Cogesa, il ballo in maschera dei sindaci: votata la revoca della revoca del Cda che nessuno vuole

Non è uno scherzo di Carnevale, anche se una maschera sarebbe indicata per i sindaci-soci del Cogesa, concentrati a ritagliarsi medaglie di principio sul petto, mentre è in corso il diluvio universale.

Che se non fosse una cosa seria, tanto seria da minacciare il fallimento della società partecipata più importante del territorio, ci sarebbe da ridere; perché quanto accaduto ieri nella riunione del controllo analogo va ben oltre il paradosso.

Dopo oltre tre ore di estenuanti lezioni di democrazia, infatti, i sindaci cosiddetti dissidenti, che hanno raschiato il barile per arrivare a quota 35 (quella necessaria per la maggioranza di teste), hanno preteso e votato, prima ancora di sentire la relazione dell’amministratore unico, l’annullamento in autotutela della delibera del 30 dicembre, quella cioè che ha revocato l’ex Cda e nominato Franco Gerardini. Un’indicazione che, se fosse recepita dall’assemblea, porterebbe di fatto a rimettere in carica l’ex Cda che però, Kafka permettendo, nessuno vuole. Né i dissidenti, tanto meno il gruppo di sindaci che ha votato Gerardini. Il sindaco-presidente Angelo Caruso, tra i dissidenti condottiero, si è fatto garante, nel nome della pace da ritrovare più che ritrovata, sul fatto che il Cda in assemblea si presenterà dimissionario. Lo stesso, per intendersi, che lo aveva promesso già senza farlo, che si era pavoneggiato di un bilancio in attivo, salvo poi, dopo tre giorni, dichiarare lo stato di crisi, che ha fatto ricorso per riprendersi la poltrona, che ha firmato i verbali con oltre due settimane di ritardo, che ha presentato diffide e minacciato azioni legali.

Si vedrà, messo che le parti riescano a trovare un accordo che non preveda possibilmente l’uso di Cogesa come una cassaforte elettorale, perché questa è stata finora: una società nelle mani della politica per alimentare se stessa, con i soldi e la salute dei cittadini.

Lo ha spiegato bene, subito dopo la messa in scena della revoca della revoca, proprio l’amministratore unico Gerardini che con pazienza, certo superiore a quella dei soci, ha fatto un elenco di quello che ha trovato e scovato tra i rifiuti di Noce Mattei. Dalle bollette della luce, a quelle delle vertenze sindacali, dall’assenza di un responsabile della privacy, ai crediti da centinaia di migliaia di euro con Comuni di pochi abitanti, dall’affitto di una tensostruttura per 6mila euro mese per parcheggiare un macchinario mai entrato in funzione, fino ai fondi mai reclamati dei centri di raccolta.

Un disastro gestionale e un’inoperosità, ha detto Gerardini, che è stata la causa principale dello stato di crisi nel quale è piombata la società. Con l’amministratore unico che in cinquanta giorni ha fatto quello che le governance precedenti non hanno fatto in cinque anni.

Gratis, per di più.

Una maschera, davvero, non stonerebbe affatto. A prescindere dal Carnevale.

20 Commenti su "Cogesa, il ballo in maschera dei sindaci: votata la revoca della revoca del Cda che nessuno vuole"

  1. Napoli e dintorni | 21 Febbraio 2023 at 01:35 | Rispondi

    Il gioco delle tre carte

    • Soltanto poveracci che vogliono maneggiare denaro.La salvezza è dismettere tutto.

    • Lo stesso gioco delle 3 carte che ha portato Gerardini ad essere nominato amministratore unico.
      Al di là delle valutazioni delle gestioni, che ovviamente sono un problema risalente anche a prima di 5anni, la valutazione politica della mossa del sindaco di Sulmona e degli altri è negativa, aver rifiutato accordi che invece alla Saca andavano bene, ha portato a questo risultato. Ognuno si assuma le sue responsabilità e quelle del sindaco dj Sulmona stanno venendo al pettine. Debiti non pagati, servizi tagliati per colpa del comune, caos gestionale, una personalità come Gerardini messa in mezzo a un casino per incapacità politica, voglia di prendersi tutto a scapito di altri e con il quieto vivere di sindaci di destra che avevano obiettivi politici interni. Questa la verità che emerge. E la paura che la verità venga a galla al di là delle belle parole e delle intenzioni vere o presunte che ieri si è appalesata con il nervosismo di alcuni sindaci, Sulmona e Pettorano, visibile nei video di altra testata. Si faccia chiarezza per onestà verso i cittadini si faccia un confronto con tutte le parti e non a senso unico dove si ripete sempre e solo la propria versione sperando che a froda di ripeterla senza contraddittorio diventi verità senza esserlo. Se il sindaco e lo stesso Gerardini hanno certezza di quel che dicono non dovrebbero temere il contraddittorio invece lo fuggono, soprattutto il sindaco che fa conferenze stampa di parte e consigli comunali a senso unico dove addirittura consiglieri comunali si sostituiscono ai magistrati. Per risolvere parte dei problemi del Cogesa il sindaco poteva fare la cosa più semplice, pagare i debiti che ha verso la società perché parlare di buco di bilancio quando si è debitori di circa 1mln di euro offende l’intelligenza dei cittadini e fa ridere che sulla situazione economica del cogesa cadono dal pero gli stessi sindaci che ne sono causa

