La maggioranza dà addosso alla minoranza per la sua assenza, per non aver permesso cioè di raggiungere il numero legale in consiglio ieri e non aver poi partecipato all’incontro con le parti sociali sulla questione Snam. “Gli argomenti quali le sorti del Cogesa, la centrale di compressione e il metanodotto non possono essere riportati semplicisticamente a ‘fatti’ della maggioranza – scrivono i gruppi della coalizione Liberamente Sulmona -, sono temi che investono tutti i cittadini e il consiglio comunale nella sua totalità senza distinzioni tra maggioranza e minoranza”.
Giusto, vero, però.
Però sembra la storia della pagliuzza e della trave, perché in fondo la minoranza fa l’opposizione (per una volta) e la maggioranza non fa quadrato. Anzi, è tutto il contrario di una geometria. Gli spigoli non si sono mai ammorbiditi e la verifica politica non ha mai fatto sintesi. E insomma, ieri, c’era anche un po’ da aspettarselo che i dissidenti avrebbero creato qualche problema, fatto sentire il loro peso. Dopo un mese e più che rompono gli schemi.
Il punto vero è il perché: a cosa si mira, dove si vuole arrivare. Che il sindaco Di Piero, lo ha detto, non ha alcuna intenzione di fare la fine del suo predecessore, nessuna velleità di rimanere attaccato alla poltrona, di farsi tirare nel gioco dei numeri e delle maggioranze possibili.
In altre parole: o si ricuce o si va a casa. Forse non oggi, né domani, certo prima delle elezioni regionali. Che a quelle le opposizioni guardano con grande interesse.
Nel mezzo la città, con la sua montagna di problemi, il suo inarrestabile isolamento, gli attacchi da dentro e da fuori, i fondi del Pnrr a rischio, le azioni del Cogesa pronte alla cassa.
Uscire dal guado di fango e diffidenza che si è generato all’origine, all’indomani del voto, non è cosa facile: il gruppo Libera e Forte, per voce di Francesco Perrotta, ha rivendicato ieri una posizione che verosimilmente vedrà il sacrificio dell’assessora Tuteri. Ma questo potrebbe non bastare, perché dall’altra il Pd non ha alcuna intenzione di retrocedere nelle posizioni acquisite, cosa che i dissidenti vorrebbero. Più di un assessore.
Oggi si torna in consiglio e poco prima in una nuova riunione di maggioranza: potrebbe essere la chiave di volta o la chiusura di una partitura stonata.
Il fallimento politico-amministrativo è sotto gli occhi di tutti (l’obiettivo di sconfiggere Gerosolimo non ha portato buoni frutti per loro né per Sulmona). Devono solo finirla di dare colpa alla precedente amministrazione o alla minoranza…chi vince amministra mentre loro non lo fanno.
Probabilmente il nostro sindaco, persona corretta e stimata, andrà via …a differenza del precedente.
L’ennesima occasione persa per una città in balia di se stessa!