Stop ai rifiuti dal capoluogo, Biondi: “Inspiegabile clima anti-aquilano”

Ora L’Aquila ha paura e adombra per Cogesa un prossimo inevitabile fallimento nel caso, come spinge il territorio peligno, si decidesse di non rinnovare la convenzione con il capoluogo di regione per far conferire i rifiuti a Noce Mattei. Convezione che scade a fine mese, dopo quasi cinque anni di conferimenti indifferenziati nella discarica peligna.

Così il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi ha chiamato a raccolta i “suoi”, chiedendo di essere presenti e compatti, o al massimo a mettere nero su bianco la delega, nella riunione del controllo analogo convocata per domani e che vede tra gli altri, all’ordine del giorno, proprio la questione dei rapporti tra Cogesa e Asm (partecipata del Comune dell’Aquila, entrata con una quota tra i soci di Cogesa nel 2018 senza neanche passare per l’assemblea).

“Da qualche tempo si registra un inspiegabile clima anti-aquilano, formalizzato con la minaccia di non rinnovare il contratto tra Cogesa ed Asm a partire dal 1° gennaio 2023 – scrive il sindaco del capoluogo ai suoi -. Questo comporterebbe: a) la rottura unilaterale di un patto tra territori della provincia; b) il fallimento di Cogesa perché senza Asm avrebbe un buco di bilancio importante; c) il mancato rispetto del limite del 20% (la cosiddetta prevalenza, ndr). Per questo definisco inspiegabile questo clima di chiusura che sembra rispondere più a logiche politiche che aziendali”.

Tanto inspiegabile, però, il clima non è: L’Aquila conferisce i suoi rifiuti indifferenziati a Sulmona occupando la metà di tutti i conferimenti, e questo anche e soprattutto perché finora non è stata in grado di attivare la raccolta differenziata, contribuendo così in modo significativo a riempire il buco ai piedi del Morrone. Di fatto Sulmona ormai da cinque anni, senza che nessun sindaco lo abbia votato, è diventata la discarica del capoluogo e, tra l’altro, a prezzi stracciati.

“Chiarisco che per il Comune dell’Aquila non sarebbe un grandissimo problema trovare 7-800.000 euro per far fronte alle maggiori spese necessarie per smaltire altrove – continua Biondi – ma Cogesa senza Asm non avrebbe vita lunga, quindi queste mie riflessioni servono a far comprendere che si sta mettendo a rischio una società totalmente partecipata dai nostri Comuni, direttamente o indirettamente”.

Non si capisce però perché L’Aquila, vista la “facilità” con cui potrebbe trovare un milione di euro in più, debba continuare a scaricare a Sulmona a prezzi bassi, tanto più che proprio il Cda di Cogesa, ora prossimo ad essere sostituito, aveva proposto qualche mese fa il rinnovo della convenzione a prezzi bassi e bloccati per altri cinque anni.

Il “patto tra territori”, come lo definisce Biondi, vale evidentemente solo quando conviene all’Aquila: perché il patto vorrebbe anche che dopo tanto tempo ci fosse uno sforzo in più per aiutare la provincia a svuotare le discariche e concorrere a raggiungere l’ambizioso obiettivo dei rifiuti zero.

Di questo, si spera, domani terranno conto i sindaci soci di Cogesa nella riunione del controllo analogo, più che degli ordini di scuderia “dell’imperatore”.

27 Commenti su "Stop ai rifiuti dal capoluogo, Biondi: “Inspiegabile clima anti-aquilano”"

  1. Buffo sentir parlare di clima anti-aquilano, quasi fosse vero l’incontrario, detto poi dalla matrigna per eccellenza che tutto prende e nulla dona.
    Comunque domani si scoprirà dalla conta, quali i cavalli di razza e quali i brocchi che formano la scuderia peggiore che si poteva immaginare, dove spiccano solo debiti e fra i primi,proprio i canoni non versati dai soci/azionisti.

    • Era ora che i nostri vari amministratori cominciassero a farCI rispettare. Nel tempo hanno sempre cercato di migliorarsi togliendo alle altre comunità regionali. Spero sia la prima iniziativa di tante
      Altre

  2. Sindaco Biondi si ricordi che qualche mese fa’ umilio’ i Sindaci dell’intera Provincia in occasione della visita del Papa non facendo indossare la fascia di Sindaco ai ns rappresentanti per non togliere importanza alla sua di fascia.
    Proprio lei parla di clima anti Aquilano ma la vergogna non la conosce?

