“Zone a fallimento di mercato”: Mediaset spegne il segnale nei centri montani

Dovranno fare a meno della De Filippi e del Grande Fratello, ma anche di tanti film e di un’informazione diversa: a Cocullo e Anversa degli Abruzzi la tivù commerciale è diventata infatti inaccessibile. Non solo quella locale, che non si vede già più dal giorno dello switch off, ma anche quella nazionale, Mediaset in testa. Non un problema tecnico dei ripetitori, ma, sostengono i sindaci Sandro Chiocchio e Gianni Di Cesare, una precisa scelta dell’azienda, “una volontà commerciale di spegnimento del segnale in zone a fallimento di mercato come i piccoli centri con meno di 500 abitanti”.  

Alla faccia della restanza e dei servizi alle aree interne: vivere e sopravvivere nei piccoli centri montani è diventata ora una colpa anche per la televisione.

“Tale situazione è per noi inaccettabile – scrivono i due sindaci al Mise -, così come il fatto che sia stato consentita l’attuazione di una politica commerciale così penalizzante per una quota di popolazione che già vive quotidianamente tutti i problemi legati alla carenza di servizi nei comuni di montagna e che resiste a tutela di patrimoni storici e culturali che sono sempre al centro di dibattito politico, di apparente elevato spessore dal punto di vista strategico, a cui segue puntualmente un totale disinteresse e un depauperamento dei servizi con conseguente desertificazione sociale e culturale dei piccoli centri”. 

Senza contare la beffa: il battage pubblicitario per l’acquisto di nuovi televisori e decoder ha portato infatti le famiglie residenti a spendere soldi inutilmente, visto che ad oggi sono visibili solo quattro canali Rai.

“Si chiede, pertanto, al MiSE di porre in essere tutte le azioni tese al ripristino delle condizioni minime di servizio radiotelevisivo, condizione necessaria per vivere questi luoghi e per renderli attrattivi dal punto di vista turistico – scrivono i due sindaci -.  Alla società Mediaset si chiede di tornare indietro sulla linea commerciale intrapresa, qualora tale linea fosse confermata come da informazioni ad oggi in nostro possesso, tenuto conto che l’azienda è diventata nei fatti operatore di servizio pubblico anche grazie a coloro che vivono i piccoli comuni d’Italia”. Fine trasmissioni.

12 Commenti su "“Zone a fallimento di mercato”: Mediaset spegne il segnale nei centri montani"

  1. Tranquilli,non vi perdete niente.
    😈

  2. Tranquilli un piffero. È un pessimo segnale per le zone interne.

  3. Volesse iddio!

  4. Ma che cazz state a di’.

    • Elisabetta Bianchi | 12 Luglio 2022 at 22:02 | Rispondi

      Mediaset è in concessione di pubblico servizio e pertanto non può condizionare la somministrazione al bacino commerciale; è tanto chiara quanto diacutibile l’intenzione di traslare l’utenza sulle paytv: di cosa ci stupiamo?oramai ci fanno pagare cara anche l’aria… ma tutti zitti che arrivano le mancette di Stato,vè?

  5. Ormai parlano solo di covid e Ucraina, si può fare tranquillamente a meno di accedere la tv

  6. … pagate un canone per vederla?
    No…e allora di che vi lamentate…
    Agli albori delle trasmissioni Mediaset, in un piccolo paese di montagna ci autotassammo tutti per far montare delle antenne al compianto Giorgio FARINA, per la ricezione e ritrasmissione del segnale delle reti del Biscione… oggi con una smart tv collegata alla rete internet, che è presente in quasi tutte le case e cellulari, del segnale dei ripetitori se ne può fare tranquillamente a meno.
    Oggi una buona Smart tv, si acquista a meno di 300 euro, cifra alla portata di tute le tasche…

  7. Un lusso. Meno letame per il cervello

  8. Cosa vuol dire ? Se manca Mediaset non ce’ piu’ turismo per questi luoghi ? Ma x favore…una cosa ridicola.

  9. Luigi Gagliardi | 13 Luglio 2022 at 08:26 | Rispondi

    Io non ho più la TV dal 2011, vivo molto meglio, le notizie le cerco io e trovo sull’ansa e qualche giornale locale.
    Leggo online l’internazionale, il fatto quotidiano ed anche giornali spazzatura come quelli di Feltri per ricordarmi che esiste anche gente razzista, omofoba e ferma al medioevo o peggio al XXennio, la sera leggo libri oppure parlo con chi ho accanto, quando proprio non ho testa per parlare o leggere passo la serata a cercare un film su Netflix 😀.
    Ho rimosso i social dal telefono per evitare di essere bombardato di stupidaggini a pressione a tutte le ore del giorno ed anche per evitare che la mia attenzione passi dai canonici 20 minuti a 20 secondi.
    Per le previsioni meteo c’è ilmeteo.it che è estremamente preciso anche se non bisogna guardare i banner allarmistici in primo piano.
    Certo non credo che persone over 50 possano riuscire a fare lo stesso però credo che l’evoluzione sia quella.
    Quindi in definitiva credo che non avere Mediaset sia un primo passo verso la liberazione dalla spazzatura mentale.

    • Luigi Gagliardi | 13 Luglio 2022 at 08:33 | Rispondi

      PS dal punto di vista turistico è più attrattiva una connessione in fibra ultraveloce insieme ad un WiFi pubblico e gratuito o ad un prezzo simbolico.
      Non so se i comuni in questione ne dispongono ma se fosse vero quello che dice Bianchi poco sopra, potrebbero pressare Mediaset per farsi finanziare la fibra come canale trasmissivo del servizio pubblico, sarà una impresa pressoché impossibile ma se non si prova la percentuale di insuccesso è di sicuro del 100%

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