Alla fine l’affidamento dell’incarico lo hanno dato lo stesso, nonostante la richiesta dell’ordine degli ingegneri di annullare quel bando. Perché la parcella è fuori norma, sbagliata, calcolata male e sottoposta ad un regime burocratico diverso da quello che dovrebbe essere.
Il Comune di Sulmona va avanti con i lavori, o meglio con la progettazione dei lavori, alla scuola elementare Lola Di Stefano: 1,6 milioni di euro di interventi che dovrebbero, prima o poi, riconsegnare alla città una scuola più sicura.
L’appalto per la scelta del direttore dei lavori e per la progettazione, avevano denunciato gli ingegneri, prevedeva una parcella troppo bassa rispetto ai parametri di legge: 37mila anziché 56mila euro. Quel tanto che basta per andare sotto la soglia dei 40mila necessaria per fare un avviso pubblico (anche se in questo caso il Comune lo ha fatto comunque).
Le recriminazioni dell’ordine degli ingegneri, però, sono state dissolte non solo dal Comune che ha deciso di andare avanti comunque, ma anche dagli stessi professionisti, con il vincitore dell’incarico, l’architetto Federico Casaccia, che ha fatto un ribasso di quasi il 50% (49,87% per la precisione) fissando la sua parcella a poco più di 18mila euro più Iva.
Per i lavori alla Di Stefano è stato poi nominato anche l’ingegnere che si dovrà occupare del collaudo statico e tecnico amministrativo: l’incarico da quasi 10mila euro è andato all’ingegnere Pietro Centofanti.
Ma la vicenda non finisce qui, perché lo stesso ordine degli ingegneri ha deciso di rivolgersi all’Anac (autorità anticorruzione) per chiedere l’annullamento del bando fatto dal Comune. Una questione che, a quanto pare, non è solo di principio: “I lavori alla Lola Di Stefano sono lavori complessi che richiedono la presenza del responsabile lavori tutto il giorno e tutti i giorni in cantiere – spiega il vice presidente dell’ordine, Ezio Dante – per 18mila euro non so se vale la pena per un professionista dedicarcisi così tanto”.
Mi attendo un pronto e nuovo j’accuse della consigliera Bianchi per l’ennesimo ribasso.
Via XX settembre