Cogesa fuori controllo: la Corte dei Conti convoca i Comuni-soci

Una società in balia delle onde, dove il controllo analogo non ha controllato, i Comuni non hanno pagato, rinnovato le convenzioni e, soprattutto, dove si sono distribuiti incarichi e consulenze a mani bucate, senza alcuna procedura di comparazione, ricerca di mercato, verifica di professionalità interne e senza, tra l’altro, la richiesta e necessaria trasparenza amministrativa.

E’ una lettera e una fotografia impietosa quella che ieri la Corte dei Conti ha inviato ai Comuni soci del Cogesa, e in particolare ai tre principali azionisti, ovvero i Comuni di Sulmona, Pratola Peligna e Raiano, convocandoli il prossimo 20 settembre (con memorie da depositare entro il 13) ad un’adunanza pubblica per poter affrontare il lungo elenco di criticità emerse in sede istruttoria.

E’ insomma la resa dei conti per i giudici contabili che da tempo avevano avviato un’indagine sulla società partecipata, precipitata nel frattempo nello stato di crisi e in un avvio di concordato preventivo.

La Corte dei Conti, in particolare, ha contestato la composizione dell’organo amministrativo ancora fermo a tre membri, quando gli stessi giudici avevano avvertito che Cogesa avrebbe dovuto avere un amministratore unico, con l’unica virtuosa parentesi di inizio anno (con la nomina di Gerardini), poi vanificata dalla sentenza del tribunale.

E ancora il controllo analogo, diventato a partire dal dicembre 2018 una sorta di Babele, quando ai nove membri del comitato ristretto è stato sostituito il controllo plenario, ovvero una copia dell’assemblea che ha sostanzialmente reso improduttivo il controllo stesso.

Battono i giudici contabili sui ritardi nelle procedure di affidamento del servizio e nella sottoscrizione delle convenzioni con i soci: ad inizio 2023, fanno notare, 9 Comuni avevano deliberato l’affidamento del servizio senza sottoscrivere la convenzione e ben 17 Comuni non avevano rinnovato l’affidamento, pur continuando ad usufruire del servizio. Situazione, continua la Corte dei Conti, solo in parte sanata (per i 9) su impulso dell’amministratore unico. Ma soprattutto, dicono i giudici, alcuni hanno fatto con le tariffe un po’ come gli pareva: “Mentre molti Comuni hanno approvato i Piani tariffari così come elaborati in base al metodo MTR2 – scrivono -, altri hanno applicato riduzioni – a volte in maniera unilaterale – con conseguente impatto negativo sulla tenuta dei conti societari che potrebbero generare, ove reiterati negli anni, potenziali profili di rischio sulla continuità aziendale”.

Contesta la Corte dei Conti anche le procedure di accantonamento dei Comuni per il fondo perdite delle società partecipate, in molti casi inferiori a quanto necessario e dovuto; così come i tre esercizi chiusi in perdita (inglobandovi anche l’ultimo, chiuso “in attivo” solo grazie alla sospensione degli ammortamenti) che evidenziano “l’assenza, nei piani in analisi, a monte dell’individuazione di efficaci strumenti di controllo e monitoraggio concomitante della gestione della società in house, e a valle di adeguate misure programmatorie”. E ancora “la cristallizzazione di uno stato di crisi, non preceduta dall’adozione tempestiva degli strumenti previsti”. “Non appaiono altresì emergere misure programmatiche volte a impostare il costante perseguimento degli obiettivi di universalità e socialità, di efficienza, di economicità e qualità del servizio”, tanto da non consentire “di rendere preferibile per la collettività la forma di gestione in house”.

La madre di tutte le emorragie è però quella della spesa: il personale e gli incarichi non pubblicati e schizzati a partire dal 2018, fino a triplicare nel 2021 e superare la cifra dei 600mila euro. “La quasi totalità degli incarichi, compresi in particolare quelli di più recente conferimento caratterizzati da un significativo importo – scrive la Corte dei Conti – sono stati conferiti con affidamenti diretti, senza alcuna procedura comparativa, nonché in assenza di una preventiva ricognizione delle risorse disponibili. Negli atti di conferimento – continuano i giudici – non risultano rappresentati i presupposti di fatto e le ragioni giuridiche a fondamento del conferimento diretto”.

