Giunta: tre dimissioni sul tavolo

La firma in calce al documento di dimissioni, lo hanno messo paradossalmente i tre assessori che hanno una sedia stabile: Catia Di Nisio, Katia Di Marzio e Attilio D’Andrea, non hanno esitato a mettere le loro deleghe a disposizione del sindaco e della maggioranza. Sempre per la teoria che cinque meno tre fa due.

Una maggioranza, quella di Sulmona, che continua a galleggiare in acqua stantia, nonostante ieri una riunione dei capigruppo abbia definito la linea di azione per superare la crisi: cinque punti programmatici (ancora da definire nello specifico), azzeramento della giunta dopo il bilancio e una rosa di papabili assessori con almeno due petali da parte delle liste, in modo che il sindaco non si ritrovi con una scelta obbligata, come d’altronde è stato all’esordio.

Certo la possibilità che il vicesindaco torni – o resti – a palazzo San Francesco sono minime, perché ormai il rapporto con il sindaco è compromesso – tanto che lo stesso Casciani ha annunciato di voler tornare a fare il geometra – e perché, come era stato all’esordio – ma non rispettata – la condizione è quella del tempo pieno in Comune. E a consultare i registri, di assenze ne ha fatte molte Casciani, ma anche l’assessora Rosanna Tuteri, che come il vicesindaco – con la differenza di non avere alcuna protezione politica – non ha firmato il documento delle dimissioni.

Il Pd non esulta, lamenta “la questione personale”, ma non vuole togliere le prerogative della scelta della giunta al sindaco. Dall’altra la consigliera Nannarone, che la verifica l’ha chiesta, così non vuole andare avanti, senza mettere in troppo imbarazzo la maggioranza: “Se si cambia marcia è bene – spiega – altrimenti sono io che me ne vado, presento le mie dimissioni e lascio a qualcun altro l’onere di sostenere questa amministrazione”.

La corda è tesa da entrambi i capi e per superare questa tensione, probabilmente, è necessario che il sindaco si rivesta di autorità, quella che gli è riconosciuta dal ruolo e anche dai voti in più presi alle urne rispetto alle liste.

Alle opposizioni – silenti in consiglio – che chiedono le sue dimissioni la risposta è no: che la maggioranza è di per sé sufficiente per metterlo in crisi.

11 Commenti su "Giunta: tre dimissioni sul tavolo"

  1. Andavo a cento all'ora | 6 Giugno 2023 at 05:31 | Rispondi

    Due rette perpendicolari tra di loro sono normali tra di loro. La condizione di perpendicolarità è la condizione di normalità.
    Ora il punto è che nella politica a Palazzo, molte sono le cose andate storte.
    Come dire che “a piombo” ve ne sono ben poche.
    E, senza voler esagerare con luoghi comuni della geometria, sembra proprio che il sindaco sieda su un piano inclinato…
    Per prevenire (?) lo scivolone finale, un ultimo conclave.
    Durante la cardinalizia (ridotta) adunanza, un consigliere ri-sale sulla sua seggiola e …spiega (ndr):
    “Se si cambia marcia è bene altrimenti sono io che me ne vado”.
    Verrebbe da pensare che i 5 punti programmatici (ruota di scorta, ancora da definire nello specifico) siano assimilabili a cinque aspetti o elementi che dir si vogla in  tema d’automobilismo:
    il pilota, l’equipaggio, la vettura, il carburante e la direzione.
    Domanda: ma se a distanza di soli 18 mesi dalle urne, i suoi stessi fans si dichiarano apertamente insoddisfatti e critici sulle reali (supposte roboanti) capacità del pilota, se l’equipaggio in piena reciprocità mette in discussione ruoli e capacità del team (con tanto di appellativi denigratori), se la vettura (struttura degli Uffici) ansima al peso delle ingiuste critiche attribuite, se è evidente che la lancetta del carburante segna l’entrata in riserva, e se la diritta via sembra smarrita,
    OH FiGLIUOLI, UN SARÀ MICA COLPA DEL POETA !
    Ma allora, di quale marcia Lei parla ?
    Mancano idee o progetti ?, l’ufficio addetto alla ricerca di finanziamenti  comunitari è in ferie ?, dopo il natale, la Pasqua e la giostra UN SI SA IL CHE PESCI PRENDERE pur avendo scritto sul programma elettorale ed il piano di mandato che è il turismo la “pepita” di questa città ?, forse avete dato dei bischeri ai dipendenti ma questi vi tollerano per non mandarvici, uno alla volta o tutti insieme ?
    UN SARÀ MICA NECESSARIO MANDARVI A SPESE NOSTRE A FARE UN CORSO ACCELERATO DI FORMAZIONE PER L’ALTA POLITICA ALL’UNIVERSITÀ NICOLÒ CUSANO ???
    Potreste dirci, presto e con vera chiarezza, cosa siete certi di poter ancora fare effettivamente  insieme oltre polvere e fumo ?
    Che in Città c’è n’è di persone pronte a darvi lezioni di matematca, complementando l”inadatto latino, e a mettervi a squadro su un altro circuito.