      • Invece i Sindaci dell’Aventino il contraddittorio l’hanno accettato nei precedenti consigli? Si sono presentati in tutti gli indetti consigli? Hanno votato o hanno abbandonato la stanza? I pilotaggi di parte avversa non li cita, gli accadimenti passati che hanno portato la gestione al tracollo non li cita, ma cita debiti di Comuni non saldati e guarda caso anche da Comuni del fronte avverso e anche questi non li cita!
        Una continua citazione nel completo marasma gestionale del consorzio e delle lotte di potere personali e fini a se stesse!
        In sostanza cita quel che vuole e le interessa citare!
        Di fumo (e puzza) ne è stato venduto a iosa.. BASTA!

        • E chi li ha votati quegli accadimenti? L’assemblea dei soci, cioè i sindaci. Si rendano pubblici i verbali delle riunioni così da capire chi ha deciso cosa. I sindaci dell’argentino hanno fatto una scelta, giusta o sbagliata ognuno la valuta come vuole, perché su proposte di accordo hanno ricevuto un due di picche. Si è scelto di forzare il resto, non facciamo gli ingenui, è logica conseguenza. Questo non vuol dire giustificare niente e nessuno ma neanche fare fintamente le verginelle. Sulla Saca questa amministrazione ha fatto accordi qui si è scelta altra strada. Scelta legittima e politica ma che legittima scelta politica degli altri. Sui debiti evidentemente sono stato frainteso i riferivo a tutti indistintamente, e sarebbe bello avere elenco di questi comuni. Certo è paradossale che i comuni che non pagano si sorprendano della crisi causata dai debiti che hanno. Vale per Sulmona come per tutti gli altri, nessuno escluso destra sinistra sopra sotto.
          Mi pare di non essere l’unico a citare quello che mi pare anzi mi pare sia lo sport prediletto dei vari attori. Manca la rappresentazione del tutto. Se poi sia fumo o puzza non so ma in una discarica il puzzo è indistinto tutto puzza e non solo una parte lei evidentemente ha naso talmente fino da riuscire a distinguere le puzze quelle buone da quelle cattive.
          Mi spiace ma continuerò a scrivere quel che penso senza farmi intimorire dalle sue censure o dai suoi basta. Se ha argomenti li usi i basta glieli rispedisco tranquillamente sotto forma di fumo o di puzza lascio a lei la scelta

  2. Puccio D’Aniello | 21 Febbraio 2023 at 07:48 | Rispondi

    Ecco… non minacciare il fallimento della società partecipata più importante del territorio… ma FARLA FALLIRE, sarebbe la cosa migliore da fare.
    Se non si prende coscienza che questa “ fonte di reddito”, è particolarmente dannosa per il territorio in quanto, Noce Mattei, è nata come piccola discarica a servizio dei Comuni Peligni, e non può e non DEVE diventare la “ Pattumiera d’Abruzzo”… con il retro pensiero di ampliarla -ab limitum –… e nel merito basta osservare la cartina pubblicato nell’articolo… peraltro non aggiornata in quanto mancano i Comuni serviti dalla MO.TE delle montagne teramane e alcuni del pescarese.
    Tutto inizia il 2 luglio 1998, viene costituito il “Consorzio intercomunale per la gestione dei servizi ecologici e ambientali” da 25 Comuni della Valle Peligna e delle vallate limitrofe.
    Poi nella mente illuminata dei nostri politici…e non SOLO… è “ penetrato” il tarlo della “ FONTE DI REDDITO” e nel 2002 COGESA è trasformato in Srl e, successivamente, dal 2012 in S.p.A ( Società per Azioni).
    Nella forma giuridica di S.p.A., Cogesa accoglie nuovi Soci così che da 25, sono diventati più di 65, dislocati nelle province dell’Aquila, di Pescara e delle Montagne del Teramano… e con più della metà della monnezza, per di più indifferenziata, proveniente dall’innominabile “ Matrigna”.
    Chiudete questa “ cloaca” maleodorante , o riportatela ad esclusivo servizio del Territorio dei Peligni…
    Il tempo del – refrain – “ Aggiungi un posto a tavola che c’è un amico in più”… è finito.
    La maschera dovrebbero mettersela in molti e non solo i politici.