23 Commenti su "Cogesa fuori controllo: la Corte dei Conti convoca i Comuni-soci"

  1. Qualunque ente di utilità pubblica o sociale richiede (tanto quanto qualsiasi società di lucro) la gestione affidata a figure competenti, affidabili e oneste. Nel caso di Cogesa parrebbe che sia avvenuto l’esatto opposto: direttori incompetenti, inaffidabili e probabilmente disonesti. Chi si è succeduto nella sua direzione e nella gestione ha sempre percepito quell’ente come qualcosa in cui affondare la forchetta dato che, in definitiva, non comprometteva il proprio portafoglio personale (che, anzi, ne traeva magari persino qualche profitto) ma comprometteva il bilancio aziendale, ossia, trattandosi di società a partecipazione comunale, quello dei cittadini.
    Una classica conduzione (e una classica mentalità) italiana, incoraggiata da una sostanziale impunità.

  2. Tartufi & Merletti | 30 Agosto 2023 at 07:25 | Rispondi

    Non solo incarichi e consulenze a mani bucate ma anche le spese di acquisto e di appalto.Hanno pagato tutti i macchinari a prezzi gonfiati rispetto al listino ed al prezzo che avrebbe pagato una azienda privata, e lo stesso ogni altra occorrenza amministrativa e industriale, dalla carta per le fotocopie ai fax, telefoni,etc. sino alle impermeabilizzazioni delle discariche. Il tutto per le vigenti leggi antiliberali,sugli affidamenti diretti, trattative negoziate,ristrette, etc. che, hanno vergognosamente ribadito nel codice appalti Salvini e la Meloni.IN ITALIA QUESTE STORIACCE DEBBONO FINIRE.

  3. Analfabeti funzionali | 30 Agosto 2023 at 07:49 | Rispondi

    Quindi l’indagine della corte dei Conti era sui comuni per la mala gestione di cogesa. Bene finalmente si è fatta chiarezza. Le assunzioni del personale le stabilisce l’assemblea dei soci .
    Ps sui giudizi espressi in alcuni commenti (fotografati e inviati) espressi con la solita ignoranza e stupidità a questo punto tocca far esprimere la magistratura.

    • Per curiosità, li ha inviati a chi? Su Whatsapp o altro? Li hanno ricevuti o anche letti?

      • Analfabeti funzionali | 30 Agosto 2023 at 09:50 | Rispondi

        Li ho inviati a chi di dovere li hanno ricevuti e anche letti e spero anche dato seguito. Cosi là si finisce di pensare che internet sia il luogo dove si possa diffamare e offendere senza conseguenze. Almeno ad averci le palle di farlo senza nascondersi

    • a chi ti rivolgi con il termine Analfabeti funzionali? il terrore delle querele preventive deve finire, ognuno ha il diritto di esprimersi, in special modo su una cosa pubblica. Se non erro esiste anche la lite temeraria.

      • Analfabeti funzionali | 30 Agosto 2023 at 09:53 | Rispondi

        A me. È il mio nome. Ti disturba?
        Qua quello che deve finire è la,diffamazione sotto forma di anonimato. Perché ricordo che la querela non è reato la diffamazione si. Ognuno ha il diritto di esprimersi ma accusare le persone di essere ladri non è una opinione ma una diffamazione. Il mondo al contrario si contesta la legittima difesa giudiziaria se ci si sente leso dalle accuse, la querela, e si legittima come fosse libertà di espressione la diffamazione. Leggendo i commenti di lite temeraria ne vedo poche

        • Su fatto che chi scrive alcune cose debba anche assumerne la responsabilità condivido assolutamente!!!! Internet o un commento non può certo essere lo sfogo frustrato di jna persona

    • Per quel poco che serve approvo il suo pensiero..