  3. L’Aquila per Sulmona non ha mai fatto nulla, non ha mai contribuìto a far crescere la città. Zero totale, usa solo la città come discarica. Continuare a fare regalie all’imperatore, non è la giusta strategia…

  4. Affanxulo L'Aquila | 19 Dicembre 2022 at 07:46 | Rispondi

    L’Aquila non è mai stato un posto simpatico per molti abruzzesi che non la ritengono il vero capoluogo della regione. Matrigna e accentratrice oltre che bruttina e scomoda da raggiungere L’Aquila è una città che ha sempre badato solo ed esclusivamente ai propri interessi a danno di altri territori che pure avrebbero meritato maggiori attenzioni. Sono maturi i tempi per togliere la nostra splendida Sulmona ed il suo meraviglioso circondario dal giogo aquilano. Si riprenda la battaglia per una completa e ormai necessaria autonomia amministrativa della città di Sulmona che deve iniziare a poter decidere, non per conto di altri,del proprio destino.

  5. Inspiegabile clima anti-aquilano?Povero sindaco proprio non riesce a capire
    Scusate ma e’ troppo divertente!!

  6. … RIDIMENSIONATE NOCE MATTEI…
    L’Aquila e dintorni per i loro rifiuti, si facciano la loro discarica… così pure gli altri Comuni e società di mezzo Abruzzo ci riempiono della loro monnezza…
    Chi è che politicamente ha deciso di far diventare Sulmona e la Valle Peligna la Cloaca Maxima della Regione?
    Quali sono i mandanti e quali i Sicari che silenziosamente hanno eseguito e compiuto l’operazione?
    Fuori i nomi, please, chi è libero o si è liberato da vincoli e catene ideologiche… si adoperi per fare chiarezza… fatelo per Sulmona… fatelo per il territorio… fatelo per i Peligni… fatelo per il futuro di chi rimane…

  7. Agli altri la ‘ricchezza” e a.noi la munnezza.
    SVEGLIA!!!!!

  8. Luigi Gagliardi | 19 Dicembre 2022 at 11:39 | Rispondi

    Potremmo aiutarli a casa loro 😂 cit.

  9. Sulmona Provincia!

  10. Ho la possibilità di risparmiare un milione di euro però nn mi cambia nulla

  11. Uno sguardo al futuro! | 19 Dicembre 2022 at 13:39 | Rispondi

    Perchè non si comincia a proporre un termovalorizzatore a Sulmona?! Dal problema dei rifiuti si avrebbe un vantaggio economico enorme. La valle peligna diventerebbe uno dei territori abruzzesi più ricchi così come i suoi cittadini.
    Si verrebbe pagati per produrre energia elettrica e riscaldamento (teleriscaldamento) da fornire ai cittadini della valle; così facendo i cittadini non avrebbero più da pagare tasse sui rifiuti e riscaldamento! Immaginate i ricavi che si avrebbero e che potrebbero essere sfruttati per il territorio! E l’ambiente ne risentirebbe molto meno di quanto attualmente non soffra visto che mettiamo i rifiuti, senza alcun trattamento, in un buco.

  12. Proporre un progetto per un termovalorizzatore a Sulmona.Il pnrr potrebbe darci una mano..

    • Ci manca il termovalorizzatore “regionale”, da aggiungere alle prossime centrale elettrica in zona industriale e di spinta metano zona cimitero che il quadro è così completo.
      Cosicché il calo demografico già delineato dall’ISTAT avverrà ancor prima del 2030 e ci toglieranno anche il titolo di città, per diventare frazione di Pratola Peligna che visto come sta andando potrebbe essere anche un bene.
      Come siamo caduti in basso.

