Braccio di ferro nel Cogesa, verso la sfiducia al Cda

La mediazione non ha funzionato e il consiglio di amministrazione di Cogesa non è intenzionato a lasciare la presa, o meglio la poltrona, prima del tempo: i sindaci soci della partecipata glielo hanno chiesto chiaro e tondo l’altro giorno in una riunione convocata per discutere dell’approvazione del bilancio il cui voto, con indicibile ritardo, dovrebbe esserci lunedì prossimo.

La proposta di conciliazione era quella di un voto favorevole, in cambio, si fa per dire, delle dimissioni dell’attuale governance, a cui dovrebbe subentrare, in linea con quanto ammonito anche dalla Corte dei Conti, un amministratore unico.

Un ritiro dei remi in barca di qualche mese (il mandato del Cda scade ad aprile) che serviva ai sindaci anche per segnare la discontinuità, senza incorrere in un voto di sfiducia e in un potenziale contezioso.

E invece nella partecipata dei rifiuti si va verso il braccio di ferro: i sindaci lunedì prossimo, se le posizioni non dovessero cambiare, approveranno il bilancio, per evitare se non altro che i libri contabili finiscano in tribunale, e subito dopo sfiduceranno il Cda.

Al suo posto dovrebbe essere nominato un amministratore unico che, secondo voci di corridoio, potrebbe essere Franco Gerardini, ex dirigente della Regione Abruzzo che di rifiuti si è sempre occupato.

Il Cda in carica, d’altronde, non ha dimostrato di voler voltare pagina: l’accordo con l’Asm dell’Aquila per il conferimento dei rifiuti quinquennale a prezzi ridotti che aveva tentato di sottoporre all’assemblea, è stata una di quelle cose che hanno contribuito a ridurre la fiducia dei soci nei confronti della governance. Tanto più che i conti, nel frattempo, non è che siano stati messi a posto: il bilancio dovrebbe chiudere con un utile di 36mila euro, ma nel conteggio, come la norma prevede, non è incluso l’ammortamento che, al contrario, avrebbe fatto chiudere con un buco di circa 800mila euro, segnando per la terza volta un bilancio negativo e l’apertura della procedura di commissariamento.

Un conto che prima o poi, qualcuno, che somiglia molto ai contribuenti, dovrà pagare.

5 Commenti su "Braccio di ferro nel Cogesa, verso la sfiducia al Cda"

  1. Belli con le mascerine!

  2. … azzerare tutti i vertici e cariche apicali e dirigenziali della società Cogesa S.p.A., chiudere la discarica e delocalizzarla in un sito lontano da abitazioni a servizio esclusivamente del territorio Peligni, ben circoscritto e inespandibile.
    I rifiuti, ognuno che se li smaltisse a casa propria, con notevoli risparmi e riduzioni di spese di gestione e impatto ambientale.
    Chi ci ha portato in questa situazione?
    Dagli iniziali 25 Comuni Consorziati, per una popolazione più o meno di 40.000 abitanti, fatta crescere a dismisura fino ad arrivare a circa 80 Comuni attuali, a servizio di un bacino d’utenza che supera i 200.000 abitanti…
    Di chi la colpa ?
    Oltre ai vertici della società, che comunque ne rispondevano ai Comuni soci, in quanto la gestione
    è in “ House”, quindi – società di diritto privato, solitamente costituite sotto forma di società di capitali (spa), che però lavorano come braccio operativo di un ente pubblico – la colpa è di tutta la politica locale, Provinciale e Regionale.
    I cittadini sono stati sempre presi in giro, speriamo che il “ Comitato Morrone” non si faccia addomesticare dai soliti noti…

  3. Senza dignità | 9 Dicembre 2022 at 11:32 | Rispondi

    Come può una partecipata, che è una società a tutti gli effetti, essere governata da logiche politiche ? Ci vogliono figure tecniche competenti, non gente che fa il gioco delle tre carte!!! L’ultima vergognosa pagina è stato il concorso con tanto di ricorso al TAR, che li vede mettersi la coda tra le gambe ed ammettere di non saper neppure copiare due quiz da sottoporre ai candidati ! Non ne azzeccano una!

  4. Dai Sindaci, soci a tutti gli effetti, ci si aspetta un atteggiamento serio. Sono responsabili quanto il Cda della gestione fallimentare a cui il Cogesa si appresta. Non c’è un serio controllo analogo, solo una finta opposizione… e i danni li pagheranno, come sempre, utenti e cittadini! Devastano l’economia locale mandando ramengo una società che poteva funzionare e dare lavoro a molti, inquinano il territorio …

  5. Ci vogliono più Suv per i dipendenti almeno lavorano meglio… mi raccomando ora la Stelvio è vecchia prendete la nuova Ferrari Purosangue 😂😂😂

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