La cura per l’Amministrazione Di Piero arriva dall’approvazione del rendiconto di gestione per l’anno 2022. Il semaforo verde, accesosi oggi durante la seduta del consiglio comunale, sventa l’ipotesi di un commissariamento all’interno di Palazzo San Francesco. Il risultato ottenuto, inoltre, migliora rispetto a trecentosessantacinque giorni fa, arrivando a 17 milioni e 280mila euro.
Una seduta lampo e indolore quella svoltasi questa mattina in aula consiliare. Clima ben diverso rispetto alle ultime due riunioni, con l’asticella del termometro della tensione arrivata a picchi infuocati, vuoi per la questione della gestione del canile, vuoi per le fratture in maggioranza sempre più acute.
A proposito di medici e medicine, l’Amministrazione ha fatto proprio un ordine del giorno presentato dalla Consigliera Caterina Di Rienzo sulla carenza di personale della Farmacia comunale. Nel piano assunzioni, come sottolineato dal sindaco in risposta all’ordine del giorno, è prevista l’assunzione di una farmacista, a tempo indeterminato.
Il concorso per il reclutamento verrà espletato entro l’anno, consegnando così farmacia comunale un rinforzo ai due farmacisti che compongono la pianta organica attuale. Un sostegno necessario per i servizi erogati, spesso assenti tra le private, come l’autoanalisi del sangue, l’analisi gratuita dell’udito o i prezzi calmierati rispetto ai valori di mercato.
Ecco qua che se n’è andato
pure questo rendiconto:
c’era stato presentato
come resa di quel conto
ch’era aperto da coloro
che questioni personali,
travestite come oro
da problemi comunali,
si portavan da bagaglio,
e come una gran zavorra,
da quel dì che fu d’abbaglio
a elettor con la gran morra.
Mi domando come possa,
ma qui chiedo il vostro aiuto,
esser stata una gran mossa
senza aver almeno il fiuto
del problema che si para
sopra tutti questi qua:
governare quella bara
che divien la mia Città.
Niente conto, né verifica,
né confronto o discussione,
che invece era benefica
se portava a votazione.
Nel frattempo tutto tace:
strade, vita e pur lavoro
resta tutto sotto brace
come ‘n fosse cosa loro.
Mi sovvien il gran cantante
che stavolta ‘nn è autore,
che suonava trionfante
con la voce del suo cuore:
“Fa’ la ninna, che domani
rivedremo ancora li sovrani
che se scambiano la stima,
boni amichi come prima:
so’ cugini e fra parenti
nun se fanno i complimenti;
torneranno ancora più cordiali
li rapporti personali…
Senza l’ombra d’un rimorso….
Sai che ber discorso
ce faranno tutti ‘nsieme
sulla pace e sul lavoro
pe’ quer popolo frescone
risparmiato dar cannone?”
Di Baglioni era la voce,
di Trilussa la parola.
Certo non è così atroce
com’era la guerra allora,
ma il messaggio par lo stesso:
finger tanto di lottare
per far sempre il popol fesso
senza mai dimenticare
il lor scopo effettivo,
che è e resta sempre là,
d’esser quasi un mezzo divo
mentre muore una Città !!!