      • Uno sguardo al futuro! | 19 Dicembre 2022 at 16:00 | Rispondi

        Tutto il contrario; avresti una città dove il costo della vita è più bassi ( no tassa rifiuti e teleriscaldamento). La città riceverebbe denaro per smaltire i rifiuti dei territori vicini (es. Roma e L’Aquila); questi soldi potrebbero essere reinvestiti nel territorio per qualunque progetto ritenuto utile dalla comunità locale. Una tale disponibilità di energia, che sarebbe a buon mercato visto che verrebbe prodotta in loco, potrebbe far gola ad aziende energivore che verrebbero a stanziarsi vicino una fonte di energia.
        Si trasformerebbe il problema della gestione dei rifiuti in una risorsa per il territorio, moneta circolante diretta ed indiretta che darebbe nuova vita alla valle ed alla regione.

        • Mi spiace constraddirla ma non la vedo così rosea come da lei rappresentato.
          Energia elettrica e vapore per teleriscaldamento con un combustibile così povero quale i rifiuti organici generano nulla in rendimento e al contrario generano scorie che vanno trattate a costi elevati. Tantomeno una tassa quale la Tari e il servizio di teleriscaldamento non lo regala nessuno. Ma di fondo c’è che l’economia dei rifiuti gira sul riciclo e sul riuso e non sul bruciare tutto e di tutto (questo per garantire temperature e combustibili in quantità), e comunque non so quando sia appetibile per chiunque cittadini come ditte vivere e installarsi in una valle di gas tossici, da green valley a toxic valley!
          L’unica moneta circolante che vedrà è quella per curarsi dalle patologie respiratorie!

          • Uno sguardo al futuro! | 20 Dicembre 2022 at 11:39 |

            Nessuno ha mai detto di bruciare tutto e di tutto; i termovalorizzatori sono progettati per funzionare bruciando il residuo secco non riciclabile; raccolta differenziata e riuso vanno combinati anche con questa tecnologia. Riguardo i rendimenti e benefici credo che basti guardare ad esempi famosi come Amsterdam o locali come Brescia, Milano (ospedale san raffaele e quartiere san felice). Se nel mondo, in europa e persino in Italia si fa perchè rinunciare ad un reddito per la nostra valle? Tra l’altro impianti del genere sono dotati di monitoraggi continui H24 sugli inquinanti.

    • Luigi Gagliardi | 20 Dicembre 2022 at 16:24 | Rispondi

      Quì a Torino ho il teleriscaldamento e ti garantisco che è tutt’altro che gratis e anzi la bolletta segue normalmente i costi della materia prima metano, per una casa di 70mq riscaldata a 19 gradi pago 2000 euro l’anno.
      Un termovalorizzatore costa svariati milioni di euro, costi che ovviamente vengono riversati in bolletta, non c’è via d’uscita, bisogna pagare.

      • Uno sguardo al futuro! | 20 Dicembre 2022 at 17:22 | Rispondi

        Ovviamente non sarà tutto e sempre gratis, ma un sistema del genere costa sicuramente meno di un sistema autonomo a metano o gasolio ed è più efficiente.
        Per di più non ritengo trascurabile l’introito economico che si avrebbe smaltendo la componente non riciclabile dei rifiuti provenienti da altre parti di italia.
        Infine, facendo due conti, il costo del suo teleriscaldamento è sotto i 20€/mese. Nel caso di un impianto centralizzato condominiale (soluzione più efficiente) sempre per 70mq il costo può variare dai 30€/mese ai 50€/mese.

        • Luigi Gagliardi | 20 Dicembre 2022 at 19:39 | Rispondi

          Quindi mi stai dicendo che 2000€/12mesi non fa circa 170€/mese ma solo 20?

        • @Uno sguardo al futuro! | 20 Dicembre 2022 at 11:39 |
          Era ovvio che si parlava di utilizzo di residuo secco non riciclabile e “il tutto e di tutto” indicato era proprio per farle notare il basso potere calorifico del residuo che utilizzato così com’è necessita di altro rifiuto con ben altro e alto potere calorifico per ottenere quel rendimento di funzionamento e per farlo tenere in marcia e non farlo clamorosamente spegnere. Nei termovalorizzatori, ma chiamiamoli pure con il loro vero e vecchio nome fatto cadere in disuso, INCENERITORI, lei vede una panacea ecologica (meno rifiuti in discarica) ed economica (guadagno e benessere inesistente) che è tutta una favola!

