Imparare ad andare in bicicletta: dall’affrontare marciapiedi e scalini, al farsi riconoscere dai pedoni, fino a conoscere il codice della strada e i segnali stradali. E’ solo una parte del progetto “Urban Town, bici in piazza e giochi popolari” che ha concluso a Pratola l’altro giorno la sua prima fase. Un progetto che ha, in realtà, obiettivi e strumenti molto più ampi di quelli dei pedali, investendo la comunità, il vivere il paese, il confronto con gli altri. Nel gioco e nell’inclusione.
Sono stati infatti un centinaio i bambini, provenienti da diverse nazionalità (principalmente albanese e venezuelana, oltre che italiana) che hanno partecipato all’evento, organizzato dalla Pavind Bike Team, con il contributo della Gymnopedie e il Centro diurno per l’autismo di Pratola.
Le attività sportive erano cominciate ad aprile con calcio, ciclismo e taekwondo per conoscere e prendere dimestichezza con attività che, tutte, portano a interagire ragazze e ragazzi.
Con il Centro Diurno per l’Autismo sono state organizzate anche tre giornate a tema: avventura in gommone, passeggiata a Sant’Eufemia a Maiella e viaggio in calesse per il borgo di Capestrano.
“La nostra proposta di sport quale occasione privilegiata di inclusione sociale – spiega Giovanni Salerno, presidente della Pavind Bike Team – ha trovato il sostegno di Sport e Salute e questo ci riempie di soddisfazione. È una proposta di inclusione diffusa e delocalizzata che nel nostro territorio risulta particolarmente efficace”.
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