“Noi non siamo d’accordo”. Il movimento Sbic replica così ai consiglieri di maggioranza Fabio Pingue e Cristian La Civita sulla variante alle norme tecniche di attuazione del nucleo industriale, seppur lieti di aver avuto finalmente una risposta.
“Tralasciamo il fatto che le note sul PTCP per la discussione sul provvedimento non sono state fornite nella dovuta comparazione (nuove norme – vecchie norme / nuova cartografia-vecchia cartografia) e in tempi utili per un necessario e dovuto approfondimento. scrive Sbic-; tralasciamo che ancora oggi non si ravvisa alcuna necessità nel ridurre la quantità di verde consortile se non per una singolare nota della Provincia (non prodotta né in Consiglio né in Commissione) nella quale si sollecita il Comune a correggere un errore della Provincia stessa; tralasciamo che 27 capannoni sono quasi “solo” il 20% (solo?) di quelli esistenti e che l’esatta consistenza dell’inutilizzato in verità dovrebbe essere quantificata in metri quadrati piuttosto che in unità, valutando al contempo anche l’abbandono e il degrado delle aree libere. Tralasciando tutto questo, va fatto presente all’assessore e alla sua maggioranza che richiamarsi all’applicazione di una legge (LR 49/2012) in maniera notarile rischia di far smarrire il senso del governo”.
Equiparare nucleo industriale e attività di vicinato, cioè equipararne le norme, porterebbe ad un trasferimento lontano dal centro per il quale nei fatti non c’è un’idea generale di gestione, secondo il movimento, che comporta il processo di impoverimento mentre al contrario il centro sarebbe “da tutelare e rivitalizzare, anche mettendo in atto nuove regole e normative adeguate. Se governare per la maggioranza significa promuovere una politica di dispersione degli insediamenti e di occupazione e spreco del suolo; se governare significa favorire l’utilizzo del trasporto privato (ci devi arrivare così al Nucleo) con il conseguente incremento della produzione di polveri sottili e di altri inquinanti;
se governare significa corrispondere pedissequamente a suggerimenti degli organi sovraordinati (la Legge Regionale), allora fate”.
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