  4. Cornelio è e resta sempre il top

  5. Il paese all’incontrario…. | 30 Agosto 2023 at 09:05 | Rispondi

    Minacce di querele…società decotta…ognuno fa come gli pare…sta a vedere che la colpa mica era degli amministratori e/o soci…ma dei cittadini che cacciano i soldi…mamma mè!!!

    • Analfabeti funzionali | 30 Agosto 2023 at 09:56 | Rispondi

      La colpa è di chi è magari degli stessi amministratori. Ma non spetta ad anonimi commenti stabilirlo così come agli stessi non spetta dispensare a cazzo accuse di ladrocinio verso persone fimo a prova contraria innocenti e senza alcun carico o accusa al riguardo. Sputtanare non è commentare . E sputtanare la gente diffamandola su internet non c’entra nulla,a con chi paga o chi pagherà o chi dovrà pagare, il mondo al contrario è quello che legittima la diffamazione le accuse sotto anonimato, finché riguardano altri. Poi se toccano un amico un parente tutto garantisti

  6. AWA TUTT L MUNICIPALIZZAT SO CUSCJ V PIAC A VOTA STA GENT ETA CRPA FANN BON A SFRUTTARV V SANNA PIA PUR L’ANM ALLO SCI CHE LI RIUCCIUT AWA A LU PIET ECT FRA

  7. X analfabeti funzionali. Ma se la Corte dei Conti ha certificato che la madre di tutte le emoragie e’ la spesa puo’ dirmi per favore chi ha causato tutto questo? Noi Cittadini Leoni da Tastiera? Se Lei e’ immacolato faccia i nomi di quelli che hanno causato tale sfacelo.Grazie.

    • Analfabeti funzionali | 30 Agosto 2023 at 15:42 | Rispondi

      E dove lo ha certificato? La madre di tutte le magagne sono i comuni che non pagano e si capisce bene. In ultimo le spese del personale (che vengono approvate dall’assemblea dei soci) e le consulenze che sono 600mila euro contro i 5/8mln di euro non versati dai comuni. Ma di cosa parliamo.

  8. Credo che a pesare sui conti della cogesa ci sia in ordine di gravità:
    il mancato pagamento da parte dei comuni, il numero elevato di assunzioni e per ultimo gli incarichi professionali esterni

  9. Analfabeti funzionali | 30 Agosto 2023 at 15:48 | Rispondi

    Comunque sarebbe utile rendere pubblica la lettera e non quanto evidentemente riportato alla testata da qualche sindaco che può averci fatto la tata a seconda delle proprie convenienze.
    Così ognuno può attingere alla fonte primaria e non avere informazioni da fonti terze passate per due filtri.

  10. Sig. analfabeti funzionali
    Amministrare significa curare diligentemente (art. 1176 c.c.) gli interessi dell’amministrato in modo da garantirne efficienza, efficacia ed economicità…potrei anche sbagliarmi, ma, nelle amministrazioni pubbliche, queste condizioni io non le ho mai riscontrate..e, cosa ancora più grave, non ho mai letto di un solo amministratore che abbia pagato di tasca propria per l’eventuale sua responsabilità nella mala gestione…so solo che alla fine della “fiera” toccherà a noi contribuenti risanare tutta la mala gestione e poi…si ricomincia

    • Analfabeti fu | 30 Agosto 2023 at 16:38 | Rispondi

      Su questo concordo. Io non difendo l’operato di nessuno ma non spetta a cittadini anonimi sputare sentenze e accusare persone fino a prova contraria innocenti.basta questa diffamazione online. Basta lanciare accuse nascondendosi dietro l’anonimato e dietro la libertà di espressione. Accusare qualcuno di rubare o aver rubato non è libertà di espressione. Se ci sono stati reati li accerterà l’autorità competente se non si crede in quella e si pensa che ognuno possa accusare la qualunque a cazzo di cane siamo alle barbarie. Dove tutto è legittimo soprattutto l’illegittimo. Sulla vicenda Cogesa si è scritto troppo e molte volte in maniera imprecisa. Serve serietà ma se i cittadini la pretendono ma poi sotto mentite spoglie non la dimostrano allora non possono lamentarsi

