Si è voluto evitare uno scontro nella riunione odierna con i sindaci dei Comuni soci che in mente avevano l’idea di sfiduciare un Cda che, almeno per ora, vedrà la sua corsa finire nel gennaio 2023. Ovvero dieci mesi prima di quanto previsto.
Eppure la riunione è stata un vero e proprio braccio di ferro, con un bilancio che ha seriamente rischiato di non essere approvato portando così i libri in tribunale. A votare contro, come gesto politico, sono stati i sindaci di Sulmona, Pratola Peligna, Pacentro e Pettorano sul Gizio. Dietro, però, c’era la volontà di approvarlo per evitare un’azione civile ai danni del Cda. Bilancio che, appunto, si chiude con circa 36mila euro di utile.
La sfiducia non è arrivata solo grazie a uno stop dopo tre ore di discussione e confronto, che sono sembrate soprattutto un braccio di ferro. La pausa ha fatto placare i toni e spento i bollenti spiriti, grazie soprattutto alla mediazione di Angelo Caruso, sindaco di Castel di Sangro. Si è cercato un punto di incontro con la proposta di approvare il bilancio e di arrivare a gennaio al cambio della governance con l’attuale Cda che si è promesso dimissionario.
Il Comune di Pratola, attraverso una nota diramata alla stampa, conferma il voto contrario all’approvazione del bilancio 2021. “La relazione di bilancio della società di revisione indipendente certifica un quadro allarmante – si legge nel comunicato -, molteplici le criticità nel quadro economico che ci inducono a votare contro e chiedere in tempi rapidi un piano preciso di risanamento delle società. Sono emersi indici di crisi aziendale e la società avrebbe dovuto approvare un piano di risanamento ai sensi del tusp. Inoltre la perdita viene evitata solo omettendo gli ammortamenti in virtù di una normativa dettata per agevolare le imprese danneggiate dal covid. Non abbiamo condiviso in questi ultimi anni la gestione della partecipata, al contrario abbiamo segnalato nelle sedi opportune le nostre perplessità e preoccupazioni che oggi puntualmente vengono confermate. Auspichiamo che ci sia un cambio deciso e funzionale al fine di salvaguardare l’ente i dipendenti tutti, ma soprattutto i comuni soci, i cittadini che ci auguriamo non debbano pagare i debiti”.
Chi ha voluto il tris?
Vincenzo Margiotta andrebbe richiamato, bisognerebbe chiedergli scusa e farlo tornare amministratore unico. Aveva fatto un lavoro straordinario.
😂😂
Allora? Çhi verrà da Marsilio & C?
Mi sembra tutto scontato. No?
Aspetto il punto di vista di chi prima stava sempre a scrivere post
Non è azzittendo i poveri cittadini che si va avanti ! Nessuno scrive più quello che pensa ….ma lo pensa ancora !
W la gente onesta
La sindaca di Pratola si deve vergognare! Affidano i rifiuti a società della costa con affidamenti diretti per milioni di euro sottraendo risorse che potevano migliorare i bilanci di Cogesa e poi h pure il coraggio di votare contro???… e il sindaco di Pacentro?…. magari si è fatto rimborsare il viaggio pure ieri da Pescara….
Pratola recita due ruoli, con uno si fa le tariffe e usa Sulmona come discarica e con l’altro critica Cogesa,la denigra in tutte le sedi e da il servizio in gara aprendo il territorio a gente di fuori.
La Bellissima, cioè senza se e senza ma, vuole bene al territorio ,ad averne flotte di Sindaci così
Dietro lo scontro nel Cogesa di ieri vi è solo la parvenza di esso. Come scritto, una mancata approvazione di bilancio avrebbe creato danni supplementari a quelli già creati, allungando la lista delle responsabilità di cui già dovrebbero rispondere e quindi si è scelto per convenienza il male minore , il che non è assolutamente per loro, anzi è salvifico.
Poi, la farsa intenzionale del cambio governance per pulirsi la faccia al cospetto dell’elettorato, mentre i guai finanziari del Cogesa restano tutti in carico ai contribuenti.