Asp, ossigeno dalla Regione. Ma la Casa Santa attende una nuova governance

All’Asp 2 Casa Santa dell’Annunziata spetteranno, a conti fatti, circa 500mila euro: una boccata d’ossigeno che permetterà all’ente benefico di non affondare o comunque di non dover vendere ulteriori gioielli di famiglia per qualche anno. Perché la Casa Santa, nonostante gli sforzi, ha una perdita annua di almeno 60mila euro, perlopiù per garantire assistenza agli anziani della Casa di riposo. Che poi è la missione principale che ha.

L’ossigeno lo fornirà la Regione che ha bandito un avviso destinato alle Asp da 7 milioni di euro: un tesoretto a cui si potrà accedere previa domanda da consegnare entro il 5 giugno e che serve per tamponare le spese straordinarie sostenute dalle Asp per fronteggiare l’emergenza da Covid-19. Due le linee di intervento: una riferita alle spese sostenute tra il 31 gennaio 2020 e il 31 marzo 2023 per la prevenzione e il contenimento dell’infezione, la seconda che copre il periodo che va dal 1 aprile scorso e fino al 30 settembre prossimo per i costi sostenuti per rafforzare i servizi erogati nella successiva fase post emergenziale.

Il contributo verrà dato in proporzione ai posti letto detenuti da ciascuna Asp e, a conti fatti, appunto, a Sulmona dovrebbe toccare poco più di mezzo milione di euro.

Un contributo vitale, lo definisce il presidente della Casa Santa Armando Valeri, la cui posizione è però ancora ingessata: la sua carica è infatti in prorogatio da oltre due mesi e questo non consente di avviare gestioni straordinarie, investimenti, scelte per il futuro. Che con una perdita fissa di 60mila euro annui, non è un dettaglio. Una proroga, la sua, dovuta essenzialmente alla Regione a cui spetta l’indicazione del presidente, ma che sull’argomento ormai latita da tempo.

Chissà che rimessi i conti in ordine, si provveda finalmente a rimettere mano all’ente, uno dei pochi a non avere una governance di ruolo in Abruzzo, e finalmente a scegliere una strada per non costringerlo ad essere schiavo dei contributi elargiti tra un’emergenza e l’altra.

6 Commenti su "Asp, ossigeno dalla Regione. Ma la Casa Santa attende una nuova governance"

  1. Ai giornalisti de “Il Germe” servirebbe forse un corsettino di lingua italiana.
    Il termine “governance”, come si può riscontrare su qualsiasi vocabolario, non indica “direzione” o “direttivo” o “amministrazione” o amministratori”.. ecc.
    Insomma non indica delle figure dirigenziali bensì indica “Il complesso delle strutture, delle regole e delle strategie che presiedono alla guida di un’azienda, o anche di uno Stato” (fonte Devoto-Oli).
    È come se si scrivesse (per esempio) “il ministero deve ancora nominare la strategia militare” quando invece s’intende dire “il ministero deve ancora nominare i vertici militari”.
    Questo a voler essere precisi nello scrivere; poi, ovviamente, si è liberi di scrivere a proprio piacimento, nella propria lingua, nel proprio dialetto o anche nell’oscura lingua del lettore che si firma “Titino” e in modo corretto o sgrammaticato: fortunatamente, infatti, non ci sono più né la maestrina con la matita rossa e blu né il tenebroso Minculpop.

    • Ecco appunto Mingaver, non vedo l’ora di conoscere la sua identità e la sua professione (ma non ci vorrà molto visto che è stato già oggetto di querele) per poter indossare il grembiule e venire a ripetizione da lei. Nel frattempo, se permette, e se non irrita troppo la sua sensibilità di linguista, dovrei spiegarle cosa vuol dire “lingua in movimento”, ma forse su wikipedia può trovare qualcosa

  2. Mingaver, abbassa le recchie e torna sulla terra.

  3. x il sig. Mingaver
    La corporate governance è un modello di governo aziendale che permette di identificare i soggetti che hanno il potere e la responsabilità nell’organizzazione, e chi assume le decisioni in essa. La governance aziendale non è, tuttavia, solo l’individuazione dei decision maker e dei rappresentanti dell’azienda.
    Noto con piacere che adesso si dedica alla lingua italiana mettendo da parte l’aquilamea..sono contento x lei

  4. Vabbe’: basta così.
    Se si crea un clima di questo genere, qualunque cosa io scriva, a questo punto “abbasso le recchie e torno sulla terra”, come scrive qualcuno.
    Che senso ha commentare? Se qualcuno si è risentito, mi scuso e comunque tolgo il disturbo. D’altronde, che valore aggiunto danno, effettivamente, i miei commenti (o, in generale, i commenti di chicchessia su un blog)?

  5. Bravo, decisione saggia. Togli il disturbo e va…va be’ lasciamo perdere.

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