  3. D’accordissimo con Puccio!!
    Ma voglio aggiungere una riflessione. Il nostro intellettuale Sindaco, il prode eroe dalle citazioni facili, il cittadino che alza spesso la bandiera dell’onestà della cittadinanza del dobbiamo fare, dobbiamo essere ecc ecc dove sta?
    La tua amministrazione di piero tace, non dice nulla non sente di dover parlare ai propri cittadini? Quale indirizzo quale spiegazione quale posizione. Tu di piero che ormai fai nozze e cucchiaio con l’innominabile mandriano dovresti uscire allo scoperto e parlare non farlo solo dai palchi o nelle presentazioni per cose risibili e banali. Ora ora devi uscire e spiegare e prendere una decisione e dare voce alla città.
    Però ci vogliono le palle.

  4. Ammazza quanto rosicate…..

  5. Un articolo basato su opinioni, legittime ma opinioni, fatti di parte solo per esprimere il proprio disappunto per una scelta che non si condivide ma che non è diversa da quella che altri sindaci hanno fatto a dicembre. Questa la triste verità

  6. Il tempo è galantuomo | 21 Febbraio 2023 at 08:30 | Rispondi

    Ma perché secondo voi il vecchio cda ci tiene a riprendersi la poltrona?
    Stanno beatamente seduti sull’argine del fiume e vedono passargli davanti i cadaveri a uno a uno. E chi sa le cose sa che già ne sono passati molti è quello di ieri non sarà l’ultimo.
    Guardando i video di altri giornalisti si capisce bene che i veri attaccati alla poltrona sono altri.

  7. avete proprio sbroccato non vi siete regolari per il rosicamento

  8. avete proprio sbroccato non vi siete regolari per il rosicamento

  9. ma questi sindaci di minuscoli comuni. rappresentano la maggioranza dei cittadini del territorio? non credo. Sulmona da sola dovrebbe avere il diritto di scelta, visto che la discarica è su suolo Sulmonese. svegliatevi. chiudete questo buco.

    • Si va a quote non a popolazione, lo stesso criterio che ha permesso ad altri sindaci in precedenza di fare la nomina di Gerardini pur essendo minoranza.

  10. Ma la Procura della Repubblica la Guardia di Finanza la Corte dei Conti ecc.ecc. assistono impassibili a questo massacro del Territorio?

    • Ma perché la procura dovrebbe intervenire sulla base di opinioni ? Perchè queste sono opinioni e se la corte dei Conti interviene rischiamo più i comuni che altri

  11. 35 Sindaci hanno votato la revoca, 35… sembra palese che la forzatura di votare l’A.U. sia stata una scelta quantomeno frettolosa di pochi. Questa scelta porterà a conseguenze di annullamenti di atti e altro. Questi Sindaci si sono assunti delle responsabilità grandi a mio parere. Attendiamo l’assemblea, e speriamo che dopo ieri i 35 Sindaci riescano a fare quadrato.

