Cogesa, difetto di rappresentanza processuale: nella causa contro il Cda arriva un curatore

Il tribunale delle Imprese dell’Aquila ha emesso oggi un’ordinanza con la quale riconosce il difetto di rappresentanza processuale di Cogesa nell’ambito della causa avviata dall’ex Cda per contestare i motivi di giusta causa per i quali è stato revocato. Si tratta, insomma, del secondo procedimento aperto nella partecipata, quello cioè che si è discusso lunedì scorso.

In sostanza il giudice Jolanda Di Rosa sostiene che Franco Gerardini, che si era costituito come rappresentante legale della partecipata, non possa farlo, perché la sua nomina non è stata approvata dal tribunale delle Imprese, materia, questa, che riguarda l’altro ricorso, intentato dal Comune di Pratola, discusso il 20 marzo e la cui decisione è rinviata al 5 aprile.

La Di Rosa cita espressamente come le due cause siano collegate tra loro, ma nel frattempo che si definiscano, con la prima che sembra preponderante a questo punto, il Cogesa non può essere rappresentato processualmente da Gerardini. Per questo lo stesso giudice ha nominato, nella persona dell’avvocato Claudio Verini, un curatore speciale che, cioè, possa rappresentare la società nel giudizio contro il Cda.

Secondo alcune interpretazioni questo potrebbe voler dire che Gerardini non è titolato quale amministratore unico tout court e che di conseguenza gli atti da lui firmati finora potrebbero essere invalidati.

Dall’altra c’è invece chi ritiene che il difetto sia solo in sede processuale e che, nella sostanza, nulla cambia nella gestione della società e della nomina dell’amministratore unico, la cui legittimità di carica verrà decisa al termine della causa con la quale si dovrà valutare la legittimità della delibera con cui il 30 dicembre scorso si revocò il Cda e si nominò Franco Gerardini.

Il giudice oggi ha dato tempo fino al 20 aprile per presentare memorie al curatore, ma nei fatti dovrebbe prima intervenire la decisione (il 5 aprile) sulla legittimità della delibera.

10 Commenti su "Cogesa, difetto di rappresentanza processuale: nella causa contro il Cda arriva un curatore"

  1. Scusate, una domanda per me che sono ignorante, tutti gli incarichi, avvocati e quant’altro conferiti,se non dovessero essere validi chi li pagherà?
    Grazie a chi saprà rispondere.
    Buona serata

  2. Si prepara il siluro aquilano

  3. Mi sembra strano che Cogesa paghi incarichi, conferiti da chi non ha titolo( se così deciderà il Tribunale). Io sn ignorante ma credo sia un pochino più complicata la vicenda. Anche per i comuni come Pettorano sul gizio che sono intervenuti adiuvandum nella causa.

  4. Cogesa ergo sum | 29 Marzo 2023 at 22:50 | Rispondi

    I nodi cominciano a venire al pettine e chi ha difeso a prescindere una scelta scellerata e frettolosa rifiutando ogni mediazione ora si trova con il cerino in mano. E tra le due ipotesi chiaramente la più veritiera è che non sia titolato a rappresentare, e molti ne erano a conoscenza, compreso gerardini, eppure hanno operato senza pensare alle conseguenze. Cioè la nullità dei loro atti. E questo intanto è sicuramente un punto che un terzo imparziale, e non i parziali che circolano da noi, assegna al vecchio Cda. Il problema non è difendere il vecchio Cda come qualcuno diceva per buttarla in caciara ma che ci sono delle regole che vanno rispettate e che invece si è voluta fare una palese forzatura, giustificata con conferenze stampa monologo e campagne mediatiche a sostegno, ma poi arriva il conto e un’autorita competente a mettere i puntini sulle i. Se dovesse finire con la nullità degli atti finora messi in atto e una vittoria della causa del vecchio Cda non basteranno le scuse i soldi (nostri) serviranno anche le dimissioni di alcuni scienziati del diritto senza titoli, commercialisti tv e saltimbanchi vari

  5. Già si intravede l’ostruzionismo del capoluogo e dei comuni locali che verso chi cerca di affrontare il problema e conseguentemente cercare di risolverlo nel miglior modo possibile.Gerardini non piace a chi finora ha operato con scelleratezza ed è stato giustamente messo alla porta.Si vada avanti in questa direzione se si vuole operare come si deve,invece di tirar fuori stupidi cavilli

    • Il tribunale delle imprese non c’entra nulla con il capoluogo ma fa rispettare le regole. Gridare al solito complotto non servirà a salvare dalla figuraccia fatta

  6. Scomodo il povero gerardo

  7. La quadratura del cerchio..buono x il re ma non x la regina mentre a difendere gli interessi di Sulmona andrà un aquilano…Hitchcock non avrebbe fatto di meglio!!

    • La cerchiatura del quadrato. La prossima volta si scelga una modalità rispettosa delle regole e non sveltine pro domo sua. Perché il problema non è che si sceglie un aquilano ma che si è scelto una persona meritevole utilizzando metodi illegittimi.
      Ps il proverbio dice chi non è buono per il re non è buono neanche per la regina. E calza molto di più

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