Il dono in tutte le sue accezioni, “Donare per rinascere”. È da questa considerazione che i volontari del Servizio Civile dell’Avis di Pratola Peligna si apprestano a festeggiare, domenica 1 ottobre, il “Giorno del dono” regalando bombe di semi. L’associazione è presto fatta perchè a seguito degli incendi che hanno colpito il Morrone, e l’Abruzzo in generale, i semi diventano il vero sinonimo di rinascita. “Il fuoco ha abitato la sacra Montagna di Celestino V per 18 giorni e anche altre montagne della Valle Peligna- si legge nelal nota dell’Avis-. L’incendio ha mandato letteralmente in fumo più di 2000 ettari di boschi e praterie, segnando duramente la bellezza del Parco Nazionale della Majella”. E’ così che l’iniziativa diventa un mezzo per sensibilizzare i cittadini alla tutela del patrimonio paesaggistico-ambientale. Le bombe di semi come simboli per prendersi cura della periferia del paese e delle proprie case, considerato che non sarà possibile, per i prossimi cinque anni (se si riesce a scongiurare il rimboschimento), toccare in qualsiasi modo le zone bruciate.
“Le bombe di semi- spiegano- non hanno bisogno di essere interrate o annaffiate (questa è la loro genialità!). Con le giuste condizioni i semi germinano da soli. Per realizzarle bastano pochi materiali: semi misti autoctoni di piante a scelta, compost, argilla rossa o marrone in polvere e acqua. Inoltre, i materiali utilizzati per confezionare le bombe di semi sono biodegradabili”.
In attesa di tornare a coccolare il Morrone, quindi, ci si può concentrare sugli immediati dintorni.
S.P.
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