Per il momento l’accusa è quella di aver violato l’ordinanza sindacale con la quale si vieta di avvicinarsi agli orsi a meno di trecento metri e di inseguirli, a piedi o in auto o con altro mezzo. Ma gli inquirenti stanno valutando anche se ci sono gli estremi per il reato di maltrattamento di animali, considerando lo stress provocato al plantigrado e la conseguente sparizione di uno dei suoi due cuccioli dalla famiglia.
Così i carabinieri-forestali hanno individuato e denunciato il presunto responsabile del video che aveva fatto il giro del web ad inizio di luglio e che riprendeva l’orsa Bambina con i suoi cuccioli in giro per Roccaraso: poco più di trenta secondi nei quali un uomo a bordo di un’auto insegue nella centrale via Roma a Roccaraso l’orsa con uno dei suoi cuccioli che restano poi “imbottigliati” in una recinzione di un condominio.
Si tratta di un sessantenne residente nella zona di Roccaraso, a cui gli inquirenti sono risaliti tramite ricerche sul web e riscontri con gli indizi dell’auto forniti dallo stesso video.
L’orsa Bambina venne catturata nel 2019 a Barrea e radicollarata, ma il suo dispositivo ha cessato di funzionare nel 2020. Da allora i tentativi di catturarla per ripristinare il collegamento sono falliti, per questo da tempo il plantigrado gira nei pressi di Roccaraso, senza possibilità di prevenire i suoi spostamenti. A giugno era stata avvistata insieme a tre cuccioli, poi diventi uno solo.
Addirittura dal 2020 con il radiocollare non funzionante. Ben 3 anni, annamo bene.