Vertice questa mattina all’Aquila tra il procuratore Michele Renzo e il presidente della Regione Marco Marsilio. Un incontro per fare il punto sulla situazione de gli sviluppi dell’attacco hacker subito dalla Asl 1 e che sta creando numerosi disagi all’utenza, nonostante gli sforzi, da parte degli addetti ai lavori, di limitare i danni.
Le bocche, però, restano cucite sia sulle indagini, sia sull’attività di ripristino del sistema da parte dell’azienda sanitaria che, dice, continuerà comunque a dare quotidiani aggiornamenti all’utenza.
Il magistrato ha ribadito che l’accesso, la consultazione, la diffusione e la pubblicazione dei dati sensibili diffusi dal gruppo Monti, rappresentano essi stessi una fattispecie di reato penalmente perseguibile. Anche se non è chiaro in che modo un utente possa venire a conoscenza del fatto che la sua privacy è stata violata, eventualmente per adire una causa risarcitoria nei confronti di chi, quei dati, doveva proteggerli.
Intanto la Fials, condannando il vile attacco, ci ha tenuto a lodare il lavoro fatto dai sanitari che con sacrificio e abnegazione hanno cercato di arginare al meglio i disagi causati dalla falla informatica.
“Gli approvvigionamenti non si sono interrotti, la rilevazione presenze non si è interrotta, gli stipendi verranno erogati, l’Ufficio del Personale sta ultimando le procedure di stabilizzazione ed assunzione di nuove unità immettendo forze nuove in previsione della stagione estiva – scrive al Fials -. Il personale, che ha dimostrato ancora una volta la sua capacità di andare avanti nonostante tutto, chiede rassicurazioni sulla privacy dei dati personali e che riprenda al più presto il confronto tra le OO.SS. e l’Azienda sulle questioni relative alla corretta applicazione del nuovo CCNL e alle rivendicazioni rimaste in sospeso”.
Come fa ad essere reato l’accesso a dati di pubblico dominio? Si attende chiarimento della procura