  2. Onestamente non ricordo una sola cosa che abbia fatto l’assessore Tuteri che pure stimo e rispetto ..forse non sono stato attento..mi dispiace

    • È possibile stilare una lista delle cose concrete fatte? Che so, la messa in sicurezza di una strada, la pulizia di caditoie, il trasloco di palestre scolastiche occupate da mobilio. Grazie

    • Troppo impegnata in altre cose… Da sempre

  3. Mariotti gianni | 6 Giugno 2023 at 08:51 | Rispondi

    Perché si dimettono ?????una giunta forza 4 …..mannaggia mai visto tanto fare😂😂😂😂quando l’unico scopo è voler annientare l’avversario per prenderne il posto in tutto e per tutto e fare le stesse cose di quest’ultimo che veniva accusato,questo è il risultato ….solo poltrone zero fatti e città che affonda ….il futuro sarà bellissimo .. l’antipolitica…

  4. Considerati i numeri per vedere la fine di questa amministrazione bisognerà semplicemente attendere che un consigliere comunale il giorno del consiglio abbia la febbre.

  5. Basta con queste liti politiche stile anni 80. Questa citta’ ha bisogno di manager che facciano cose concrete. Bisognerebbe darsi da fare tutti, uniti, al di la’ degli schieramenti politici e delle ripicche personali. La poitica ha fallito!! Questa citta’ ha bisogno di uomini del “fare” , pratici, che quando c’e’ un problema lo risolvono subito.

  6. Conti ...in tasca | 6 Giugno 2023 at 09:58 | Rispondi

    Tre membri di giunta, cui il sindaco avrebbe comunque titolo di revocare il mandato, responsabilmente e cum benevolentia, rimettono il proprio incarico nelle di lui mani.
    ORA ET SEMPER servono rose, petali, …, di nomi per la sostituzione con il principale (?) requisito di applicarsi a tempo pienooooo.
    Ma che forse negli annali di codesto Municipio non ci sono stati capaci ASSESSORI che, pur senza questo cappio, hanno prodotto visibili e durevoli risultati per la Collettività ?
    Domanda:
    ma tale garantista misura (+ o tutto il tempo = qualità massima e …topica dei risultati attesi) rientra per caso nelle misure integrative dell’ex ufficio di collocamento, costituendo “di fatto” opportunità per alcuni assessori in pectore non stabilmente occupati ?
    Che il GEOMETRA, invece, reddito da professione ne ha di suo e, potremmo andarci vicino, asserendo che possiede anche riconosciuta capacità di mestiere.
    Quindi, perché inviarlo al patibolo ?
    Esiste un elenco delle strabilianti profusioni professionali assicurate dai 2 di 3 (l’eccezione è per la Katia del cordone della borsa, libera professionista con studio tecnico affermato) di-missionari, tali da aver contezza di non poterne fare a meno in un Riassetto di giunta ?
    Sindaco, per farci sognare, vuole fare la prova ad affidare l’incarico anche ad un solo consigliere della sua traballante maggioranza ?
    Ci attende stessa tela, pennello e civici colori ?
    Insieme a Remo…, molti altri staranno a vedere…
    Sindaco con statura politica, esperienza tecnica, polso e carisma, passo lesto, uomo diplomatico con relazioni capitoline e/o aquilane di valore, …., aspettate e sperate.

  7. Tecnicamente, la rimessa da parte dei tre assessori delle deleghe nelle mani del Sindaco non equivale a dare le dimissioni dal Consiglio Comunale e decretarne la caduta. Certamente l’atto è tutto politico (e non solo) e ha il suo peso (e il suo boccone amaro) e si deve dare atto ai tre assessori di aver saputo affrontare con spirito proattivo la vicenda, tentando di smorzare le prolungate scaramucce, tentando “almeno” nella forma di ricreare quella necessaria armonia “politica” per il prosieguo della legislatura e di tutto ciò almeno a costoro non se ne può fare alcuna colpa, anzi.
    L’errore è da ricercarsi nella partenza, nello specifico nella tentata combinazione di voler mettere insieme pensieri e casacche troppo diverse e peggio controllate e pilotate (checche se ne dica), ma a tutt’oggi e personalmente lo ritengo il minimo degli errori commessi ripensando al passato e a quello che ancora sta giornalmente vivendo la città.
    La prima poteva essere buona, io li ritenterei a rimettersi in pista, non per altro per dimostrare che vi è speranza e non rassegnazione alla distruzione della città finora vissuta.

  8. SalviamoSulmona | 6 Giugno 2023 at 10:59 | Rispondi

    A Sulmona la politica è fallita. Decretiamone la morte ufficiale.

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