Qual è l’idea di sviluppo per colmare il divario fra la costa e le aree montane e con quali risorse si agirà? Sono gli interrogativi posti dal capogruppo Pd in Consiglio regionale, Silvio Paolucci, che torna ad attaccare l’operato della giunta guidata da Marco Marsilio. Al Presidente della Regione Abruzzo vengono contestati i pochi investimenti, soprattutto in campo sanitario, nei territorio montani, dove si è pensato più a tagliare che a potenziare.
“Dalla norma discussa oggi in prima Commissione regionale – incalza Paolucci – non si chiariscono né le intenzioni, né le strategie del Governo regionale, né si annunciano investimenti su mobilità, istruzione e sanità che sono le maggiori priorità di azione per il rilancio. Si avverte, invece, l’urgenza di sistemare le posizioni debitorie delle Comunità montane, trasformandole in Unioni comunali, cosa per cui non serve una norma, visto che le aggregazioni sono già possibili per legge. Più che altro sembra un tentativo maldestro di trasferire ai Comuni montani i passivi delle Comunità, dopo anni di inerzia. In quattro anni infatti Marsilio non ha fatto investimenti, ha solo tagliato presidi sanitari e di emergenza a questi territori, prima di discutere la norma aspettiamo di sapere, invece, se e come intende rilanciarli e attingendo a quali risorse”.
“Un disegno di legge calato dall’alto – prosegue il rappresentante dem – e non condiviso con le istituzioni, che più volte hanno chiesto, attraverso sindaci e forze sociali e culturali, ascolto e attenzione. Sulle aree interne si dovrebbero concentrare investimenti per il rilancio, basi di uno sviluppo che non si realizza con il passaggio da Comunità a Unioni, come propone la norma in discussione, ma che diventa possibile solo con progetti e investimenti di risorse che ad oggi non abbiamo ancora visto operare sul territorio”.
Che poi
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