Il parere è stato consegnato ieri sera al cliente, che non è il Cogesa, ma il presidente dell’ex consiglio di amministrazione Nicola Guerra, essendo stata la delibera di incarico fatta all’avvocato congelata dall’attuale amministratore unico.
Una valutazione di parte, insomma, che apre all’ex Cda la possibilità di presentare ricorso e la richiesta di un risarcimento danni, per la revoca per giusta causa fatta dall’assemblea dei soci il 30 dicembre scorso.
L’avvocato Roberto Colagrande, incaricato da Guerra, dà sostanzialmente ragione alle doglianze già espresse dai 41 sindaci che avevano chiesto le dimissioni di Gerardini, dimissioni che saranno a disposizione venerdì prossimo sui banchi del controllo analogo.
Le delibere, secondo il parere dell’avvocato, sarebbero “invalide e inefficaci siccome adottate senza l’autorizzazione preventiva dell’organo di controllo analogo, in mancanza dei quorum costitutivo e deliberativo prescritti e richiamati specificatamente per l’assemblea, in seconda convocazione, dall’art. 14, co. 2, dello Statuto; in violazione e/o falsa applicazione dell’art. 120-bis, co. 4, d.lgs. n. 14/2019 (c.d. ‘Codice della crisi d’impresa’) secondo cui la revoca degli amministratori è inefficace dalla iscrizione della decisione di accedere ad uno strumento di regolazione della crisi e dell’insolvenza della società nel registro delle imprese avvenuta il 20.12.2022 e fino alla relativa omologazione salvo che, laddove avvenga per giusta causa, sia approvata con decreto dalla Sezione Specializzata del Tribunale delle Imprese competente, non intervenuto nella specie”.
Parere del tutto opposto di quello dei sindaci che hanno votato la revoca del Cda e la contestuale nomina ad amministratore unico di Gerardini e secondo i quali l’atto è legittimo e valido.
Sulla legittimità dovrà essere, nel caso l’ex Cda decidesse di ricorrere in tribunale, un giudice a decidere, mentre sulla validità, per il momento, tutto resta com’è.
Gerardini, insomma, continuerà a guidare Cogesa, almeno fino a venerdì (e più verosimilmente fino a quando non sarà l’assemblea ad esprimersi), e del tutto infondate sono le ipotesi, avanzate su alcuni organi di stampa, secondo cui il suo incarico sarebbe inconferibile, perché assegnato prima dei due anni di raffreddamento dalla pensione da dirigente pubblico (ovvero in Regione).
Contrariamente a quanto ipotizzato, infatti, Gerardini non è andato in pensione a fine gennaio 2021, ma a novembre del 2020 e più precisamente il 18 novembre, giorno del suo 67esimo anno di età: pensionato per motivi di età. Dunque, anche volendo prendere per buona la clausola del raffreddamento (che riguarda in realtà incarichi retribuiti e non a titolo gratuito come quello assunto da Gerardini), l’incarico sarebbe stato assegnato oltre 25 mesi dopo.
Più che sul piano giuridico, però, la partita ora è aperta su quello politico: i sindaci non hanno ancora trovato un accordo sul da farsi, ma un’idea più precisa dovrebbero farsela venerdì, quando Gerardini, prima di mettere a disposizione il suo incarico, illustrerà la situazione che ha trovato a Noce Mattei e soprattutto negli uffici di Sviluppo Italia.
a marzo scade la Stelvio, mi raccomando Amm.Unico a questo giro vogliamo la Ferrari
Al fine di consentire una più completa valutazione del periodo di raffreddamento, per effetto della delibera di Giunta Regionale dell’Abruzzo n.59 del 31 Gennaio 2020, il nominato risulta aver cessato le pubbliche funzioni dirigenziali nel Dipartimento Opere Pubbliche, Governo del Territorio e Politiche Ambientali in data 31 Gennaio 2021
Il consiglio della saca è stato eletto da chi voleva uscire dalla saca e cogesa . Ora per cortesia basta. W i 41