Bilancio, Marsilio: “Ritardi? Non siamo noi ad aver approvato manovre con lo zampone in pentola”

I botti di fine anno il Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, li ha anticipati di qualche ora, in una conferenza stampa convocata in mattinata presso palazzo Silone, all’Aquila. Un incontro convocato appositamente per esporre il bilancio di previsione, al quale hanno partecipato anche il vice presidente della Regione, Emanuele Imprudente, l’assessore regionale al Bilancio, il senatore Guido Liris, l’assessore al Sociale, Pietro Quaresimale, e il sottosegretario di Giunta, Umberto D’Annunitiis.

“Abbiamo approvato una manovra con importanti misure a favore di cittadini e imprese – ha esordito Marsilio -. Ci hanno accusato di ritardi nell’approvazione, arrivata, pensate un po’, il 30 dicembre,  ma ricordo che a dicembre 2018, appena designato candidato presidente di Regione del centrodestra, sono venuto all’Emiciclo a seguire i lavori, e il bilancio dal centrosinistra è stato approvato il 31 dicembre alle 18, quando lo zampone bolliva in pentola, con assessori assenti, con consiglieri che uscivano dall’aula e inseguiti per sapere cosa gli mancava, cosa volevano per rientrare dentro e votare, con alti consiglieri che si avvicinavano a me, per proporre liste a nostro sostegno, ricevendo ovviamente una risposta negativa. Abbiamo preso in mano una regione che non aveva nessuna credibilità, considerata a Roma, una regione “canaglia”, e gli abbiamo restituito dignità”.

Un attacco non poco velato all’ultima amministrazione abruzzese, targata Luciano D’Alfonso.

“Abbiamo dato integrale copertura delle borse di studio per tutti gli studenti universitari – ha proseguito Marsilio -, misure alle imprese e famiglie aboliamo l’Irap sulle onlus, che era una vergogna, e i milioni risparmiati per serviranno per più assistenza e beneficenza. In bilancio ci sono 30 milioni per il trasporto pubblico locale, ci sono sempre sul sociale 9 milioni, abbiamo aggiunto altri 2 milioni per imprese in difficoltà per il caro energia attraverso e 11 milioni per la protezione civile, per piani degli invasi e delle dighe, in una regione passata alle cronache per la tragedia di Rigopiano, e 20 milioni per il dissesto idrogeologico”.

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