Coop 2001, il giudice presenta il conto al Comune

Sarà il Comune di Sulmona a dover saldare gli stipendi degli operatori delle pulizie. Il giudice del lavoro imputa le responsabilità e i doveri sia alla Coop 2001, ditta vincitrice d’appalto prima responsabile dei mancati pagamenti che nei fatti non è nelle condizioni di onorare gli ammanchi a causa delle fatture non saldate da Palazzo San Francesco già diffidato dalla ditta, e lo stesso Municipio sulmonese.

Una prima vittoria quella dei 4 lavoratori, degli 11 totali, che hanno deciso di avanzare decreti ingiuntivi patrocinati dall’avvocato Armando Valeri su incarico della Cisl.

La cifra non è da capogiro (circa 3mila euro), tuttavia la sentenza stabilisce un principio importante e cioè che il Comune, che usufruisce del servizio, è direttamente responsabile del mancato pagamento degli stipendi da parte della cooperativa a cui ha affidato il servizio stesso, tanto più che questa non si trova nelle condizioni di pagare per i ritardi nel saldare quanto dovuto da parte del Comune.

Così dopo l’incontro dal prefetto con la Fim Cams Cgil rappresentata da Luigi Antonetti e l’amministrazione, nella persona dell’assessore Sinibaldi finito con un nulla di fatto, decretando il mancato accordo, il giudice a seguito della causa presentata da una parte dei dipendenti, fa carico l’azienda, nella persona del legale rappresentante pro tempore e il Comune di Sulmona, in persona del sindaco pro tempore, di pagare, “in solido tra loro”, in favore dei lavoratori ancora in attesa del mese di agosto, settembre e quattordicesima.

Oltre gli stipendi, avranno in carico anche le spese processuali  e parte delle generali.

Per quattro dipendenti insomma l’incubo sta per giungere a termine, un credito avanzato complessivo di tutti gli 11 lavoratori che ammonta a 26mila euro. Una vicenda lavorativa, umana, che da mesi attanaglia operatori e famiglie, senza stipendio e in situazioni di grave precarietà economica.

A.S.

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