Mentre la politica gioca a posizionarsi, i sindaci a fare finta di incontrarsi, gli avvocati a sfidarsi al fioretto tra cause e cavilli, il Cogesa rischia la bancarotta.
Non a chiacchiere, come quelle della politica, ma nei fatti: sono già cinque i pignoramenti avviati dai fornitori nei confronti della società per oltre 250mila euro, l’ultimo, l’altro giorno, arrivato dalla Smaltimentisud per 155mila euro.
Il Cogesa, d’altronde, non può pagare se i Comuni non pagano e i Comuni non possono pagare se non ci sono le tariffe approvate e le tariffe non possono essere approvate se non si approvano i bilanci che a loro volta non possono essere approvati se non si riunisce l’assemblea.
La luce, chissà, si vedrà, si spera, dopo il 5 aprile, quando il tribunale metterà la parola fine ad una diatriba sfiancante e deleteria per il bene pubblico. Nel frattempo l’amministratore unico, Franco Gerardini, ha pronto da due mesi il bando per la nuova governance e anche il bilancio di previsione che, però, non può essere portato sul tavolo dell’assemblea nella confusione giuridico-amministrativa e politica che si è venuta a creare, che i sindaci hanno creato.
Così slitta, e non poteva essere altrimenti in queste condizioni, l’approvazione del bilancio di previsione 2023 e del programma triennale degli obiettivi 2023-2025 di Cogesa. Lo strumento di programmazione che la norma prevede venga approvato entro la fine di aprile, infatti, non sarà sottoposto all’assemblea nei termini di legge. E d’altronde da approvare ci sarebbe, in teoria, ancora il previsionale del 2022, quello per intendersi che venne bocciato dall’assemblea il 30 dicembre scorso. Documento che, verosimilmente, non passerà più al vaglio dei soci, anche perché non avrebbe alcun senso approvare un bilancio di previsione quando la previsione si è già consumata. Una circolare ministeriale, d’altronde, permetterebbe di passare direttamente al consuntivo del 2022, facendo saltare uno step amministrativo inutile e lasciando la previsione dei conti direttamente all’anno 2023.
Il rinvio è stato formalizzato l’altro giorno con una determina dell’amministratore unico Franco Gerardini che, entro oggi, avrebbe dovuto inviare ai Comuni-soci la documentazione necessaria per procedere al voto entro fino aprile, nel rispetto cioè dei trenta giorni di tempo concessi ai soci per studiare il dossier.
Gerardini richiamando la difficile situazione giuridico-amministrativa e politica che si è venuta a creare nella partecipata, non indica neanche un’altra data, sottolineando che sarà prima necessario chiarire la situazione. La legge, in fondo, ed è sistematicamente successo in Cogesa negli ultimi anni, concede fino a 180 giorni per l’approvazione del bilancio di previsione in casi eccezionali. E le governance di Cogesa lo sanno molto bene, se è vero, appunto, che di giorni, nel 2022, ne sono passati 365 (ed oltre) senza votare il bilancio.
Tant’è che ora i creditori bussano alla porta insieme agli ufficiali giudiziari.
Mi piacerebbe capire perché ci sono posti, per esempio in Nord Europa, ma anche in Italia, soprattutto al Nord, dove il sistema di raccolta, differenziazione e riciclo funziona e altri posti, come da queste parti (perlomeno a giudicare da quest’articolo) dove invece il sistema non funziona, perdendosi nei meandri della burocrazia e della incompetenza se non addirittura della malafede.
Minghiaver… perché non lo chiedi a chi gestisce la raccolta dei rifiuti della (forse) tua “Aquila mea”?
Ma i FESSI siamo noi che glieli lasciamo scaricare… d’altronde, la storia insegna, anche l’apostolo Giuda vendette Gesù di Nazareth per 30 sporchi denari dell’epoca…
e allora evviva Barabba…
Gli ecocalendari? Al 30 marzo ancora nulla. Ricordo che sono stati spesi ulteriori soldi per la ristampa causa errori.
Mo te lo porto io almeno la finisci
Quindi l’illustre AU che tutto doveva risolvere manco avesse la bacchetta magica dopo 3 mesi ha trovato tempo per fare determina di nomina di consulenti ma non dopo ben 3 mesi il bilancio di previsione come avrebbe dovuto nei termini. L’avesse fatto il vecchio Cda apriti cielo. Non l’avesse redatto perché non si capisce se sia o non sia abilitato a rappresentare il cogesa, il capolavoro dei sindaci che lo hanno nominato, lo capirei pure ma con questa motivazione siamo ben oltre il ridicolo. Ha trovato tempo per fare quel che diceva che non serviva e non fare quello che avrebbe dovuto
Comuni non pagano, confusione giuridica amministrativa. Verrebbe da ridere.
I comuni non pagavano neanche prima, tra cui anche alcuni che lo hanno nominato, ma prima la colpa di tutto anche di questo era del Cda adesso invece si cambia.
