Un uomo conteso tra due cugine e un pestaggio che aveva provocato alla vittima una prognosi di quaranta giorni: mani alla gola e pugni in pieno volto, ripetuti e con la ragazza immobilizzata dai due nuovi amanti.
Quattro anni di reclusione, l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni e il risarcimento alla parte civile (oltre alle spese legali) da valutare in separata sede: questa la pena comminata oggi dal giudice del tribunale di Sulmona a Davide Tullio, 42 anni. Pena che si aggiunge a quella patteggiata dalla sua compagna, cugina della vittima, Raffaella Ritrovato, condannata nel febbraio di tre anni fa ad un anno e dieci mesi (pena sospesa) per il reato di calunnia, perché dopo quel pestaggio si era recata dai carabinieri dicendo di essere lei la vittima di un’aggressione.
All’uomo, invece, sono stati contestati i reati di lesioni personali aggravate e violenza privata aggravata. I fatti risalgono al settembre del 2017, quando i due fermarono la vittima, ex ragazza del quarantaduenne, in una zona isolata di Raiano e al buio la pestarono.
La vittima, rappresentata dall’avvocato Alessandro Scelli, ha già ottenuto un risarcimento di 3mila euro dalla cugina (oltre al pagamento delle spese legali) e oggi ha ottenuto giustizia penale per quella brutale aggressione subita. In attesa che anche il risarcimento del suo ex venga quantificato.
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