Sono quasi 50mila i musulmani residenti in Abruzzo, pari all’1,7% della presenza in Italia. Da oggi, anche per gran parte di loro, inizia il mese del Ramadan, anticipato, come da regola, di dieci giorni ogni anno.
Fino al 21 aprile i praticanti dell’islamismo, che sono oltre la metà dei musulmani presenti in Italia, sono chiamati ad un comportamento di autodisciplina, che comporta pratiche come il non alzare la voce, non entrare in conflitti, controllare il corpo e la mente e, soprattutto, il digiuno durante le ore del giorno, quarto dei cinque pilastri dell’islam.
Un periodo che è anche e soprattutto una scuola di comportamento e che è finalizzato al recupero della spiritualità a valere sulle esigenze del corpo.
“Come presidente dell’associazione culturale Rilindja – spiega Abdula (Duli) Salihi, membro del tavolo interreligioso del consiglio territoriale sull’Immigrazione – esprimo il mio augurio alla comunità locale: che questo periodo sia occasione di dialogo”
Contributo. La regola che determina la data di inizio del mese di Ramadan, e dunque del digiuno, è strettamente legata alle fasi lunari, ovvero al primo avvistamento della luna nuova il giorno successivo all’ultimo del mese di Sha’ban. (Questa è la regola che determina l’inizio i ognuno dei mesi del calendario islamico) Infatti, solo con l’avvistamento della luna nuova ha inizio il mese di digiuno del Ramadan. In caso di mancato avvistamento, l’inizio del Ramadan può essere differito fino a un giorno (come è accaduto per il corrente anno 1444 del calendario islamico). Dipende, infatti, dalla latitudine in cui si trova l’osservatore. In Italia, l’avvistamento ufficiale è a cura della “Commissione di avvistamento della luna” in seno alla Comunità Religiosa Islamica Italiana.
Dove sta la notizia? Che c’è ne può fregare dell’inizio del ramadan!
Avete per caso dato notizia dell’inizio della quaresima?