Il giorno del “sì”

Non sarà una fiera degli sposi, tengono a precisare gli organizzatori, ma un momento conclusivo di un anno intenso che ha visto nascere e poi crescere velocemente (dalla Bit di Milano, all’Expò di Dubai, al TTG di Rimini, al WTM di Londra) il progetto del “Matrimonio nel borgo”, con la proposta di una legge per sostenere il settore che oggi è al centro del dibattito politico.

Sarà una tre giorni, dal 25 al 27 novembre, quella organizzata a Città Sant’Angelo dall’associazione Wedding Bureau, fatta di formazione per gli operatori e di vetrina, finalizzata anche e soprattutto a far comprendere potenzialità e fascino che il settore “in bianco” può esercitare sull’economia abruzzese.

I progetti al momento sul tavolo sono due: Matrimonio nel Borgo, appunto, che mira a mettere al centro le location e le tradizioni legate al matrimonio in Abruzzo (e nei suoi paesi) e Back to the wedding che mira soprattutto a richiamare gli stranieri di origine italiana a scegliere l’Italia e l’Abruzzo come luogo per il “sì”.

Il 25 e il 26 saranno le giornate dedicate agli operatori: fotografi, wedding palanner, ristoratori, celebranti, fiorai; insomma tutti gli attori di una cerimonia che per chi la vive è unica e che per questo ha bisogno di essere modulata sui gusti e le esigenze dei clienti. Ci vuole, per questo, preparazione e competenza, che si acquisisce solo con la formazione.

Domenica, invece, a partire dalle ore 10, sarà il giorno della festa: stand di espositori, presentazione del progetto, corteo nuziale, balli tradizionali (come il laccio d’amore), banchetti con prodotti tipici del territorio, un approfondimento sui matrimoni civili, la serenata, gli spettacoli itineranti.

“L’evento di domenica a Città Sant’Angelo – spiega la presidente della Wedding Bureau, Francesca Schunk -, vuole mostrare il borgo nell’ambito di un turismo romantico, dove l’elemento attrattivo e identificante è la valorizzazione, la promozione ed il recupero delle tradizioni nuziali, immersi in una particolare atmosfera inclusiva ed autentica che un piccolo centro può dare.  Non è una fiera degli sposi, ma un momento di incontro con gli operatori locali che si presentano e si raccontano nei luoghi più suggestivi del borgo”.

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