Il riallineamento fa respirare l’Abruzzo: 17.658 guariti. Termina la tregua per le terapie intensive

E’ durata poco meno di quattro giorni la tregua delle terapie intensive abruzzesi, che in settimana si erano finalmente svuotate dopo due anni e mezzo di ingressi. Oggi, infatti, si registra un nuovo ricovero in area critica. Discorso diverso per l’area medica delle strutture ospedaliere, dove sono state riscontrate nuove dimissioni.

I pazienti, qui, sono 155 (-4 rispetto a ieri). Intanto i si dimezzano gli attualmente positivi all’interno del territorio regionale. Infatti, grazie al riallineamento dei dati, sono emerse 17.658 guarigioni, le quali sovrastano i 1.200 contagi odierni.

Restano così 17.012 attualmente positivi in Abruzzo (-16.459 rispetto a ieri). Nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti 1.306 tamponi molecolari e 4.888 test antigenici. I nuovi positivi sono residenti nelle province dell’Aquila (312), Chieti (317), Pescara (279), Teramo (258). A loro se ne aggiungono 20 fuori regione (20) e 14 in corso d’accertamento.

Si registra, purtroppo, un nuovo decesso risalente ai giorni scorsi.

Intanto in Abruzzo è pronto l’avvio della vaccinazione antinfluenzale. Vista la concomitanza con il Covid-19, la vaccinazione potrà essere effettuata in contemporanea in un’unica seduta con l’iniezione del vaccino anti-Covid. Una doppia immunizzazione che gli esperti consigliano fortemente, soprattutto per la protezione delle fasce maggiormente a rischio di complicanze gravi come anziani e soggetti fragili.

94.000 dosi disponibili, 17 centri vaccinali, 200 medici di base e 23 farmacie: sono le risorse messe in campo, nella provincia di L’Aquila, per la campagna di vaccinazione contro l’influenza stagionale che inizierà lunedì prossimo 10 ottobre.

In questo contesto di sinergie tra forze diverse che lavorano per un obiettivo comune, la macchina della Asl provinciale assicurerà una rete capillare di servizi per la somministrazione del vaccino, mobilitando operatori e strutture. Uno sforzo operativo che quest’ anno è ancora più importante perché, secondo le previsioni, nel prossimo inverno l’influenza si presenterà in forma tutt’altro che lieve e, per di più, si sovrapporrà all’ondata di contagi Covid. La circolare del Ministero della Salute ricorda che la vaccinazione è la forma più efficace di prevenzione dell’influenza, classificata insieme con la polmonite, ad essa associata, ‘tra le prime 10 principali cause di morte in Italia’.

Il vaccino è consigliato e offerto gratuitamente ai soggetti che per le loro condizioni personali corrono un maggior rischio di complicanze. Tra questi rientrano le seguenti categorie: le persone di età pari o superiore a 60 anni, le donne in gravidanza e post partum, i ricoverati in lungodegenza, le persone con malattie croniche come diabete, malattie cardiache e respiratorie o problemi al sistema immunitario, alcune categorie di lavoratori come personale sanitario e socio-sanitario, forze di polizia e vigili del fuoco, allevatori o chi lavora a contatto con animali, e i donatori di sangue.

La vaccinazione è, inoltre, raccomandata anche nei bambini non a rischio nella fascia di età 6 mesi-6 anni, anche al fine di ridurre la circolazione del virus influenzale fra gli adulti e gli anziani. I bambini più piccoli, dai 6 mesi ai 6 anni, saranno vaccinati, previa prenotazione, presso gli ambulatori vaccinali pediatrici della ASL. La protezione del vaccino comincia circa due settimane dopo la vaccinazione e perdura per un periodo di sei-otto mesi per poi decrescere. Poiché i ceppi virali in circolazione possono mutare è necessario sottoporsi a vaccinazione antinfluenzale all’inizio di ogni nuova stagione influenzale.

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