La confusione giuridica amministrativa del così la su vuole chiamare è il frutto avvelenato, che pagheremo noi cittadini, della scelta scellerata del comune di Sulmona e altri per nominare lui senza numeri e senza accordi. Il tutto per non aspettare 4 mesi di scadenza del vecchio Cda. Alla confusione dellla nomina però per onestà va detto che bisogna aggiungere la confusione generata dallo stesso Au, confusione che rischia di aumentare nel momento stesso in cui potrebbe essere annullata la sua nomina e tutti i suoi atti. A quel punto andrà a casa ma a casa dovrebbero andare anche i fautori di questo capolavoro
Far finta che la colpa di tutto ciò sia di Gerardini ha dell’inverosimile in questa squallida vicenda…sindaci vari e ex cda dovrebbero solo vergognarsi per aver portato a tutto questo in nome di sporche manovre politiche,gente incompetente che si improvvisa capace e che combina solo grossi guai… toglietevi la maschera e riconoscete la vostra inettitudine, presunzione e disonestà intellettuale,.Ne abbiamo abbastanza della vostra politica
A tutto questo ha portato il caos politico generato dal comune di Sulmona e altri, che molti avevano segnalato a suo tempo. Caos che non dimentichiamo è servito a nominare da minoranza Gerardini. Il vecchio cda non c’entra nulla è fuori da 3mesi certo non è complice della nomina di Gerardini e quel che ne è seguito è frutto avvelenato della mancanza di volontà dei sindaci di trovare un accordo invece di fare una sveltina. Questa la verità raccontare palle e scaricando colpe non cambiata la realtà, realtà che purtroppo per i fans di Gerardini sta venendo a galla nelle sedi opportune. Sul bilancio di previsione scaricare la colpa sul caos, che però gli ha consentito di fare consulenze a destra e manca, fare determine a rischio nullità, è ridicolo. Avrebbe dovuto dedicarsi a questo non ad altro. Poi che i comuni non pagano e non vogliono pagare lo segnalava anche vecchio cda al punto che di fronte alla loro inerzia ha minacciato lo stato di crisi, stato di crisi che Gerardini avrebbe dovuto evitare e invece, siccome i comuni cambiano cda ma non pagano, lo stato di crisi la sta. Qua di incompetenze di disonestà intellettuale di inettitudine di manovre sporche ce ne sono ma dal lato che ti preoccupi di difendere a prescindere e contro i fatti accertati. Quindi qua ne abbiamo le scatole piene di certo qualunquismo da bar e da internet che puzza molto di partigianeria e accuse, che sarebbe bello sottoporre al giudizio dell’autorità competente così da verificare se oltre ok qualunquismo ci sta la diffamazione.
La colpa non è di Geradini, anche se sul bilancio di previsione dopo 3 mesi dal suo insediamento un po’ di responsabilità le ha in quanto competeva a lui. Sulle consulenze il sottoscritto pensa siano legittime ma siccome molti sulle stesse hanno fatto propaganda su quelle di altri tacendo su queste tocca mettere in evidenza il doppio pesismo. Doppio pesismo che sfiora il ridicolo usando la giustificazione della qualità e della necessità di quelle di Gerardini rispetto alle altre. le colpe che si sottolienano, e che i fatti stanno confermando, sono della modalità scellerata che si è imposta per la sua nomina. Le conseguenze sono il frutto di quello sbaglio iniziale e tentativi di mediazione ne sono stati proposti ma si è voluto andare allo scontro a prescindere. Scelta sbagliata, di cui Geradini è vittima non colpevole, che nelle sedi opportune sta mostrando tutte le sue pecche. Questi i fatti che si contestano a chi quella scelta ha voluto compiere con fretta e arroganza. E che quella scelta è stata fatta con modalità sbagliate lo dice sia la camera di commercio che ha sospeso la nomina sia il tribunale dell’impresa che non riconosce la rappresentanza legale di Cogesa allo stesso. Una personalità come Geradini meritava maggior rispetto è una nomina fatto nel rispetto di tutti i comuni facenti parte del Cogesa e delle norme. L’ex cda avrà fatto sbagli, che non spetta al tribunale di internet o a conferenze stampa monologo stabilire, ma certo non sono quelle che certe campagne mediatiche e certe scelte scellerate hanno voluto far credere. Sicuro non è stata sbagliata la scelta dello stato di crisi visto che i comuni non pagano e continuano a non pagare e sulle tariffe aquilane se qualcuno ha sbagliato ha sbagliato l’assemblea dei soci cioè i sindaci stessi. Così per chiarire cosa si contesta e a chi.
Sono d’accordo pienamente con Bella Sulmona.
I fatti invece sono in disaccordo fatevene una ragione. Le opinioni di parte contano nei bar nelle sedi opportune contano i fatti e i fatti purtroppo per le fanzine da internet stanno portando al pettine tutto i nodi che saremo costretti a pagare noi . E qui non è in discussione Geradini ma le modalità scelte e le cose dette e le cose fatte.
Gerardini non presenta bilancio di previsione e la colpa è dei sindaci????? Se continua a stare lì e percepire un compenso deve fare il suo lavoro a prescindere dagli esiti delle vicende giudiziarie! Quando si nominano gli amici la colpa è sempre degli altri…… negli anni passati quando c’era un ritardo nelle comunicazioni subito a denigrare e ipotizzare chissà quali inciuci….. ora tutto è concesso….
bene,un carrozzone politico da chiudere immediatamente,i comuni soci non pagano,violazioni,abusi,ecc,ecc,le autorita’ di controllo non hanno nulla da dire ? Tutti fanno finta di niente,subito la legge dei fireblaster-buratino,Legalita’ diffusa per uscire dalla palude,e basta,o no?
Un carrozzone che se chiude manda a casa 150 lavoratori quindi 150 famiglie senza stipendio e vengono tutti a mangiare a casa di chi con troppa faciloneria parla di chiusure ad minchiam?
state tranquilli tutti!
con i rifiuti non ci rimette nessuno ne fallisce nessuno!
forza Gerardini ke 6 ermejo di tutti sti cojoni di politici
questa discarica fa gola a tanti!
2 conti: per quanto è autorizzata? moltiplicate il rsiltato per il costo (minimo) a tonnella: il cogesa È una banca!
SVEGLIATEVI!!!!
ve stanno a frega’ a tutti