L’autonomia differenziata divide l’Italia e l’Abruzzo

Per il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, il testo sull’autonomia differenziata licenziato ieri dal Consiglio dei ministri è “un Disegno di Legge equilibrato che ha l’obiettivo di far crescere tutta l’Italia – commenta il presidente -. Finalmente verranno determinati i livelli essenziali delle prestazioni con conseguente indicazione di fabbisogni e relativi costi, superando la pratica della spesa storica che è stata vero motivo di divisione dell’Italia, scavando nei decenni un solco tra le diverse aree del Paese”.

La sua, però, sostiene il senatore del Pd Michele Fina, è solo una difesa di partito “per accontentare le richieste elettorali della Lega, dimostrando una volta di più di anteporre il suo ruolo di esponente di un partito politico più che di primo cittadino della regione che amministra: un caso unico in tutto il Paese. L’autonomia differenziata così come appena approvata dal Consiglio dei ministri – scrive Fina – sarebbe la pietra tombale della coesione del Paese. I cittadini delle regioni del Mezzogiorno, Abruzzo compreso, accumulerebbero più ritardo di quello che già scontano nei servizi essenziali, come l’istruzione e la sanità. Quanto espresso, lodando il provvedimento, dal Presidente Marsilio è semplicemente lunare”.

Una legge che sostanzialmente, sostiene l’opposizione, favorirebbe le regioni più ricche come Veneto e Lombardia, lasciando dietro tutto il resto del Paese, a meno di un investimento che è stato calcolato dovrebbe aggirarsi a diversi miliardi di euro. Senza questi fondi i cosiddetti Lep (livelli essenziali di prestazione) sarebbero irraggiungibili per molte regioni che, ora, a parte l’Abruzzo e qualche altra, si preparano alla battaglia politica nel confronto Stato-Regioni.

“Non avremo evidentemente al nostro fianco il presidente della Regione nella battaglia contro l’autonomia secessionista – conclude Fina -, ma naturalmente la combatteremo comunque, con tutte le nostre forze. La combatteremo anche per Marsilio che, è evidente, ha altre priorità, che non sono certo quelle delle e degli abruzzesi”.

1 Commento su "L’autonomia differenziata divide l’Italia e l’Abruzzo"

  1. Ma quant’è bravo Fina da quando si è desto dal lungo letargo !!!!! Io se fossi un rappresentante del PD mi vergognerei soltanto dopo aver diretto le sorti del Paese negli ultimi dieci anni. Adesso all’improvviso si accorge che la scuola non va, la sanità è distrutta, la povertà non è più controllabile, le pensioni che dire? Gli stipendi non ne parliamo etc. BRAVO!!!!

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