  12. Cogesa ergo sum | 21 Febbraio 2023 at 10:08 | Rispondi

    Riassumendo il capolavoro del sindaco di Sulmona.
    Nomina con altri e di forza un Au a minoranza.
    Quella nomina viene prima sospesa dalla Camera di Commercio, e al di là di chi abbia posto il problema, evidentemente ci erano gli estremi per la sospensione quindi qualcosa non quadra
    Al controllo analogo, dove i sindaci fregati la volta scorsa, hanno la maggioranza hanno restituito la scortesia del sindaco e dei suoi amici di fatto chiedendo di far decadere l’AU già sospeso dalla camera di commercio. Insomma due minoranze che fanno valere di forza le loro ragioni in barba agli interessi della collettività ma la colpa maggiore la ha chi ha iniziato il tutto cioè il sindaco di Sulmona insieme ad altri che ha rifiutato ogni mediazione proposta a dicembre contando sull’appoggio della sindaca di Pratola.
    Con il rischio serio che tutti gli atti compiuti dal nuovo AU vengano annullati e li sarebbe il caos.
    Ora i nodi stanno venendo tutti al pettine. E non li salverà organizzare conferenze stampa monologo o consigli comunali versione processi.
    Politicamente una Caporetto.
    Inoltre viene fuori che il buco del bilancio prima era colpa delle consulenze, ma dopo che il nuovo AU ne ha presa anche lui una, da colpa delle consulenze si è passati a colpa anche delle consulenze, alla seconda consulenza del nuovo Au, il buco è colpa dei crediti non riscossi, modo elegante per non dire ai sindaci che lo hanno eletto che sono loro non pagando il dovuto al cogesa che sono la principale causa del debito, Sulmona circa 800mila euro, e poi fanno finta di cadere dal pero quando arriva lo stato di crisi di cui loro sono la principale causa.
    Si attacca il vecchio Cda, per i tagli ai ritiri poi arriva Gerardini e si scopre che i tagli sono colpa del comune che non riconosce al cogesa servizi per 300mila euro, oltre a non pagare debiti per 800mila euro, e subito il sindaco si affetta a chiedere non il ritorno al vecchio calendario ma un passaggio graduale al nuovo.
    Sempre il nuovo AU parla di investimenti da fare urgentemente ma dal comune nessuno prende la palla al balzo, chissà perché, forse perché quegli stessi investimenti erano stati richiesti dal vecchio Cda nel bilancio che il comune di Sulmona ha bocciato.
    Il nuovo AU fa capire, se non si è capito male, che essendoci un disallineamento tra entrate (incerte anche quelle certe) e uscite forse andrebbero riviste le tariffe, e il comune tace, perché quell’aumento lo aveva già bocciato.
    Ì problema caro sindaco che cambiare governance non ha cambiato i problemi e neanche le soluzioni e neanche l’inezia del comune di Sulmona e di questa amministrazione. Tutto sta ancora la come il debito non pagato con l’aggravante di un caos gestionale da voi causato con atti sospesi o sottoposti a rischio ricorso, un territorio spaccato, la governance sottoposta a giochetti politici, gli stessi che caro sindaco ha iniziato lei e di cui adesso tutto può fare tranne che scandalizzarsi e dolersi.
    Il tempo è galantuomo speriamo lo siamo anche quelli che potrebbero farle causa, e non sono pochi, per questo sfacelo, perché oltre al danno si rischia il risarcimento del danno

  13. Signor ergo sum, ma anche a tutti quelli che avvertono questo irrefrenabile e imponderabile desiderio di dover commentare per forza, a tutti i costi, costi quel che costi. Fare un’accozzaglia di informazioni alla rinfusa, lette da qualche parte (se va bene sulla stampa, sennò sui social) e buttarla in caciara accusando di tanto in tanto qualcuno (possibilmente l’avversario politico), non giova a nessuno. Non giova a noi, opinione pubblica, men che meno a chi tira le fila (che non è interessato certo alle vostre analisi da scuola materna). La situazione del Cogesa è molto complessa e la complessità non asiuta gli analfabeti funzionali

  14. Cogesa ergo sum | 21 Febbraio 2023 at 12:39 | Rispondi

    Caro prossimo qui circolano solo informazioni alla rinfusa ognuno raccolta la sua parte d verità ma nessuno la verità intera, e mi pre che sono altri quelli che la buttano in caciara anche se avrebbero la responsabilità di risolvere i problemi non di difendere le proprie scelte a prescindere. E qui non mi riferisco alla testata ma qui inteso sulla questione cogesa. Sull’avversario politico diciamo commette l’errore di cui accusa gli altri, cioè spara alla rinfusa politicizzando opinioni cercando di sminuirle. La informo che sono un eletttore di questa amministrazione contento di averla votata su tante questioni ma assolutamente meno su gestione cogesa,
    Sul desiderio irrefrenabile di commentare la invito a riflettere sul suo commento che è assolutamente ascrivibile alla categoria dell’inutile perché lungi dal smentire qualsiasi affermazione ma rivolto solo a screditare sulla base non si sa di cosa. Della sua presunta cultura auto acclamata? La questione cogesa ha ragione è complessa ma appunto perché complessa non necessità di lezioni sulle opinioni altrui, siamo un paese libero dove ognuno può esprimere la sua opinione non solo lei. Mi sarebbe piaciuto commentare la sua analisi sicuramente da master di prestigiosa università ma ahimè si è limitato all’infantile allusione verso l’altro inventando come un qualsiasi analfabeta funzionale avversari dove non esistono solo perché hanno una opinione diversa dalla sua parte e della sua. Quello che gioverebbe all’opinione pubblica sarebbe una assemblea pubblica dov’è tutte le parti raccontino la loro parte e versione e non monologhi di parte. E su questo dovrebbe farsene carico il pubblico li amministrazione ma mi sembra ben lungi dal farlo.

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