Assise al calor bianco, due interpellanze sull’ex detenuto a Palazzo

Gli argomenti da trattare saranno tanti e la maggioranza, a quanto denuncia la consigliera di Forza Italia Elisabetta Bianchi, sta facendo di tutto per aggiungerne altri “per dilazionare la seduta del consiglio in una data al momento rimasta sconosciuta” (ma che dovrebbe essere o il 30 o il 31 ottobre) e sostanzialmente dare vita ad una seduta fiume, sperando forse nella stanchezza dei consiglieri.
Ai già corposi temi all’ordine del giorno messi dalla minoranza nella richiesta di convocazione (dalla sanità, agli edifici scolastici, dalla bretella ferroviaria, alla Snam), infatti, ieri mattina nella riunione dei capigruppo la presidente del consiglio Katia Di Marzio ha fatto capire di voler inserire anche quelli che andranno in discussione nelle commissioni convocate la prossima settimana: ovvero le partecipate, la centrale unica di committenza e il regolamento per l’autocompostaggio (nelle commissioni il prossimo 24 ottobre).
“Atti non licenziati dalle rispettive commissioni consiliari il cui iter non è nemmeno cominciato e pertanto improponibili per la odierna costituzione dell’ordine del giorno – lamenta la Bianchi -. Un rito non conforme al regolamento e improvvido”.
All’elenco, poi, vanno aggiunti altri scottanti temi e su tutti quello della presenza di un ex detenuto a coordinare i servizi di guardiania affidati alla Creaservice.
La scomposta reazione di sindaco e maggioranza alle richieste di chiarimenti fatte dalla Bianchi in un comunicato stampa, hanno avuto infatti l’effetto di un boomerang, se l’obiettivo era quello di abbassare i toni.
Se il consigliere Antonio Di Rienzo ha chiesto di convocare un consiglio ad hoc sul tema e Sinistra Italiana ha chiesto chiarimenti con un comunicato stampa, infatti, la stessa Bianchi e il consigliere di Sbic, Maurizio Balassone, hanno istituzionalizzato la vicenda, presentando ieri rispettivamente un’interpellanza e un’interrogazione.
Breve e diretta quella di Sbic e tesa sostanzialmente a sapere dal sindaco se sapeva che il 28 settembre scorso uno degli interlocutori seduto al tavolo delle trattative con lei, fosse un ex detenuto già condannato per ‘ndrangheta.
Più articolata, invece, quella della Bianchi che ripercorre tutta la vicenda delle cooperative di servizio, dal mancato rinnovo alla Satic, all’occupazione dell’Aula consiliare, alle lotte sindacali per la clausola di salvaguardia, fino alla trattativa, appunto, per il passaggio dei lavoratori nella subentrante Creaservice.
“Il soggetto in questione – premette la consigliera di Forza Italia – risulta tratteggiato quale esponente di una delle ‘ndrine calabresi, non dissociato né pentito e tuttora in corso di espiazione pena per delitti che prevedono la pena dell’ergastolo, pena attualmente scontata in esecuzione esterna e per questo affidato in prova ai servizi sociali presso la Creaservice. Considerato che è indiscusso patrimonio comune il principio che la pena tende alla rieducazione e che i percorsi riabilitativi siano un diritto costituzionalmente garantito – continua la Bianchi – deve essere però verificata l’appropriatezza delle funzioni assegnategli dalla cooperativa Creaservice in un tavolo decisorio presso un ente pubblico quale il Comune di Sulmona”.
La Bianchi vuole sapere poi dell’esposto contro i post su Facebook che parlano di mafia a cui fa riferimento la maggioranza nel suo comunicato stampa e torna a chiedere “considerato che il presidente della Creaservice risulta essere il nipote della presidente della cooperativa Nos, candidata nella lista ‘Sulmona al centro’ della coalizione Casini alle amministrative 2016 – interpella il sindaco – per conoscere se quanto appreso, riferito al momento solo dagli organi di stampa e riferito dalle comunicazioni della maggioranza, risponda al vero e quale sia la Sua posizione in merito”.
Se, come auspicato da Di Rienzo e non solo, l’argomento sarà trattato già al prossimo consiglio comunale, allora c’è da giurare che sarà una seduta dell’assise tesa e densa. Un passaggio dove la maggioranza e il sindaco si giocheranno una fetta consistente della loro credibilità. Un confronto, però, necessario, senza il quale probabilmente non si riuscirà a stabilire quel minimo di clima sereno, senza il quale non funziona il Comune e non funzionano le istituzioni.

Commenta per primo! "Assise al calor bianco, due interpellanze sull’ex detenuto a Palazzo"

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*