Il centrosinistra regionale suona la carica, e fa eco alle parole del capogruppo del Movimento 5 Stelle, Francesco Taglieri, che aveva accusato Marco Marsilio, e l’intero centrodestra, di giochi di potere e corsa alle poltrone ai danni dell’Abruzzo e degli abruzzesi.
A gettare benzina sul fuoco sono i consiglieri regionali dell’opposizione, Silvio Paolucci, Americo Di Benedetto, Marianna Scoccia e Sandro Mariani, attraverso una nota stampa congiunta che critica, in modo particolare, la legge elettorale e il voto anticipato che balenano nella mente del Governatore.
“L’emergenza morde imprese, famiglie e cittadini – si legge nella nota -, ma l’agenda pubblica del Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, ha come priorità la legge elettorale e il voto anticipato. Nessun sostegno per gli abruzzesi che devono risollevarsi dal covid e pagare le bollette fronteggiando i rincari, perché il centrodestra è troppo impegnato a litigare per un posto in giunta, mentre il vertice pensa al voto. Mai la debolezza del Presidente e le sue reali intenzioni sono state tanto evidenti, purtroppo a scapito di una comunità che aspetta risposte e merita la massima attenzione”.
“Un segno evidente di debolezza questa pressione verso il voto – scrivono i consiglieri -, che si aggiunge ai continui litigi per i posti di potere che hanno attraversato il centrodestra sin dall’inizio della consiliatura e che sono diventati oggi tanto invadenti e prioritari da paralizzare da oltre un mese prima i lavori delle Commissioni, poi quelli del Consiglio regionale, dove invece si dovrebbero prendere provvedimenti a sostegno di famiglie e imprese alle prese con la peggiore crisi di sempre dopo la pandemia”.
“Piuttosto la dica giusta Marsilio – prosegue la nota -, riconosca che il suo aut aut è invece il tentativo di forzare le date perché ha paura che gli equilibri nel 2024 possano cambiare e vuole approfittare del vento favorevole che soffia oggi, dopo le elezioni politiche del 25 settembre che hanno portato la Meloni al potere. Questa è la storia. Ma è una storia che all’Abruzzo non serve. Quello che serve è un Presidente che pensi alle vere emergenze e un esecutivo che lavori per quelle. Uno scenario che in questi quattro anni non abbiamo visto andare in onda”.
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