Diciassette voti di differenza e un piccolo giallo che potrebbe rimettere in discussione le elezioni amministrative di Campo di Giove. Domani stesso la lista sfidante del sindaco eletto, Insieme per Campo di Giove con candidato Stefano Di Mascio, dovrebbe presentare una richiesta di accesso agli atti per verificare se le operazioni di scrutinio sono state corrette nel centro montano.
Le operazioni di voto o meglio di scrutinio, non avrebbero infatti rispettato tutte le procedure previste: in particolare il plico delle schede vidimate e non vidimate non utilizzate non sarebbe stato riconsegnato immediatamente dopo la chiusura dei seggi alle ore 23 di domenica scorsa come previsto, ma pochi minuti prima dell’apertura dello scrutinio delle amministrative che, come da legge, è iniziato il lunedì alle ore 14.
La presunta violazione, considerata più grave dai secondi arrivati, però, sarebbe stata la riapertura del seggio prima dello scrutinio, proprio per ottemperare all’invio del plico con le schede avanzate che, evidentemente, il presidente di seggio aveva dimenticato di mandare al tribunale di Sulmona domenica sera.
Sarebbero insomma stati rotti i sigilli prima delle ore 14, seppur in presenza delle forze dell’ordine, ma non in presenza dei rappresentanti di lista che, come prevede la normativa, hanno diritto ad assistere a tutte le operazioni di voto e di scrutinio.
Una lesione del diritto su cui ora l’opposizione vuole vedere chiaro. “Sono sicuro che non ci sono stati brogli – spiega il candidato sconfitto, Stefano Di Mascio – ma mi sembra corretto fare le dovute verifiche, per vedere se tutte le schede sono state scrutinate”.
Il giallo è poi anche nella consegna del plico: al Comune di Campo di Giove sarebbe arrivata infatti una telefonata dopo mezzogiorno di lunedì, nella quale si faceva presente l’assenza del plico. Non è chiaro se il messo comunale sia riuscito a portare entro le ore 14 lo stesso alla commissione circondariale, particolare non di poco conto, considerando che se fosse arrivato dopo l’apertura dello scrutinio (ovvero dopo le 14) lo stesso non sarebbe valido. E al momento sembra non esistano ricevute di consegna rilasciate.
Curiosità su curiosità: il presidente designato per l’unico seggio di Campo di Giove dalla Corte d’Appello era stata Donatella Capaldo che però ha dovuto rinunciare perché candidata proprio nella lista di Insieme per Campo di Giove. Al suo posto è stato il Comune a scegliere la sostituta, che, per inciso, è la nipote del sindaco uscente la cui strada politica si era separata da Stefano Di Mascio (vice sindaco uscente).
A vincere, almeno al momento, è stato con 293 preferenze Michele Di Gesualdo, candidato con la lista Le Ali per Campo, ad una manciata di voti (276) Stefano Di Mascio, mentre, come previsto, gli altri due candidati a sindaco, Danilo Sioni e Luigi Tumolo, agenti di polizia penitenziaria, hanno totalizzato zero voti. Nove sono state invece le schede nulle e due le bianche, per un totale di votanti pari al 70,05%, ovvero 580 schede. Meno, tra l’altro, di quanto ottenuto dai referendum: che hanno oscillato, in netta controtendenza sul nazionale, evidentemente trascinati dalle amministrative, tra il 71,81% e il 72,26%.
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