
Sarà l’opera la protagonista al teatro Caniglia di Sulmona domenica prossima (ore 17), l’opera lirica in una delle sue più classiche rappresentazioni: Il Trovatore di Giuseppe Verdi. In scena, grazie alla collaborazione con l’Ateneo internazionale della lirica e il sostegno di consiglio regionale, Comune di Sulmona e Fondazione Carispaq, ci sarà l’Orchestra sinfonica delle Terre Verdiane, con il Coro dell’Opera di Parma e per la regia di Alessandro Brachetti.
Un appuntamento di assoluto pregio, uno dei pochi offerti in tutta la regione per il più classico dei generi. Rappresentato per la prima volta il 19 gennaio del 1853 al teatro Apollo di Roma, Il Trovatore fa parte della trilogia cosiddetta popolare di Verdi, insieme al Rigoletto e La Traviata. Un’opera che sin dal suo esordio è stato un successo e che riempie i teatri ovunque ad ogni sua rappresentazione.
La Camerata musicale sulmonese l’ha fortemente voluta all’interno del suo programma per le celebrazioni dei suoi settanta anni: un capolavoro che da subito fu un trionfo.
La storia ambientata in Spagna al principio del XV secolo è una storia di amore, gelosia, vendetta, odio. Con un intreccio piuttosto articolato, la vicenda si snoda intorno a Leonora, dama di compagnia della principessa d’Aragona, e innamorata di Manrico, il trovatore, che pure la ama. Anche il conte di Luna è innamorato di Leonora che però lo respinge: di qui il conflitto tra i due uomini che si fronteggiano fino alla morte come nemici, senza sapere che sono fratelli.
Sul palco del Caniglia interpreti di grande richiamo: Diego Cavazzin nei panni di Manrico, Marzio Giossi in quelli del Conte Luna, Renata Campanella è Leonora e Claudia Marchi è la zingara Azucena, protagonista indiscussa dell’opera, dominata da passioni contrastanti, sete di vendetta per la morte della madre arsa viva con l’accusa di stregoneria, e l’amore per il figlio adottivo Manrico.
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