Premio Parco Majella: Monterisi in finale. Riconoscimento alla carriera per Figorilli

Sono stati svelati questa mattina, a Pescara, presso la Sala Figlia di Iorio della Provincia, i finalisti della 26a edizione del Premio di Letteratura naturalistica Parco Majella. Nella sezione narrativa edita, tra le opere di Alessandro Zannoni e Antonella Anedda, figura anche il giornalista del Germe, Savino Monterisi, con la sua seconda pubblicazione “Infinito restare”, edito da Radici Edizioni.

Infinito restare è un libro in cammino – come è stato definito nella prefazione dalla storica Antonella Tarpino – che continua a suscitare interesse grazie alle capacità dell’autore, in grado di utilizzare la sua prosa accattivante per puntare i riflettori sui temi legati allo spopolamento, alle problematiche delle aree interne e alla mancanza di servizi per una fetta importante della popolazione italiana che è rimasta a vivere, per scelta o per necessità, lontano dai grandi centri abitati.

Ragionando intorno al concetto di Restanza coniato per la prima volta dall’antropologo calabrese Vito Teti, e analizzandolo dal proprio punto di vista personale – quello di un giovane laureato che ha deciso di tornare a vivere proprio al centro degli Appennini – Monterisi è stato impegnato nell’ultimo anno in un lungo tour che lo ha portato a presentare Infinito Restare in decine di paesi, dentro e fuori l’Abruzzo, a dimostrazione di quanto le piccole comunità sentano sempre più il bisogno di raccontarsi e di farsi raccontare.

Gli altri finalisti della prima sezione sono Mattia Corrente (La fuga di Anna), Marcello Camplese (Alfa e Ωmega), Sandro Baldoni (Occhi selvaggi) e Ginevra Lamberti (Tutti dormono nella valle).

Sabato 15 luglio 2023, alle ore 20.00, Abbateggio sarà lo scenario della cerimonia di premiazione dei vincitori della 26a edizione, che saranno annunciati, come consuetudine, nel corso dell’evento, alla presenza di autorità civili e militari, rappresentanti di importanti case editrici, autori provenienti da tutta l’Italia.

Il Presidente di Giuria della 26a edizione sarà Nicola Mattoscio, Presidente della Fondazione Pescarabruzzo. Saranno assegnati importanti riconoscimenti, tra cui il Premio alla carriera al giornalista sulmonese Angelo Figorilli.

I finalisti per la sezione saggistica edita sono: La montagna come amica, Pascal Bruckner; Il posto dell’uomo nel mondo, Salvatore Natoli; Inferno digitale, Guillaume Pitron; La rivoluzione dolce della transizione ecologica, Gaël Giraud; Il diritto del clima, Luciano Butti, Stefano Nespor; Storia della terra, Alessandro Iannace; Dialoghi sul clima, tra emergenza e conoscenza, Alberto Prestininzi; Come eravamo. Storie dalla grande storia dell’uomo, Guido Barbujani; Demoni, venti e draghi. Come l’uomo ha imparato a vincere catastrofi e cataclismi, Amedeo Feniello e Pensare la fine, Marco Pacini.

I finalisti per la sezione poesia sono: Ah l’amour, Gino Primavera; Rive, Valerio Mello; Quello che vedo, Valeria Rossella; Selva creatura leggera, Rosa Gallitelli; Sì alla notte, Emilio Isgrò e Il viola e la pietra, Francesca Cencetti.

I componenti della giuria sono Simone Gambacorta, Marzio Maria Cimini, Andrea Gialloreto, Marina Cianchetta, Enzo Fimiani, Alfredo Mazzoni, Claudio Amicantonio e Nella Martino.

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