No al “Consiglio social”, La Civita e Pingue bacchettano Sbic

Puntualizzare. È questo che l’assessore, Cristian La Civita, e il consigliere, Fabio Pingue, vogliono fare partendo dal comunicato diffuso dal movimento Sbic sulla questione nucleo di sviluppo industriale di Sulmona le cui imprecisioni potrebbero deviare l’opinione pubblica. Da qui parte la dura critica dei due perchè “Chi siede in aula- dichiarano- dovrebbe avere quanto meno l’abitudine di leggere gli atti che gli vengono sottoposti” e non affidarsi ad un “Consiglio social” come lo definiscono, quello cioè basato sulle notizie prese dal web e non approfondite sui documenti.

All’accusa di voler ridurre l’area verde a favore di quelle edificabili i due dalla maggioranza rispondono che l’osservazione era necessaria a seguito di un evidente errore di cartografia, e poi è stata la Provincia a specificare che tale area sarà vincolata al non utilizzo. E sui capannoni vuoti i numeri sembrano non dare ragione a Sbic perchè in tutto “sono 153 di cui solo 27, al momento, non risultano utilizzati”.

Ed ancora: “Le nuove norme hanno solo recepito quanto stabilito dalla L.R. 49 del 2012 che ha reso compatibile con le destinazioni industriali ed artigianali le attività di esercizio commerciale di vicinato (ovvero fino a 250 mq) e che tale recepimento al contrario era doveroso ed atteso ormai da 4 anni se si considera che lo stesso Comune di Sulmona ha recepito tale normativa per l’area artigianale di sua competenza già dal 2013. Sui centri e parchi commerciali La Civita e Pingue specificano che non sono consentiti insediamenti con grande superficie di vendita (art. 1, comma 5, della L.R. n. 11del 16 luglio 2008).

S.P.

 

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