Sequestrato in Ecuador: le ipotesi investigative sul rapimento di Panfilo Colonico

La polizia ecuadoriana sta vagliando diverse ipotesi investigative, perché il sequestro di Panfilo Colonico, 49 anni di Sulmona, avvenuto venerdì scorso a Guayaquil in Ecuador, ad opera di cinque finti agenti di polizia, potrebbe nascondere diverse verità. Un riscatto, innanzitutto, in una città, “La Perla del Pacifico”, dove il rischio di sequestri per motivi economici è altissimo, tanto da essere motivo di allerta per tanti Paesi stranieri. Ma Colonico, che nella sua altra vita oltre il Morrone, si fa chiamare Benny, è soggetto potenzialmente sensibile anche per altri motivi. Da Sulmona, d’altronde, è andato via una quindicina di anni fa lasciando dietro di sé una scia di mugugni: dai familiari, che “non ne vogliono sapere”, alla ex moglie, lasciata a Sulmona con due figlie, che, ha dichiarato, “si dissocia da questa ennesima messa in scena”. Anche in Ecuador, dove si era trasferito, dal Canada, nel marzo 2020 costretto dall’esplosione della pandemia, qualche problema lo ha avuto. A gennaio scorso, ad esempio, è rimasto vittima di un episodio ambiguo: una sparatoria nei pressi del suo ristorante che lui stesso su Instagram definisce una rapina, ma che fonti locali riferiscono essere un regolamento di conti per le rate non pagate di un pick-up.

In Ecuador a novembre scorso Colonico era tornato al mestiere che faceva da ragazzo, dietro ai fornelli. Mestiere imparato nelle cucine del ristorante La Magnolia nella frazione di Torrone che era gestito dalla sua famiglia. Lo aveva fatto preannunciando investimenti importanti, da 1 milione di dollari, che dopo l’apertura de “Il sabore mio”, il ristorante nel quale è stato sequestrato, prevedeva l’apertura di un altro locale sempre nel capoluogo della Provincia di Guayas.

Tutti fatti che ora sono al vaglio della polizia ecuadoriana che da due giorni sta cercando il sulmonese, portato via dal suo ristorante sotto la minaccia delle armi.

Il Console italiano in Ecuador è in costante contatto con la Farnesina che, al momento, sta seguendo il caso e ha formalmente confermato che si è trattato di un sequestro di persona.