De Nino-Morandi, senza dissequestro ipotesi abbattimento e ricostruzione

Nella seduta convocata d’urgenza del consiglio comunale odierno, boicottato dai civici, non si è discusso solo sull’approvazione delle riduzioni tariffarie a favore delle utenze non domestiche previste per contrastare le criticità dei mercati dell’energia.

Infatti, il gruppo di Fratelli d’Italia, rappresentato da Salvatore Zavarella, ha presentato un ulteriore punto all’ordine del giorno, a firma anche della consigliera leghista Antonietta La Porta. La richiesta è quella di impegnare la giunta nel tentare di riportare entro settembre gli studenti del De Nino-Morandi a Sulmona, magari all’interno dei locali del convento di Sant’Antonio.

Intanto, qualora dovessero essere ultimati per tempo i lavori al porticato del liceo scientifico “Fermi”, parte di quei ragazzi (si ipotizzava il biennio, quando alla guida del Polo Scientifico c’era Massimo Di Paolo) potrebbero tornare nella struttura di viale Togliatti.

L’ipotesi Sant’Antonio, al momento, resta inattuabile a causa di un affitto troppo gravoso e l’assenza di fondi. Il sindaco sulmonese, Gianfranco Di Piero, oltre ad aver recepito l’ordine del giorno ha promesso di stimolare la Provincia nel trovare soluzioni per gli studenti di Ragioneria e Geometra.

Sul tema è intervenuto anche Maurizio Proietti, consigliere provinciale con delega all’edilizia. “Per quanto riguarda la struttura del De Nino Morandi la situazione non è rosea – spiega Proietti – I lavori che vanno appaltati sono ormai superati. Inoltre, una parte dell’edificio dovrà essere sottoposta all’adeguamento sismico e non una semplice restaurazione. Un’altra parte della struttura, invece, è sequestrata, e non c’è volontà di dissequestro a meno che la Provincia non dia linee precise sulla ristrutturazione”.

A ciò si aggiunge che le somme stanziate al tempo, ormai, non sono più sufficienti e in qualche modo bisognerà trovare altri fondi per riportare a casa gli studenti sulmonesi.

“Vale la pena spendere tutti questi soldi, non più sufficienti, per fare solo un adeguamento e non avere una scuola che non potrebbe rientrare nei moderni canoni di sicurezza? – si domanda lo stesso Proietti – Non conviene buttare giù l’intera struttura e ricostruirla da capo? Così avremo un edificio all’avanguardia”.

Quella della demolizione, qualora non dovesse avvenire il dissequestro, è al momento la strada più concreta, ma che allungherebbe i tempi (ormai biblici) per dare nuova vita al De Nino Morandi.

In agenda c’è poi il liceo Classico Ovidio, dove dovranno partire i lavori e, al momento, si cercano luoghi adatti ad ospitare i mobili all’interno dell’edifici. Tra le opzioni c’è quella di trasferirli all’interno di un capannone che un tempo ospitava i mezzi della Provincia, ormai in disuso e per il quale sarebbe necessaria la bonifica.

Insomma, la situazione dell’edilizia scolastica sulmonese resta critica e disastrosa, come ha sottolineato lo stesso DI Piero, che ha comunque dato merito all’opposizione di navigare verso la stessa direzione sui grandi temi della città.

3 Commenti su "De Nino-Morandi, senza dissequestro ipotesi abbattimento e ricostruzione"

  1. La giostra cavalleresca | 29 Luglio 2022 at 20:38 | Rispondi

    Non c’è speranza in questa città !

  2. Elisabetta Bianchi | 30 Luglio 2022 at 16:19 | Rispondi

    … che pena…

  3. Domenico Silla | 30 Luglio 2022 at 16:43 | Rispondi

    Sulmona 20.07.2022
    Che fine terribile l’ottimo istituto De Nino Morandi che ha formato tanti studenti. Non sarebbe male però il totale abbattimento e la sua totale ricostruzione con un progetto moderno e sicuro dal punto di vista sismico e funzionale, spero che chi di dovere in municipio, provincia e regione si dia da fare per accelerare questo buon progetto, a Pratola hanno inaugurato un polo scolastico di ottima fattura ed a Popoli le scuole elementari originali hanno avuto un ottimo restauro, due amministrazioni politicamente differenti ma con gli stessi obiettivi, il bene di tutti, a Sulmona attendiamo ancora la ristrutturazione del liceo classico, la riapertura della Biblioteca comunale, aspetta e spera, mah la vedo se saremo vivi al 2035? Chiedo scusa per l’errore ortografico di battitura sul precedente articolo termale popolese, volevo scrivere, le istituzioni si diano da fare grazie.
    distinti saluti
    Domenico Silla

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