A spingerla quasi sul ciglio della porta delle abitazioni è stata molto probabilmente la fame. Certo è che quello a cui Alessandro e la sua compagna hanno potuto assistere ieri sera non lo dimenticheranno più, il sogno anelato da tempo di avvistare quell’orsa è diventato realtà.
Era stata segnalata già nel pomeriggio nel borgo di Villetta Barrea, un passaggio che aveva richiamato i cittadini e i loro smartphone, poi però è tornata e più a lungo. Questa volta sul tardi, è stata immortalata nella sua corsa serale, un po’ spaesata, lungo il centro abitato del comune montano. Erano circa le 22:00 e Alessandro Nardelli un ragazzo di Chieti, autore del video (guarda il video “Due passi in centro per l’orso” nella sezione “de visu”), era in perlustrazione con la sua ragazza in auto: per vedere questa volta da vicino il plantigrado, d’altronde, erano venuti apposta, una tre giorni a Villetta Barrea con il desiderio di osservare l’orso e immortalarlo in qualche scatto. Così l’attesa è stata premiata, è bastato poco più di una passeggiata in macchina per vederla correre: l’orsa era nei paraggi, una manciata di metri e l’hanno trovata, 20 minuti pieni di osservazione mentre il plantigrado si aggirava nelle viuzze di un abitato, in quello che le appariva un recinto dal quale non riusciva più ad uscire. Ad aiutarla a districarsi e a riprendere la strada verso la libertà del mondo animale sono stati gli agenti dei carabinieri-forestale che l’hanno fatta uscire dal labirinto di palazzi. “Una grande emozione, mi sono commosso e messo a piangere, sono venuto a Villetta Barrea proprio con quel sogno e l’ho realizzato, un grande fortuna”.
Nessuno spavento, in fondo nel borgo di montagna hanno imparato a familiarizzare con l’orso. Il Parco d’Abruzzo sta ora cercando di capire di quale orso si tratti, se di uno dei cinque confidenti cioè già monitorati da tempo, o se di uno di quelli senza collare. Il segnalatore al collo dal video non si vede, ma potrebbe essere dovuto anche al fatto che alla vigilia del letargo l’orso sia ingrassato a tal punto da nasconderlo. Si pensa comunque si tratti dell’orsa Giacomina, che più di una volta ha fatto visita ai paesi del Parco.
Orsi comodi che ragionano con la logica dello stomaco per intenderci, spiega la dottoressa Daniela D’Amico che invita ad una cultura dell’orso, animale da sempre presente nel nostro territorio, passando da un versante all’altro e che vede nel centro abitato una sorta di supermercato libero.
E se a Villetta Barrea c’è chi programma le ferie proprio con la speranza di incontrare da vicino i plantigradi, più a valle, soprattutto, la presenza degli orsi è ancora un po’ difficile da accettare, soprattutto per i contadini che spesso si ritrovano pollai e raccolti decimati. Il Parco sottolinea l’importanza di mettere in sicurezza i recinti ricordando anche l’indennizzo stanziato sui danni. I ritardi della Regione nei risarcimenti non aiutano certo ad un atteggiamento tollerante, ma questo, in fondo, è il dazio da pagare per una regione che ha fatto una scelta di conservazione precisa, dove la presenza antropica si sovrappone con quella della fauna protetta. Dove l’orso va a spasso per il centro storico, proprio come gli umani.
Anna Spinosa
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