E’ stato sottoscritto e ratificato lo scorso 20 dicembre l’accordo tra la Regione Abruzzo e l’Ente Parco Naturale Regionale Sirente Velino, il quale prevede il controllo delle specie esotiche invasive sul territorio del parco. L’introduzione di queste specie, infatti, è la principale causa della perdita di biodiversità, in Italia e non solo.
Si tratta di specie animali (ma anche di flora), originaria di altre regioni geografiche, introdotte in un habitat completamente estraneo. In questo ambiente riescono a costruire e mantenere popolazioni vitali allo stato brado, divenendo una minaccia per il patrimonio naturale. Un esempio, in Abruzzo, è l’introduzione dell’Usignolo del Giappone, un volatile individuato nei pressi di San Vito Chietino, originario dell’Asia Orientale.
Altro esempio è la vespa velutina, o calabrone asiatico, che proviene dal sud-est asiatico e minaccia soprattutto le api e i loro alveari.
“Queste specie, infatti – dichiara Imprudente – oltre ad entrare in concorrenza diretta con alcune delle specie autoctone, possono alterare lo stato degli habitat e degli ecosistemi naturali, e provocare anche ingenti danni economici ad attività produttive come l’agricoltura e alle risorse silvo-pastorali”.
Per contrastare tali impatti la Regione Abruzzo ha sottoscritto un apposito accordo, individuando il Parco Regionale Sirente Velino quale Ente coordinatore sul territorio regionale per l’attuazione degli interventi di controllo delle specie esotiche invasive di rilevanza unionale (IAS) o nazionale, secondo i criteri di priorità e tempestività richiesti dalla normativa vigente. L’accordo prevede una dotazione finanziaria di 180.000 euro attraverso lo stanziamento del Fondo per il controllo delle specie esotiche invasive, con una dotazione ministeriale di 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022, 2023 e 2024 da ripartire tra le Regioni interessate.
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