Di certo c’è ad oggi l’aumento di oltre il 26% della tariffa: dai 4,6 euro dello scorso anno per la fascia più alta ai 5,82 euro per il prossimo pasto da consumare tra i banchi. Sempre se ci sarà qualcuno ad apparecchiare. Perché ad un mese dall’avvio presunto del servizio, il 2 ottobre prossimo, e a poco più di una settimana dalla prima campanella, del chi e come gestirà il servizio di refezione scolastica a Sulmona non si sa ancora nulla.
La gara d’appalto è ferma alla Cuc, in attesa che questa decida e sciolga il dubbio sollevato in consiglio comunale dalla consigliera Teresa Nannarone in relazione alla legittimità dell’affidamento della gara stessa, fatta e portata avanti nonostante ci fosse una sola offerta e senza che nella gara fosse prevista la possibilità di assegnare l’appalto in tale evenienza.
Il Comune ha, a seguito dell’eccezione sollevata dalla Nannarone, provveduto ad avviare la comunicazione per la sospensione dell’affidamento, con l’associazione di imprese che aveva partecipato, composta dalla EP e dalla Coselp srl, che ha presentato una sorta di reclamo e che è in attesa di conoscere l’esito dell’affidamento stesso. Le risposte, però, non arrivano, anche se l’esito sembra scontato, tanto più che la stessa segretaria comunale aveva dovuto ammettere in consiglio che c’era un vizio di forma e che per questo la gara doveva essere rifatta.
Così come non arrivano le carte sul tavolo della dirigente del settore che, una volta avuta la comunicazione ufficiale, in qualche modo dovrà trovare una soluzione tampone e di emergenza per garantire un pasto agli studenti.
Il tempo stringe e tanto, anche perché più passa e meno sono le possibilità di trovare eventuali alternative di gestione, fosse anche solo temporanea. Per il principio di rotazione, infatti, in teoria il servizio non potrà essere affidato alla EP e alla Coselp che sono i gestori uscenti (e che hanno già usufruito di una proroga), ma in tempi così brevi e per così breve tempo (si presume che l’affidamento ponte durerà fino a gennaio) sarà difficile trovare qualche gestore alternativo, considerando che il servizio richiede l’attivazione delle cucine e la clausola di salvaguardia del personale. Quello che si prospetta, insomma, è, nell’emergenza, un altro affidamento diretto ad EP e Coselp, con tutto il bagaglio di polemiche politiche che si porta dietro per il fatto che la Coselp sia ora, con affitto d’azienda, passata nelle mani e nella gestione del socio di studio del capogruppo del Pd.
Nel frattempo alle famiglie è stato chiesto di iscrivere i propri figli al servizio entro il 22 settembre, anche se non si sa se, come, chi e quando, servirà il pasto ai commensali.
Invece della politica del fare la politica del bloccare in nome di una presunta illegalità/irregolarità da regio decreto e di una altrettanta presunta superiorità morale di qualcuno nei confronti di un altro come forma di ripicca politica. Tutto a scapito dei cittadini e dei servizi ai cittadini.
Ma la commissione mensa? Quando verrà indetto il bando di selezione? Per tutto il resto l’importante è pensare a mostre, ballare fino a notte fonda, alle bici, alle casette dell’acqua