        • … a me invece hanno proposto il sotterramento di monete d’oro in un terreno che dicono chiamarsi “ Campo dei Miracoli”… dopo 6 mesi circa cominciano a crescere i nuovi virgulti che genereranno tante nuove monete d’oro… e mi hanno assicurato che potrò smettere di lavorare e campare di rendita…

  13. SalviamoSulmona | 19 Dicembre 2022 at 14:21 | Rispondi

    L’Aquila si tenesse a casa la sua merda, altro che clima antiaquilano..

  14. bene,tutte chiacchiere,incluse quelle aquilane,oltretutto il contratto aquilano per il conferimento in discarica e’ legale? Corrisponde,e’ in linea con direttive Europee ? I regolamenti,direttive,piani d’azione Europei sono chiarissimi,incluso le nuove 4 Direttive Europee sull’Economia circolare : Circular Economy Action Plan Green / European Green Deal,
    quindi le Leggi esistono,inclus le regole per i termovalorizzatori di ultima generazione,
    alcune delle principali :
    un obiettivo comune dell’UE del 65% per il riciclaggio dei rifiuti urbani entro il 2035 (del 55% entro il 2025 e del 60% entro il 2030);
    un obiettivo comune dell’UE del 70% per il riciclaggio dei rifiuti d’imballaggio entro il 2030;
    un obiettivo vincolante di riduzione del collocamento in discarica a un massimo del 10% dei rifiuti urbani entro il 2035;
    il divieto di collocare in discarica i rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata e l’obbligo di raccolta differenziata per i rifiuti organici entro il 2023 e per i rifiuti tessili e i rifiuti domestici pericolosi entro il 2025;
    la promozione di strumenti economici per scoraggiare il collocamento in discarica;
    la semplificazione e il miglioramento delle definizioni e l’armonizzazione dei metodi di calcolo per i tassi di riciclaggio in tutta l’UE;
    misure concrete per promuovere il riutilizzo e stimolare le simbiosi industriali, trasformando il sottoprodotto di un’industria nella materia prima di un’altra industria;
    regimi di responsabilità estesa del produttore destinati ai produttori affinché immettano sul mercato prodotti più ecologici e sostengano i sistemi di recupero e riciclaggio (ad esempio per gli imballaggi, le batterie, le apparecchiature elettriche ed elettroniche e i veicoli fuori uso)
    ecc,ecc.
    Dunque tutto nel rispetto delle Leggi?
    Probabilmente prevalgono gli interessi particolari, molto spesso in violazione delle disposizioni,o no?

  15. francesco.valentini1935 | 19 Dicembre 2022 at 20:02 | Rispondi

    Siamo al ridicolo:mamma l’Aquila si preoccupa perche’ Cogesa fallira’ senza i suoi contributi. Adesso pero’ potremo finalmente identificare coloro che in ambito locale lavorano contro Sulmona rinnovando una convenzione disastrosa dal punto di vista ambientale:la scadenza e’ prossima.

  16. credo che ad oggi l’asm dell aquila deve ancora versare piu di un milione di euro per i rifiuti scaricati…
    in ogni caso ne SCARICANO TROPPI BASTA!
    poi scaricano rifiuti raccolti e stoccati per più di una settimana, ECCO DA DOVE PROVIENE IL FETORE, e lo fanno per risparmiare per i trasporti gionalieri,perché non è SOLO LAQUILA A SCARICARE MA TUTTO L INTERLAND AQUILANO

    • … e non solo!!!
      questo vale anche per la società Eco.Lan. S.p.A. di Chieti, anch’essa socia con una sola azione dal 14/05/2019… come pure per la MoTe SpA che svolge l’attività di raccolta differenziata in 21 Comuni soci del Teramano titolare di una sola azione Cogesa dal 15/01/2020… oltre ai singoli Comuni del Pescarese…
      Una domanda: i rifiuti che scarica la Eco.LAN S.p.A. Chietina… dove vengono prodotti o raccolti?
      Si avvicina il Santo Natale, la storia tramandataci racconta di tre Re Magi che portarono preziosi doni a Gesù bambino dal lontano oriente… noi PELIGNI, siamo fortunati,
      i “ preziosi” doni settimanali ce li recapitano le tre “ Sorelle S.p.A.” : la ASM Aquilana… la Mo.Te delle montagne del Teramano… e la Eco.LAN di Lanciano nel Chietino…
      Auguri…

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