Imprese abruzzesi, incremento a rilento e lontano dalla media nazionale

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Le imprese abruzzesi, durante il primo semestre del 2022, registrano un incremento di 262 unità e in valore percentuale dello 0,18%. E’ quanto emerge dallo studio condotto da Aldo Ronci. Tale incremento percentuale è pari ad un terzo rispetto all’incremento nazionale dello 0,52%. Ciò posiziona l’Abruzzo al terzultimo posto della graduatoria nazionale.

Le variazioni percentuali all’Aquila Pescara e a Teramo, anche se positive, sono tutte inferiori alla media nazionale. Chieti, in controtendenza rispetto al dato italiano, subisce una flessione dello 0,04 %. Il settore delle costruzioni con un incremento di 254 unità, probabilmente dovuto alla forte spinta indotta dal “Superbonus 110%” e dalle misure collegate, registra l’incremento più elevato con i dati più positivi a L’Aquila (+84). Segue il settore delle attività scientifiche e tecniche con 165 unità in più con i risultati migliori a L’Aquila (+52) e a Chieti (+49).

Se alla inadeguata dinamica delle imprese si aggiungono i deludenti andamenti delle esportazioni e dell’occupazione e la tendenza al restringimento dell’erogazione del credito, risulta evidente lo stato di crisi in cui versa il sistema economico abruzzese (in particolare quello delle micro imprese) che ha bisogna di incentivi e strumenti per diventare più competitivo.

Il peggioramento rispetto al primo semestre dell’anno precedente si spiega con il fatto che, da un lato, le
iscrizioni (+236) sono cresciute in maniera lieve, dall’altro, le cessazioni (‐423), hanno subito una flessione molto sostenuta. La consistenza flessione delle cessazioni rispetto al primo semestre del 2021 è stata determinata dal venir meno della speranza di poter usufruire di ulteriori agevolazioni dai provvedimenti anti Covid.

La distribuzione delle attività economiche in Abruzzo al 30 giugno 2022 mostra nell’agricoltura un numero di imprese attive che rappresentano il 20% del totale contro il 14% nazionale segnalando un eccesso di tali aziende. Nei servizi, invece, un numero di imprese che rappresentano il 56% del totale a fronte del 62% nazionale segnalando una carenza di tali aziende.

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