
Più che scovarli, l’intento è quello di formarli: perché a dirla tutta, ormai, sono molti, anche troppi, quelli che si svegliano la mattina e decidono di diventare scrittori. Nulla di male, perché la scrittura è anche terapeutica, sempre per chi scrive, non sempre per chi legge.
Insomma scrittori si diventa, più che nascere: occorre studio, nozioni ed esercitazione.
Per questo dal 9 marzo nella biblioteca Capograssi a Sulmona si terrà, per dieci lezioni e dieci settimane, un corso di scrittura a cura di Stefania Di Clemente: corso gratuito, riservato ai primi 15 che si prenoteranno (Info@editoronline.it).
Per essere uno scrittore, soprattutto di romanzi, non basta insomma avere una buona penna, ma bisogna conoscere i meccanismi che governano il mondo dell’editoria e le tecniche che non possono fare a meno comunque di un talento naturale.
“Lo scrittore di romanzi non è colui che riesce a dare alle stampe la propria opera – spiega la curatrice -, ma colui che conquista il pubblico dei lettori con ciò che narra”.
Per raggiungere l’obiettivo bisogna non solo saper scrivere, non solo conoscere le strutture delle storie, ma anche sapere come relazionarsi con l’editoria.
Le lezioni (che si terranno ogni giovedì dalle 15 alle 17) verteranno quindi sulla filiera editoriale, sul mercato, il pubblico, la consapevolezza, l’idea e l’originalità; sulla narrazione, la trama e l’intreccio, la struttura, l’incredulità, i livelli di narrazione, il rapporto con i personaggi, i dialoghi e le loro funzioni, la revisione del romanzo, fino ai contratti editoriali e al come presentarsi ad una Casa editrice.
“Insomma scrittori si diventa, più che nasce: occorre studio, nozioni ed esercitazione”. Ecco, per l’appunto…
Ecco appunto Carlo si iscriva al corso, perché si tratta di una proposizione compartiva implicita riferita alla terza persona, perfettamente lecita e anzi usata abilmente. L’uso dell’infinito sarebbe stato consentito, ma forse meno efficace semanticamente
.”quando sono implicite, il verbo è all’infinito, introdotto da che, piuttosto che, piuttosto di”. Iscriviti tu
Ha ragione Carlo, grazie per la segnalazione era sfuggita, non era un errore. Grazie anche al prof per il complimento, ma la preposizione comparativa implicita, a differenza di quella esplicita, richiede l’infinito
1993, ragioneria.
Prof: Panfilo alla lavagna, scrivi il gerundio presente del verbo correre
Panfilo: Professo’, se sapevo il gerundio stev all’università
Il vero scrittore non ha bisogno di corsi! o sa scrivere o non sa scrivere o conosce l’italiano o non lo conosce o ha una buona storia e la sa mettere su carta o non ce l’ha.
Semplice.
Se poi si vogliono creare illusioni…