I social e la lingua irretita

Da ”ciaone” a “xke”, dalle emoticon ai like, i followers, gli hashtag: la lingua italiana nell’era 2.0, tra Facebook, WhatsApp, Twitter e Instagram, è una “Lingua irretita” per citare il titolo della conferenza che il Centro studi Vittorio Monaco, in collaborazione con il Polo Fermi, ha organizzato per sabato prossimo (ore 17,30) nella sala conferenze della Comunità montana peligna.
Ospite dell’incontro, moderato dal presidente del Centro studi, Bruno Di Bartolo, sarà Vera Gheno docente nell’università di Firenze e gestrice del profilo twitter dell’Accademia della Crusca.
L’obiettivo è quello di capire se la “regola dei 140 caratteri” (cioè lo spazio consentito da Twitter) e più in generale il linguaggio dei social network sia un “pericolo” per la lingua italiana o se costituisca un potenziale arricchimento, una palestra consapevole cioè per la diversificazione dei registri. Con la consapevolezza che proprio i social network hanno in qualche modo “liberalizzato” il diritto di scrittura, lasciando che errori grossolani, dal qual è con l’apostrofo alle “h” messe a caso, possano a lungo andare penetrare nell’uso comune o meglio “corretto” dell’italiano.
Alla conferenza interverranno anche Eide Spedicato Iengo (Università D’Annunzio Chieti-Pescara) e Massimo Di Paolo (dirigente Polo Scientifico-tecnologico “Enrico Fermi”).

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