Il danno e la beffa, perché lo stop dato nel Pnrr alla ferrovia veloce Roma-Pescara, andrà a tutto vantaggio della diretta concorrente: la linea Orte-Falconara, cioè, che si candida ora a diventare la linea principale dei trasferimenti Adriatico-Tirreno, occupando così il corridoio europeo delle reti Ten-T a cui era candidato l’Abruzzo. I fondi che erano destinati dal Pnrr sulla linea abruzzese, 600 milioni di euro già pronti e apparecchiati, saranno infatti dirottati sul collegamento Marche-Lazio e su quella tra Puglia e Campania lungo la Battipaglia-Taranto.
“Evidente che, anche politicamente, il presidente conta poco sulle scelte dell’esecutivo nazionale a trazione Fratelli d’Italia – denuncia il Dem, Silvio Paolucci -, facendo pagare all’Abruzzo un costo economico e sociale enorme, perché una volta distolti, sarà difficile trovare tanti e tali fondi per portare avanti un’opera che rischia di restare incompiuta già prima di nascere”.
Le rassicurazioni del presidente Marsilio sul fatto che saranno trovate altre linee di finanziamento per l’opera, poi, non convincono: “Dov’è il documento, l’atto di programmazione che stabilisce il passaggio dell’opera alla nuova linea di finanziamento? – incalza l’altro Dem, il senatore Michele Fina – Più tempo trascorre senza, più sarà complicato stabilire lo stanziamento di risorse, visto che occorre rifarlo da zero. L’esperienza, di proporzioni diverse, dell’impianto irriguo del Fucino, sulla cui mancata realizzazione pesa l’inerzia di questo governo regionale, è tristemente preoccupante. In che misura poi eventualmente intervenire con fondi europei toglierà possibilità ad altri progetti a favore della nostra regione, visto che si tratta di risorse destinate in gran parte al Mezzogiorno? Oggi più che mai i cittadini hanno bisogno di dettagli e cifre. Per valutare le scelte, per capire in che modo cambiano le prospettive e le opportunità per l’Abruzzo”.
La cosa bella di questi pseudo-politi è che hanno sempre sponsorizzato le manifestazioni contro l’alta velocità (Chieti,Manoppello, Scafa etc) ora???
Ma quando imparano a fare delle proposte per il bene dei vari territori?
Paolucci, Fina etc ma quando la finite di strumentalizzare ogni cosa a solo fini elettorali? La gente non ne può più.
Grazie
… la problematica è a monte… i progetti e lavori relativi ai fondi del PNRR devono essere conclusi tassativamente entro il 2026… e considerato come siamo messi in Italia con i permessi, ricorsi, e compagnia cantando, è proprio impossibile impegnarli per questo tipo di infrastrutture…
Il titolo è fuorviante. Ditelo anche ai redattori de “Il Germe”.
Non si può parlare di “ALTA VELOCITÀ” laddove realmente non vi è velocità media di 200 km/h e questa caratteristica non la si sarebbe mai raggiunta né sulla Pescara-Roma né su altre linee trans-appenniniche, così come non la si raggiungerà mai né sulla Orte-Falconara né sulla Battaglia-Taranto.
Si sta semplicemente parlando solo di mettere a doppio binario linee lente e tortuose costruite alla fine dell’ ‘800 in modo da risparmiare qualche manciata di minuti nel tragitto da un capo all’altro della linea stessa.
Poi, se vogliamo continuare a prenderci in giro e se ci piace continuare a farci prendere in giro, possiamo chiamare “Alta Velocità” qualunque intervento su linee minori, anche di banale e parziale raddoppio.
In fondo, si può esser cornuti ma ugualmente contenti e pubblicamente orgogliosi del proprio coniuge fedifrago!
La cosa tremenda invece, è avere questi politici al governo della regione, in un momento così importante e ricco di possibilità per cambiare rotta, invertendo il trend negativo e non esserne capaci.Cosa che evidentemente sanno fare in altre regioni. Chiacchiere e propaganda a parte, quali sono stati i miglioramenti reali nella vita degli abruzzesi in questi anni? Come ci si trova quando si ha necessità della sanità pubblica? I ragazzi trovano lavoro? Come sono i trasporti pubblici? Il treno epocale del Pnrr sta passando e se arriva anche l’autonomia differenziata il danno per gli abruzzesi è gigantesco.
Sulmona 11.06.2023
L’opposizione giustamente fa il suo mestiere, ma per l’Abruzzo a parte la linea ferroviaria adriatica, parlare di alta velocità in zone appenniniche è una Corbelleria grande. Per la difficile conformazione territoriale abruzzese le aziende che a fine del 19 secolo hanno costruito la linea adriatica se fosse stato possibile il secondo binario lo avrebbero già messo in opera allora. Il dr Paolucci questo dovrebbe dire. La rete ferroviaria Marche, Umbria, Lazio è molto più semplice da raggiungere come obiettivo. Inoltre quel ramo potrebbe essere collegato all’Abruzzo attraverso un collegamento con San Benedetto del Tronto, Martinsicuro, Teramo, L’Aquila, Rieti, Terni, potenziando quelle linee. Sul tratto Pescara Roma non c’è bisogno di mettere un doppio binario, basta potenziare i binari paralleli per ogni stazione e fare in modo che i treni entrano nelle stazioni incrociandosi sui binari paralleli senza fermarsi, in questo caso il tempo tra la sponda Adriatica e quella tirrenica diminuirebbe sarebbe sicuramente minore, non di molto ma già se si recuperano almeno 40 minuti sarebbe già tanto, cortesemente chi leggerà il mio commento, lo faccia sapere al governatore Marsilio, ed al rappresentante del PD consigliere Paolucci.
distinti saluti
Domenico Silla
La Orte-Falconara è in “costruzione-progettazione” da mezzo secolo, sempre con stralci di pochi chilometri alla volta. E il traffico è costantemente ridotto.
https://gdisimone.blogspot.com/2023/06/tav-pescara-cepranoproposta-alternativa.html
Le quote sono troppo alte in Abruzzo,e per questo l’Abruzzo perderà sempre ogni confronto con le regioni vicine sia a Nord che a Sud. Ha ragione questo signore bel blog.
La cosa reale è continuiamo ad accumulare ritardi sulla mobilità, nord-sud ed est-ovest, l’Abruzzo è l’unica regione in Italia ad non avere nessuna grande opera all’orizzonte, il resto sono solo chiacchiere…