Uno staff per il sindaco del paese: a Campo di Giove, settecento anime e un “addetto stampa”

L’obiettivo probabilmente è quello di rimediare in qualche modo alla carenza di personale che affligge i piccoli Comuni, anche se la legge vieta, al nuovo assunto, di ricoprire incarichi prettamente amministrativi, per i quali, d’altronde, bisognerebbe aprire una posizione e soprattutto indire un regolare concorso pubblico.

“Il collaboratore sarà tenuto a fornire una prestazione lavorativa con continuità – tant’è si legge nell’avviso -, senza interferire nell’azione degli uffici né sostituirsi ad essi”.

Fatto è che presto il Comune di Campo di Giove, settecento anime all’anagrafe, avrà un collaboratore del sindaco Michele Di Gesualdo, quello che in Comuni più grandi (come Sulmona) viene cioè impropriamente chiamato addetto stampa e che in effetti si occupa o dovrebbe occuparsi solo di comunicazione.

Lo dice, d’altronde, lo stesso avviso pubblicato solo oggi nella sezione trasparenza del centro montano, nonostante la scadenza della domanda sia fissata al 26 agosto prossimo: il lavoratore, che sarà alle dirette dipendenze del sindaco, dovrà occuparsi della segreteria particolare, curare le relazioni del sindaco, fare da raccordo con gli organi politici, il segretario e i capi settore, raccogliere notizie di interesse, svolgere attività di supporto ad iniziative che vedono protagonista il sindaco. Leroy Adams scansati.

Roba che, a dirla tutta, basterebbero un paio di liste broadcast su Whatsapp per raggiungere in tempo reale tutto il paese. E non è un caso che a parte Sulmona, e con l’eccezione del tutto simile a Campo di Giove di Villalago, nessun sindaco del territorio (comprese città come Pratola e Castel di Sangro) si è mai avvalso di questa figura di supporto.

L’impiego sarà a tempo parziale per diciotto ore settimanali con contratto ascrivibile alla categoria B e profilo professionale di collaboratore con funzioni di supporto agli Organi politici nell’attività di indirizzo e di controllo e strettamente legato alla durata della sindacatura.

A totale discrezione del sindaco, ovviamente, che, nonostante l’avviso pubblico, sceglierà personalmente “intuitu personae” chi può ricoprire dei candidati il delicato incarico.

8 Commenti su "Uno staff per il sindaco del paese: a Campo di Giove, settecento anime e un “addetto stampa”"

  1. Ha fatto bene. Qual’è il problema?

  2. Il primo problema è che qual è si scrive senza apostrofo, il secondo è che lo stipendio lo pagano i cittadini

  3. A prescindere che il Sindaco ha fatto non bene benissimo.
    Secondo poi: smettere di sanzionare il “Qual’è” scritto con l’apostrofo. Anche se per evitare grane non ci vogliamo esporre in prima persona scrivendolo, possiamo evitare di correggerlo agli altri, smettere di considerarlo un errore: senza sanzione questa vacua consuetudine finirà dove sono finite le nevi di un tempo. E non è un impoverimento, non è un imbarbarimento. Sono lenti inesorabili moti della lingua: dopotutto qual è desueto anche per chi difende con indignazione la solidità della regola scolpita nella roccia.

  4. Beh un comune con meno di 700 abitanti sulla carta e magari reali molto meno…. ha certo si ha bisogno di un addetto stampa e di raccordo con gli organi politici… ovvero in sindaco e due assessori… ma per piacere!!!!! Ormai siamo all’assurdo…

  5. Io non conosco la situazione del comune di campo di giove ma credo che l’assunzione di una persona sotto la dicitura “addetto stampa” sia solo un modo di aggirare la regola che prevede un concorso pubblico, perché in questo modo il sindaco può assumere una persona di cui si fida, mentre qualora fosse indetto un concorso,la persona vincitrice probabilmente sarebbe molto qualificata ma “non fidata”

  6. Perché non si scrive anche di qualche altro comune ? Da anni…..

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