Che possa percorrere indisturbata stretti viottoli del nostro paese montano come facciamo un po’ tutti cardiopatici compresi? E’ normale che una cittadina apra la porta e si trovi di fronte Gemma seduta sul terrazzo di casa? E l’elenco potrebbe continuare ancora per molto. Giova ricordare che noi Gemma l’abbiamo adottata da quasi 25 anni e guai a chi ce la tocca. Ma avanti così non si può più andare”.

“A tutto c’è un limite – prosegue Gentile -. Bisogna chiarire una volta per tutte che cosa si intenda esattamente per una giusta convivenza tra l’uomo e l’orso. Questo significa forse che l’orso possa vagare come un barbone nei centri abitati in cerca di cibo nei cassonetti della spazzatura? Che possa attraversare piazze e giardini come un animale da cortile mentre grandi e piccini lo filmano entusiasti? Che possa attraversare i parchi giochi per bambini o passare alle loro spalle? E’ mai possibile che sempre più orsi frequentino come animali da cortile o da passeggio i centri abitati di molti paesi nei quali fanno addirittura il bagno nelle fontane tra “l’acclamazione” dei social e nessuno si scandalizzi?”.

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