Una “villa” nel capannone comunale e abusivi nelle case parcheggio. Scattano gli sfratti

Sono sei le procedure di sfratto che il Comune di Sulmona sta portando a conclusione nei confronti di altrettanti abusivi, ricoverati, ma più spesso occupanti, di case parcheggio diventate per loro postazione fissa senza pedaggio. Si tratta di famiglie che in molti casi non hanno alcun titolo a risiedere nelle case che dovrebbero essere destinate all’emergenza abitativa: vuoi perché le hanno fisicamente occupate senza alcun permesso, vuoi perché negli anni hanno perso i requisiti per abitarvi.

Nelle case parcheggio, d’altronde, il regolamento dice che ci si può stare per massimo due anni, ma c’è chi le chiavi degli alloggi di emergenza ce le ha da un decennio e più.

Ora, però, è tempo di sgombrare materialmente: l’iter di rilascio immobile è infatti giunto a conclusione, con il precetto che vale come ingiunzione e con l’esecuzione forzata, ovvero l’ufficiale giudiziario pronto a bussare in compagnia della polizia municipale per restituire al Comune quello che è un bene comune.

In attesa di un ricovero, d’altronde, ci sono decine di famiglie, rimaste fuori, al contrario, pur avendone i requisiti.

E poi ci sono i casi estremi, come un uomo che da oltre sette mesi occupa abusivamente un capannone nella zona artigianale di proprietà del Comune. Il soggetto, che ha problemi psichici, vive nello stabile comunale insieme a cani e gatti, senza alcun permesso, ma soprattutto in condizioni igienico-sanitarie a dir poco precarie. Il tutto a due passi e con cortile d’affaccio sulla scuola primaria Lombardo-Radice i cui bambini, in alcuni casi, hanno dovuto assistere anche alla toilettatura dell’abusivo.

L’uomo, tuttavia, non è indigente, ma percepisce una pensione che gli permetterebbe di pagare un affitto: il problema è che non trova nessuno che gli affitti casa. Il Comune aveva anche pensato di spostarlo da quel capannone e trasferirlo, dietro pagamento di un canone concordato, in una casa parcheggio di via Arabona. Operazione poi saltata, perché prima di lui ci sono almeno altri due inquilini in graduatoria che hanno diritto all’assegnazione della casa. Chissà se ora, con gli sfratti esecutivi, non si liberi un tetto anche per lui, facendo così tornare, tra le altre cose, un capannone artigianale nella disponibilità del Comune che, solo per dirne una, ha dovuto rinunciare a trasferire i mobili del liceo classico qui, perché occupato. Abusivamente.

2 Commenti su "Una “villa” nel capannone comunale e abusivi nelle case parcheggio. Scattano gli sfratti"

  1. Se come leggo , questa persona ha problemi psichici , non lo annovererei tra i semplici abusivi. È una persona con disagi che vive nel degrado e va aiutata su vari fronti , tanto per essere una società civile che non si volta dall’altro lato!

  2. Ho letto la signorilità dello, scattano le denunce.
    Poraccitudine.

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