  11. … alla fine della fiera, la vogliamo ridimensionare questa Società SI o NO?
    Bisogna riportarla a una dimensione tale da consentire lo smaltimento esclusivamente a una realtà territoriale circoscritta. Com’era in principio.
    Che senso ha spostare camion carichi di rifiuti per centinaia di chilometri?
    Che utilità economica se ne ricava, se non l’aumento dell’inquinamento e il consumo di carburante.
    Il servizio di ritiro “porta a porta “ a cadenza settimanale, o addirittura più passaggi nella stessa settimana, di carta, vetro, plastica e metalli comporta un aumento considerevole delle tariffe della Tari, impoveriscono ulteriormente le famiglie e gonfiano il fatturato chi li effettua.
    Più personale, più mezzi, più sprechi, più favoritismi e più costi… e tutti a carico dei cittadini Utenti e proprietari di case a prescindere da quanti rifiuti si producono.
    Ma che senso ha tutto questo per comunità di poche anime, perlopiù anziane, dislocate su territori montani?
    Almeno per i piccoli e micro paesi montani, bisogna porre fine a questo spreco di risorse, di mezzi e personale, ottimizzando il servizio e riportandolo a livelli di economicità sostenibile… se serve creando isole ecologiche comunali di stoccaggio per rifiuti riciclabili e non deperibili, quali carta, plastica, vetro e metalli, da gestirsi in economia.
    I guadagni per chi rivende cartone riciclato, ammontano a circa 15 centesimi di euro al kg.
    La plastica delle bottiglie la pagano 1,2 euro al kg. Anche la carta dei vecchi giornali può diventare un opportunità di business se riciclata, con un valore di 5 centesimi di euro al kg.
    La quotazione attuale del vetro usato oscilla tra i 0.40/0,50 centesimi al kg., mentre il prezzo dei rottami in ferro è di 22 Euro circa al quintale.

  12. Aggiungo, al post precedente che condivido, perché mi chiedo ghi Italiani sono così virtuosi con la raccolta differenziata tanto da essere in Europa i primi della classe? Il problema è come ci si e arrivati… Poi penso come mai l’Italia e il paese delle ecomafie? E della corruzione tra i primi della classe? C’è qualcosa che non torna…ln Italia non c’è una legge che impone ai supermercati di fare il vuoto a rendere per plastica vetro e carta, come succede nei paesi più evoluti? Sarebbe tutto molto più trasparente,economico, ecologico, e quindi anche soprattutto anticorruttivo, e antimafia…

  13. La magistratura è fallita, gli amministratori e gestori presenti e passati sono assolutamente inutili e beffardi, i politici sono persi e le autorità non riescono a funzionare e così l’avvelenamento dell’ambiente e dei suoi cittadini continua tranquillamente.
    Eravamo sulla strada giusta ma quei deficienti ignoranti di sindaci ribelli hanno mandato via Geraldini.
    Ora Cogesa fallirà e il tutto andrà in mano private così gli scempi continueranno.
    La magistratura ha tutti i fatti e scempi elencati e certificati ma non riesce a giustiziare.

    • Analfabeti funzionali | 1 Settembre 2023 at 07:40 | Rispondi

      I fatti e scempi elencati e certificati. Ormai siamo al delirio la propria opinione diventa una sentenza inappellabile e se la magistratura non conferma il nostro pensiero è fallita o è corrotta, qua di fallito ci sta solo un tessuto sociale e culturale fatto da analfabeti che scambiano la loro opinione per verità indiscutibile a prescindere dalle proprie competenze e conoscenze che si autoconvincono delle proprie ragioni al di là delle prove a supporto. Basta i processi non servono più basta un post o un commento su internet dell’uomo qualunque a decretare la verità i colpevoli e le pena.
      La democrazia dell’idiozia di cui politici e giornalisti, non tutti, sono tremendamente complici

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